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Coronavirus, condizionatore sì o condizionatore no?

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Redazione 8 Giugno 2020
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Con l’estate ormai alle porte, sono in molti a chiedersi se i condizionatori possono favorire il contagio da coronavirus: ecco le risposte del professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo presso l’Università degli Studi di Milano. 

Con l’avvicinarsi della bella stagione e del caldo, torna anche l’utilizzo di condizionatori sia a casa propria, sia sul luogo di lavoro, sia in auto (o sui mezzi pubblici). 

Molti sono, però, i dubbi che sorgono spontanei: il virus è in grado di attraversare i filtri di climatizzazione e propagarsi? È possibile sanificare i filtri da batteri e particelle nocive per la nostra salute? La parola al  professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo presso l’Università degli Studi di Milano. 

I condizionatori: una protezione in più contro il virus 

“Come ormai è noto – spiega il professor Fabrizio Pregliasco – il coronavirus per diffondersi predilige le cosiddette droplets (le goccioline respiratorie che emettiamo quando tossiamo o starnutiamo) e i luoghi molto vaporosi, come palestre e piscine, dove l’effetto aerosol è sempre presente.

La condizione migliore per prevenire il contagio, assieme al distanziamento sociale e all’ausilio di mascherine, è sicuramente stare all’aria aperta, beneficiando del clima naturale.

Tuttavia, chi ricorre alla refrigerazione con il climatizzatore, dove non è possibile permanere a lungo all’aria aperta, è sicuramente più avvantaggiato e ‘protetto’. 

filtri presenti all’interno degli impianti, infatti, hanno il compito di purificare l’aria, trattenendo le particelle nocive, e di deumidificare (ottimo contro il virus) ed evitare la formazione di muffe”. 

Gli ambienti domestici, essendo per lo più chiusi, sono da sempre ricettacolo di polvere, batteri e germi che possono causare problemi importanti al nostro organismo (soprattutto a livello respiratorio). 

A questo proposito, i filtri dei condizionatori rappresentano una protezione in più in grado di ridurre la concentrazione di potenziali virus negli ambienti chiusi (non solo a casa, ma anche negli uffici, nei negozi, ecc.) e la propria carica virale. 

Consigli per un corretto uso dei condizionatori anti coronavirus a casa e al lavoro

“All’interno degli ospedali – continua il professore – l’attenzione alla manutenzione degli impianti di condizionamento dell’aria è sempre alta per evitare la diffusione della legionella, un batterio pericoloso che è in grado di contaminare l’acqua dei circuiti refrigeranti. 

Dallo scoppio della pandemia da coronavirus, quest’ attenzione è stata maggiormente stressata con una revisione e manutenzione certosina di tutti gli impianti”. 

Quali sono i consigli che si possono seguire per un uso corretto dei condizionatori ai tempi del coronavirus anche a casa o al lavoro?

“È sempre meglio, in ogni caso, optare per la funzione di ventilazione a circolo aperto, rispetto al ricircolo, perché in questo modo ci assicuriamo che l’aria utilizzata sia sempre pulita (in quanto proviene dall’esterno) e, soprattutto, sempre filtrata, con espulsione dell’aria viziata – consiglia Pregliasco -. 

Inoltre, sarebbe idoneo ogni 2-3 ore far arieggiare gli ambienti aprendo (dove possibile) balconi e finestre, alternando l’aria naturale con quella emessa dell’impianto. Questo vale anche non solo per i luoghi di lavoro, ma anche per i mezzi di trasporto

È importante pulire i filtri ogni settimana, seguendo le indicazione del fornitore, affinché lo sporco e la polvere non permangano in essi”.

Fonte: www.grupposandonato.it

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