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Tenosinovite stenosante di De Quervain: sintomi e trattamento della “malattia delle mamme”

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Redazione 1 Settembre 2020
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Con tendinite di De Quervain (o tenosinovite stenosante di De Quervain o “Malattia delle mamme e delle nonne”) si intende un’infiammazione di due tendini del polso che fanno muovere il pollice, l’abduttore lungo e l’estensore breve del pollice: ne parliamo con dottoressa Laura Frontero, Chirurgo della mano in Humanitas.

La patologia si sviluppa quando i due tendini, che passano attraverso il canale digitale di De Quervain all’altezza del polso, si infiammano e aumentano di volume andando a sfregare a livello del canale stesso provocando dolore nella zona del polso.

“Questa patologia viene chiamata anche ‘malattia delle mamme e delle nonne’ perché il movimento che mette in tensione l’abduttore lungo e l’estensore breve è quello che tipicamente si compie quando si sollevano i bambini. Infatti è una patologia che interessa spesso le neo-mamme”, spiega la dottoressa Frontero.

Tendinite di De Quervain: quali sintomi provoca?

“Nella tendinite di De Quervain il dolore si localizza a livello del polso e aumenta in caso di estensione o di flessione forzata del pollice e del polso. Si tratta di una patologia che, già in fase iniziale, non ha bisogno di esami per venire diagnosticata: la diagnosi infatti è puramente clinica”, continua la specialista.

Come si cura?

“Quando la tendinite è ancora ai primi stadi il paziente può essere curato mediante l’utilizzo di un piccolo tutore fatto su misura per la sua mano e da indossare principalmente durante la notte.
Quando la patologia peggiora ad esempio a causa di un mancato trattamento iniziale diventa necessario ricorrere all’intervento chirurgico.

Si tratta di un intervento mini-invasivo che viene effettuato in anestesia locale e ha una durata molto breve, di poco più di cinque minuti. Il paziente a seguito dell’operazione è libero di riprendere fin da subito tutte le attività, perché non è necessario immobilizzare mano e polso”, conclude la dottoressa Frontero.

Fonte: www.humanitas.it

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