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Il 2020 della Neurochirurgia di Varese: al top a livello internazionale

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Redazione 15 Gennaio 2021
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Il 2020 è stato vissuto intensamente nel reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale di Circolo di Varese diretto dal professor Davide Locatelli: i due lockdown non hanno infatti rallentato l’attività ma ne hanno confermato l’alto livello raggiunto anche a livello internazionale.

Nel corso della prima ondata al Circolo – individuato da Regione Lombardia come uno dei tre hub regionali per l’attività neurochirurgica – sono affluiti pazienti in urgenza da gran parte della Lombardia settentrionale. Gli interventi urgenti infatti sono passati dai 149 del 2019 ai 177 del 2020. E anche durante la seconda ondata della pandemia che ha investito in pieno Varese, il reparto è riuscito ad evitare la paralisi dell’attività ordinaria continuando a garantire anche l’attività ambulatoriale, seppure ridotta.

“Siamo stati in grado – sottolinea con soddisfazione il professor Davide Locatelli, Direttore della Struttura Complessa e docente all’Università dell’Insubria – di garantire il trattamento in emergenza/urgenza di patologie vascolari cerebrali come aneurismi e malformazioni, in collaborazione con la neuroradiologia. Diverse neoplasie cerebrali sono state trattate nel nostro centro rispondenti a criteri di urgenza non differibile e in accordo con il centro di riferimento hub per la patologia oncologica all’Istituto Besta di Milano. Per quando riguarda le patologie neoplastiche del basi cranio, per le quali siamo un centro di riferimento di livello internazionale, i pazienti hanno continuato ad esser trattati nel nostro Ospedale, inviati anche dagli altri ospedali hub.”

Nella seconda ondata si è registrato un aumento dei grandi traumi a causa dei numerosi incidenti domestici e atti di autolesionismo. Gli interventi al cranio sono saliti dai 333 del 2019 a i 339 del 2020. La riduzione del personale di reparto e degli slot per le camere operatorie a causa dell’emergenza Covid ha inevitabilmente determinato una riduzione di circa il 40% degli interventi programmati. L’obiettivo per i primi mesi del 2021 è quello di recuperare queste prestazioni sospese o rinviate grazie all’impegno di tutto il personale (neurochirurghi, anestesisti-rianimatori, neuroradiologi e a tutte le figure professionali) che in questi mesi ha anche sopperito alle numerose assenze per infortunio dovute al Covid.

“Attualmente – prosegue Locatelli – iniziamo a registrare un piccolo ma significativo incremento nel numero dei ricoveri ordinari. Puntiamo a ripristinare un numero adeguato di accessi alla sala operatoria per settimana e il numero diposti letto pre Covid per poter recuperare l’attività chirurgica elettiva sospesa. Sarà fondamentale a questo scopo l’apporto delle nostre tre sale operatorie che sono state completamente rinnovate nella dotazione tecnologica”.

La prima sala è dedicata alla patologia cranica elettiva e ai trattamenti endoscopici di minima invasività al basicranio, attraverso accessi endonasali o trans palpebrali. E’ dotata di neuronavigazione, sistemi video in 4K e tridimensionali e sistemi di monitoraggio intraoperatorio neurofisiologico. Con questa dotazione si è in grado di eseguire interventi di altissima specializzazione espandibili a un possibile ulteriore completamento grazie al controllo ecografico intraoperatorio che consente di aggiornare in diretta il sistema di neuro navigazione di pari passo con il progredire dell’intervento.

La seconda sala è destinata alla gestione delle urgenze e ha in dotazione endoscopi e microscopi, un’attrezzatura completa per le emergenze oltre ad una connessione in diretta con i server della neuroradiologia per l’acquisizione degli esami preoperatori.

La terza sala è dedicata agli interventi in neuronavigazione sulla colonna spinale. Oltre alla dotazione di sistemi di esoscopia tridimensionale e 4K, possiede un sistema di neuronavigazione associato a un apparecchiatura O-Arm di ultima generazione, in grado di controllare in tempo reale il posizionamento di protesi a livello spinale e alla giunzione cranio cervicale e di eseguire una tomografia mentre l’operazione è in corso.

Tutte queste sale, ora fornite di strumentazioni che le pongono all’avanguardia a livello nazionale ed europeo, possono essere messe in rete per trasmettere video chirurgici sia per la didattica dedicata ai numerosi specializzandi in neurochirurgia, sia per corsi live esportabili in qualsiasi altro centro europeo di neurochirurgia avanzata.

Fonte: www.asst-settelaghi.it

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