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Il Disturbo Affettivo Stagionale, l’altro nome della Metereopatia

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Redazione 13 Maggio 2021
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È successo: avete aperto una rivista, avete letto “disturbo affettivo stagionale”, conosciuta anche come metereopatia, ossia quella condizione di forti oscillazioni dell’umore che solitamente si manifestano con stanchezza fisica e mentale e depressione nei mesi invernali o maggior ansia e tendenza all’irritabilità nei periodi estivi, e vi siete fatti prendere dal panico.
Avete cominciato a ripensare a tutte le volte che vi siete sentiti un po’ malinconici durante le feste natalizie rispetto ai periodi di benessere vissuti con l’arrivo dell’estate… e quindi… eccoci qua… il primo pensiero è: sono una persona metereopatica!

Essere metereopatici

Fermi un attimo. Innanzitutto sentirsi più stanchi e tristi in inverno e più energici d’estate è un fenomeno estremamente comune, lievi oscillazioni dell’umore sono del tutto normali e non c’è nulla di cui preoccuparsi. 
Da un punto di vista biologico, infatti, la luce solare fa rilasciare delle sostanze che ci fanno sentire più energici e attivi, mentre il buio stimola alcuni ormoni che ci fanno sentire più stanchi. 
Detto questo, è comunque importante andare a fondo della questione per capire che cosa significa essere metereopatici e in cosa consiste il disturbo affettivo stagionale (noto anche come Seasonal Affective Disorder – SAD) e non cadere nell’auto-diagnosi facile.

Metereopatia: origini e sintomi

Proviamo a ricostruire le origini del disturbo: era il 1984 quando per la prima volta lo psichiatra Norman E. Rosenthal tentò di definire la metereopatia. Fra i vari sintomi notò infatti che alcuni pazienti tendevano a cambiare umore a seconda delle stagioni. Nello specifico, individuò una forma invernale, in cui i soggetti soffrivano di depressione nei mesi più freddi e bui. Ad esempio, potevano scoppiare a piangere dal nulla senza un’apparente ragione, dormire molte ore più del dovuto e abbuffarsi più facilmente. Rosenthal diagnosticò, inoltre, una forma estiva a tutti quei pazienti che, al contrario, sviluppavano ansia durante i mesi più caldi. Erano persone facilmente irritabili, iperattive, mangiavano di meno, soffrivano di insonnia e, talvolta, assumevano comportamenti aggressivi. 

Le cause del disturbo affettivo stagionale

Come anticipato, le cause sono da ricondursi a fattori biologici. La serotonina, definita anche “ormone del buonumore”, è un neurotrasmettitore che viene stimolato grazie alla luce del sole e che fa provare una sensazione di immediato piacere e benessere. La melatonina, invece, è un ormone che funge da “orologio biologico” in quanto è il principale regolatore del sonno e si attiva durante le ore notturne. Chi soffre di un disturbo affettivo stagionale risente maggiormente del cambio di stagione tendendo a produrre eccessive quantità di serotonina durante l’estate, diventando quindi insonne e maggiormente irritabile, e a produrre nei mesi invernali eccessive quantità di melatonina, diventando più incline al sonno e ad un peggioramento dell’umore. 

Penso di avere i sintomi del disturbo SAD: quando devo preoccuparmi?

Dipende. Se i sintomi sono debilitanti e mettono alla prova la vita della persona in questione, è importante chiedere il consulto di un esperto. La cosa più importante, tuttavia, è non diagnosticarsi autonomamente il disturbo SAD, soprattutto quando i sintomi sono così facilmente fraintendibili. Come già detto, lievi cambi d’umore sono del tutto normali e molto spesso sentiamo persone definirsi metereopatiche con leggerezza. Per concludere, non facciamoci prendere dal panico se durante una giornata di pioggia ci sale una leggera malinconia o se ci sentiamo particolarmente felici al parco con gli amici sotto al sole. Rilassiamoci, evitiamo di cercare test sulla metereopatia su internet,  chiudiamo i libri di psichiatria e lasciamoli aprire ai professionisti che sanno come interpretarli.

Fonte: www.ospedaleniguarda.it

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