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Approfondimenti Medicina

Alimentazione in gravidanza e allattamento: cosa e come mangiare

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Francesca 22 Marzo 2023
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Durante la gravidanza il corpo della donna inevitabilmente cambia e si modifica. In questo, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: ecco perché è consigliato affidarsi a un nutrizionista, o comunque seguire un piano alimentare personalizzato, sia durante il periodo della gravidanza, che nella fase dell’allattamento. Ne abbiamo parlato con il Dott. Andrea Del Seppia, nutrizionista presso Ravenna Medical Center.

Come variare l’alimentazione durante la gravidanza

“La condizione ideale prevede che la donna arrivi all’inizio della gestazione in condizione di normopeso” spiega il Dott. Del Seppia, sottolineando come spesso “problemi di sovrappeso possano influire sulla semplicità con cui la donna può rimanere incinta”.
Di norma, durante i 9 mesi di gravidanza è previsto che la madre aumenti di circa 9-10 chili totali, che corrisponde a circa un chilo al mese. Naturalmente ogni caso è una storia a sé, con le sue specifiche, l’importante è però che durante i controlli, da effettuarsi ogni 30-40 giorni, si tengano sotto controllo le variazioni di peso e le abitudini alimentari.

In questa fase è totalmente sconsigliato adottare regimi dietetici restrittivi volti al dimagrimento: “La dieta da adottare durante la gravidanza non è pensata per dimagrire, ma si basa a partire dal peso di partenza della donna, e ha come obiettivo quello di conferire il corretto apporto di calorie e sostanze nutritive necessarie sia per il regolare sviluppo del feto che per soddisfare il maggiore bisogno energetico della madre”. Viene quindi adottato un supplemento calorico e di integratori, come acido folico, ferro e calcio, si invita a scegliere solo latte trattato e a non consumare cibi crudi come affettati, pesce crudo o uova per scongiurare i rischi di toxoplasmosi. 

Inoltre, vengono fornite alla donna alcune norme comportamentali come ad esempio quello di disinfettare frutta e verdura e lavare le mani dopo aver maneggiato cibo crudo come uova, pollo, fette di carne etc. 

Per minimizzare le frequenti nausee mattutine, che potrebbero spingere la persona in gravidanza a mangiare meno, si suggerisce di consumare cibi secchi, come cracker e pane tostato, e non ingerire quantità troppo abbondanti di acqua durante i pasti, preferendo un’idratazione a piccoli sorsi diluita nell’arco della giornata. 

Per contrastare invece gli attacchi di fame e le cosiddette “voglie”, avere a portata di mano della verdura cruda da sgranocchiare può essere un buon metodo per evitare l’assunzione esagerata di frutta, molto zuccherina, o di dolci, eccessivamente calorici. Sicuramente, una piccola “coccola” ogni tanto non farà male. 

La dieta durante l’allattamento 

Il percorso di affiancamento nutrizionale non si conclude tuttavia con il parto: anche durante l’allattamento, infatti, è necessario continuare a sottoporsi a controlli attenti e mantenere una dieta misurata e calibrata. 

“Sicuramente è un momento in cui la neo mamma si trova a far fronte ad una carica di stress non indifferente – sensibilizza il Dott. Del Seppia – è un momento molto delicato in cui le attenzioni si moltiplicano e in cui è fondamentale dare retta ai segnali che la donna invia”. 

Nei casi di eccessiva stanchezza o depressione post-parto, la mamma può avere meno appetito o energie per cucinare, ma è importante che tenga sotto controllo la propria alimentazione, proprio perché il corpo è impegnato in un’attività che richiede moltissima energia. “Durante l’allattamento è previsto un surplus calorico per compensare le energie di produzione del latte – spiega il dottore – e proprio per questo in questo periodo è sconsigliato intraprendere diete di dimagrimento, ma piuttosto di mantenimento”. 

Durante questa fase, mantenendo sempre la regola della personalizzazione a partire dal peso di partenza e dei protocolli standard, è importante tenere a mente che tutto ciò che viene ingerito dalla madre in qualche modo passa al lattante. Per evitare che il latte materno assuma un sapore sgradevole, è consigliato evitare alimenti come: cipolla, prezzemolo, carciofi, broccoli, cavoli, asparagi. A questi si aggiungono selvaggina, crostacei, molluschi e uova crude, rischiosi in questa fase sia per la salute del piccolo che della madre. 
Infine, se il bambino/a dovesse soffrire di coliche gassose, meglio evitare latticini, legumi con buccia e frutta secca.

Fonte: www.gvmnet.it

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