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Alex: tolto il catetere venoso, può tornare a Londra!

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Giovanni Deleo 19 Aprile 2019

Aggiornamento del 19 aprile 2019: ancora buone notizie dal Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica del Bambino Gesù di Roma. diretto da Franco Locatelli.

Il Corriere della Sera riporta come ad Alex sia stato tolto il catetere venoso con il quale sono stati effettuati prelievi e infusioni durante le terapia. Il suo sistema immunitario ora è al 100% pulito e il trapianto effettuato da cellule del padre (quindi compatibili solo al 50%) con una tecnica innovativa di trapianto di cellule staminali emopoietiche ha funzionato perfettamente.

Potrà tornare a Londra dove risiedono i suoi due genitori e dovrà soltanto effettuare controlli occasionali.

Non ci resta che augurare una buona vita a lui e ai suoi famigliari ora che le luci sul caso finalmente lasceranno spazio al passare del tempo scandito dal crescere del piccolo.


Aggiornamento del 24 gennaio 2019: Alex, il bambino che ha tenuto con il fiato sospeso due paesi ha superato bene l’intervento ed è in dimissione proprio oggi dal reparto di Oncoematologia del Bambin Gesù dove è ricoverato.

Lo aspettano controlli sempre più dilazionati nel tempo. Il trapianto e il post operatorio sono andati molto bene ed il piccolo è “in buone condizioni di salute”.

A parlare è Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.

sotto la news del trapianto di poche settimane addietro.


Tanta la solidarietà manifestata ad Alex (che soffre di linfoistiocitosi emofagocitica, HLH, come scritto poche settimane fa ), eppure non si è riusciti a trovare un donatore compatibile disponibile per tempo e si è dovuti ricorrere a una terapia innovativa al Bambino Gesù di Roma utilizzando le cellule del padre.

Il trapianto è avvenuto ieri, il 21 dicembre, e passate le prime 24 ore il bimbo è stabile. Bisognerà ora attendere il decorso dei prossimi giorni, sorvegliando adeguatamente che non insorgano complicanze e che non si manifesti il rigetto delle cellule trapiantate.

Sotto trovate il comunicato stampa dell’Ospedale con tutte le informazioni disponibili. Incrociamo le dita e tifiamo per lui.

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Il piccolo paziente affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH), trasferito dall’Ospedale Great Ormond Street di Londra presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma a fine novembre, è stato sottoposto, come da programma precedentemente annunciato, trapianto di cellule staminali emopoietiche.

Nei giorni scorsi erano stati completati tutti gli screening necessari per identificare, tra i due genitori, il donatore di cellule staminali emopoietiche ed è stato, a tal fine, selezionato il padre. Il bambino nel corso dell’ultima settimana ha ricevuto la terapia di preparazione al trapianto mirata a distruggere le cellule portatrici del difetto genetico responsabile della patologia.

Le cellule del padre, dopo essere state mobilizzate e raccolte dal sangue periferico, sono state opportunamente manipolate e infuse nel bambino nella giornata di ieri. Bisognerà ora attendere il decorso dei prossimi giorni, sorvegliando adeguatamente che non insorgano complicanze e che non si manifesti il rigetto delle cellule trapiantate, potenziale complicanza che potrebbe essere il problema principale per questo bambino. Il percorso trapiantologico potrà dirsi compiutamente realizzato presumibilmente prima della fine del mese di gennaio.

La famiglia del paziente ha espresso la volontà di mantenere anche nei prossimi giorni lo stesso riserbo osservato fino ad ora. Con l’occasione, la famiglia vuole ringraziare ancora una volta tutte le persone che continuano a seguire con affetto la vicenda: «Il Ministro della Sanità ed il suo staff per il sostegno e l’attenzione ricevuti; il Centro Nazionale Trapianti e l’ADMO per l’impegno profuso nelle piazze italiane; i donatori nuovi e futuri che hanno deciso di dare una nuova speranza a tutte le persone malate ed in attesa di un trapianto di midollo osseo per continuare a vivere; le diverse aziende ed associazioni ed in particolare il Gruppo UniCredit, oltre che per il sostegno che ci ha dato anche per le numerose iniziative di sensibilizzazione alla donazione che ha promosso sia in Italia che all’estero e, non da ultimo per importanza, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, con tutti i medici e gli infermieri assiduamente impegnati nella qualificata e affettuosa assistenza prestata in queste ultime settimane. Rivolgiamo un sentito ringraziamento anche al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) Italiano e al National Health System (NHS) Inglese per avere reso possibile un trattamento così medicalmente sofisticato e di altro profilo».

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