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Besta, “Parkinson: le donne non tremano. Storie di donne che non si sono arrese”

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Redazione 14 Gennaio 2020
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Il Comitato Unico di Garanzia (CUG) della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta e l’Associazione Besta Women in Network organizzano un seminario aperto al pubblico in cui parleranno Stefania Lavore e Danila Piovano, donne affette da Parkinson giovanile e pazienti dell’Istituto Besta. L’obiettivo del seminario è mettere a confronto pazienti, medici, personale sanitario su come affrontare le difficoltà nella gestione della vita a seguito della malattia.

”E’ noto che il Parkinson si manifesta soprattutto oltre i 65 anni di età, ma esiste anche una forma giovanile meno conosciuta. Si stima che circa il 10% dei pazienti affetti da Parkinson presenta un’insorgenza dei sintomi prima dei 40 anni, ”spiega la dott.ssa Barbara Garavaglia, Presidente CUG dell’Istituto Besta e Responsabile della Struttura di genetica dei disturbi del movimento,

“I parkinsonismi giovanili sono un gruppo di disordini del movimento assimilabili per molti aspetti alla malattia di Parkinson idiopatica, ma si distinguono da questa, oltre che per l’età di insorgenza più precoce, anche per alcune differenze nell’espressione clinica e per la più frequente associazione con mutazioni in geni specifici ed essere quindi malattie genetiche ereditarie” La malattia di Parkinson, come altre patologie neurologiche, presenta un chiaro dimorfismo sessuale. Dal punto di vista epidemiologico gli uomini sono maggiormente colpiti delle donne (rapporto M: F = 1,5: 1), le quali presentano un’età d’esordio più tardivo, migliori performance cognitive e sono meno inclini allo sviluppo di demenza. Tuttavia, con il progredire della malattia le donne presentano più frequentemente fluttuazioni motorie/non motorie e discinesie rispetto agli uomini.

“La donna parkinsoniana paga un prezzo più alto rispetto all’uomo parkinsoniano, in quanto la donna non solo vede compromessa la realtà lavorativa ma anche il ruolo centrale all’interno della famiglia (organizzazione della casa, educazione dei figli ecc.) e questo vale anche per le caregiver donna” afferma la Dr.ssa Cinzia Gellera biologa genetista dell’Istituto Besta e Presidente dell’Associazione Besta Women in Network.

Proprio sulle differenze genere nel Parkinson l’Istituto Besta sta partecipando ad un importante studio, finanziato da AIFA, che valuta le differenze di genere in una serie di predittori delle fluttuazioni motorie/non motorie e discinesie: clinici, metabolici, farmacodinamici, farmacogenetici e genetici. “Migliorare le conoscenze sulle differenze di genere nella malattia di Parkinson può migliorare la gestione terapeutica di ogni singolo paziente” spiega la dott.ssa Barbara Garavaglia.

All’incontro parteciperà anche l’Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani.

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Fonte: www.istituto-besta.it

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