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Vaccinazione antinfluenzale: perchè è ancora più importante farla

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Redazione 5 Ottobre 2020
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Quest’anno si parla molto del vaccino antinfluenzale anche in relazione al Covid-19: abbiamo chiesto al Prof. Marco Tinelli, infettivologo dell’Istituto Auxologico, di parlarci del vaccino antinfluenzale e del perché quest’anno sarà molto importante vaccinarsi.

L’IMPORTANZA DEL VACCINO CONTRO L’INFLUENZA PER DISTINGUERE MEGLIO I SINTOMI DEL COVID

Essendo ancora attiva la pandemia da COVID-19, la vaccinazione contro i virus influenzali circolanti nella stagione autunnale-invernale 2020/2021 riduce al minimo il rischio di confonderla con l’infezione da Coronavirus che ha sintomi, soprattutto nelle fasi iniziali, molto simili se non uguali a quelli dell’influenza. Questo potrebbe di molto limitare la corsa all’esecuzione di tamponi per Coronavirus, limitare la corsa agli affollatissimi pronto soccorso degli ospedali, dove le attese sono lunghissime, il personale è limitato e soprattutto si deve dare la priorità ai casi urgenti.

Si calcola che con la vaccinazione anti influenzale si potranno ridurre di circa 4-5 milioni i tamponi per casi dubbi causati da sintomi simili al Coronavirus.

PERCHÉ IL VACCINO ANTINFLUENZALE È UTILE NELLA LOTTA CONTRO IL COVID?  

Secondo alcuni recenti dati della letteratura scientifica, sembra che la vaccinazione antinfluenzale riduca il rischio di contrarre il Coronavirus per una indiretta azione protettiva nei confronti dello stesso. Inoltre, le infiammazioni dei bronchi dovute ad altri virus respiratori come l’influenzafavoriscono l’attacco ai recettori ACE-2 delle cellule bronchiali e la diffusione ematica del Coronavirus. 

CHE TIPO DI PROTEZIONE OFFRE IL VACCINO ANTINFLUENZALE? 

La vaccinazione riduce del 70% circa il rischio di contrarre l’influenza negli individui adulti, un po’ meno negli anziani perché, fisiologicamente, il sistema immunitario è meno reattivo e quindi produce meno anticorpi protettivi.

Questa è la ragione principale per scegliere vaccini più adatti per gli over 65. Inoltre la vaccinazione riduce moltissimo anche del 50-70% le complicanze dell’influenza come la polmonite che, nell’anziano o negli immunodepressi, può essere molto grave.

Il vaccino antinfluenzale non espone a rischio di effetti negativi i bambini che hanno in corso il ciclo vaccinale di legge perché esso non solo non sovraccarica il sistema immunitario ma, anzi, ne migliora la risposta.

PRESENTA DEI RISCHI O CONTROINDICAZIONI? 

La vaccinazione antinfluenzale può causare un lieve aumento febbrile che si elimina facilmente con paracetamolo, un po’ di nervosismo e arrossamento nella zona dove è stato somministrato il vaccino. In poche ore o al massimo un paio di giorni si ha la scomparsa completa dei sintomi.

Altre reazioni più serie come convulsioni, trombocitopenia, pianto sono rare, di breve durata e non danno conseguenze a lungo termine. La sindrome di Guillain Barrè (debolezza muscolare che può arrivare fino a paralisi) è stata descritta in 0,87 casi per milione di dosi somministrate. Le controindicazioni assolute sono le reazioni allergiche gravi come l’anafilassi dopo la somministrazione di una precedente dose di vaccino.

Una malattia in fase acuta, sia con presenza o meno di febbre, è una controindicazione solo temporanea alla vaccinazione che va comunque sempre eseguita dopo la guarigione. Il rapporto beneficio/rischio del vaccino, secondo l’OMS e l’Istituto Superiore di Sanità che hanno analizzato centinaia di milioni di persone vaccinate, è sempre ed enormemente a vantaggio di chi lo esegue.

NE ESISTONO DIVERSE TIPOLOGIE?

Le differenze delle diverse tipologie di vaccini si basano sui metodi di preparazione.

Esistono vaccini vivi dove il virus è attenuato in laboratorio, causa un’infezione senza sintomi della malattia e sviluppa anticorpi protettivi; vaccini inattivati dove il virus è ucciso in laboratorio, provoca una risposta immunitaria ma non un’infezione; vaccini geneticamente modificati che utilizzano l’RNA o DNA geneticamente modificato.

I vaccini sono somministrati per via intramuscolare o intradermica ma esistono anche vaccini spray adatti soprattutto per bambini. La scelta del vaccino da somministrare dovrebbe essere fatta su base individuale dopo valutazione da parte del Medico di Famiglia, Pediatra o della ASL.

Per i medici, e per i lettori più curiosi, segnaliamo la composizione attuale dei vaccini 2020/2021:

  • per i vaccini trivalenti vivi attenuati dal ceppo del virus A/Guangdong-Maonan/SWL1536/2019 (H1N1); ceppo A/Hong Kong/2671/2019 (H3N2); dal virus B ceppo B/Washington/02/2019.
  • Per i trivalenti da colture cellulari, invece, la composizione raccomandata virus A/Hawaii/70/2019 (H1N1); A/Hong Kong/45/2019 (H3N2); B/Washington/02/2019 . Per i vaccini quadrivalenti, oltre i ceppi già indicati è aggiunto il virus B/Phuket/3073/2013.

Fonte: www.auxologico.it

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