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Approfondimenti Medicina

Rosacea: cos’è, come diagnosticarla e come trattarla

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Redazione 20 Ottobre 2022
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La Rosacea è una dermatosi infiammatoria cronica recidivante che tende a colpire soprattutto gli adulti di carnagione chiara di età compresa fra i 30 e i 50 anni: la dottoressa Sonia Mele, specialista in dermatologia del Primus Forlì Medical Center, risponde ad alcune domande sul tema.

Chi ne soffre,  dovrebbe evitare alcuni fattori scatenanti, detergere la cute seguendo degli specifici accorgimenti ed eseguire una terapia farmacologica topica e ove necessario sistemica.

Quali sono le cause della rosacea?

La rosacea ha una base multifattoriale in cui concomitano la predisposizione genetica e alcuni fattori scatenanti, che vanno evitati per ridurre il rischio di una recidiva. E’ stata studiata anche una correlazione con alte concentrazioni di Demodex sulla pelle e con Helicobacter pylori.
Tra i fattori scatenanti da evitare per impedirne la riacutizzazione ricordiamo:

  • esposizione solare senza adeguata protezione solare;
  • cibi piccanti, bevande calde, alcool e fumo;
  • esercizio fisico intenso e stress.

In generale, è essenziale trovare l’equilibrio giusto ed evitare situazioni estreme. Ad esempio, le bevande molto fredde in estate possono provocare arrossamenti cutanei proprio come il cibo piccante.  

Come trattare la cute affetta da rosacea?

Gli accorgimenti utili per la cura della pelle affetta da Rosacea sono in primis:

  • la detersione almeno 1 volta al giorno con sapone delicato a ph 5-6;
  • utilizzare crema idratante 2 volte al giorno;
  • utilizzare sempre crema spf 50+, tutto l’anno, come base trucco.

Quando è necessaria una terapia farmacologica locale?

Per applicare la terapia topica e talora sistemica opportuna alla cura del paziente è necessario riconoscere lo stadio della rosacea. In alcuni casi risulta molto efficace anche la laserterapia. Affidarsi ad uno specialista è importante per l’inquadramento clinico della malattia e per ricevere l’adeguata terapia .

Quali sono gli stadi della rosacea?

Esiste una fase preliminare, caratterizzata da eritema vasomotorio (flushing and blushing) improvviso e a rapida scomparsa (ad esempio, dopo aver mangiato cibo piccante).
Si manifesta soprattutto al centro della fronte, su naso, mento e guance.

Lo stadio I è caratterizzato da arrossamenti, desquamazione cutanea e pelle secca, con tendenza a prurito, bruciore o sensazione di punture di spillo. I piccoli vasi capillari sanguigni diventano visibili sulla superficie cutanea (teleangectasia). Perciò è detta rosacea eritemato-teleangectasica.

Lo stadio II è caratterizzato da eritrosi, rossore centrale persistente del volto associato a papulopustole per cui è detta rosacea papulostolosa.

Lo stadio III rappresenta la forma più acuta: la rosacea fimatosa con ispessimento della pelle che acquisisce un aspetto irregolare. Le alterazioni fimatose del naso (rinofima, noto anche come “naso a patata” o “naso da whiskey”) sono più diffuse negli uomini. Questa condizione può causare un forte disagio a livello psicologico 

Oltre ai sottotipi che abbiamo visto, esistono forme rare e più gravi di rosacea. Ad esempio, la rosacea oculare(stadio IV),una patologia che causa infiammazione delle palpebre e della congiuntiva e intolleranza alla luce e la rosacea fulminans.

Fonte: www.gvmnet.it

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