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Niguarda, fratelli donano parte del fegato prima al padre e poi alla madre

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Francesca 14 Aprile 2023
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Figli che “danno la vita ai genitori”, doppio trapianto e doppia donazione: a distanza di 17 anni l’uno dall’altra, sia il papà che la mamma hanno bisogno di un trapianto di fegato e i figli donano gli organi ad entrambi. All’Ospedale Niguarda di Milano una storia di “straordinaria generosità familiare”.

Niguarda, la donazione è vita: due fratelli donano una parte del loro fegato prima al padre e poi alla madre

Nel 2001 all’Ospedale di Niguarda è stato effettuato il primo trapianto in Italia di fegato “da donatore vivente adulto”. Una data storica che, oltre a segnare un grande passo avanti da un punto di vista tecnico e chirurgico, ha permesso a migliaia di persone di poter ricevere un organo grazie a questa nuova opzione terapeutica innovativa, sicura ed efficace.

Cinque anni dopo a Niguarda, il 15 dicembre 2006 il Signor Antonio, 60enne, sta per ricevere in dono da uno dei suoi figli il lobo destro del fegato. Grazie alla generosità di suo figlio, l’intervento, per quanto complesso e delicato, andò come sperato ed entrambi lasciarono presto l’ospedale. 

Ma quello che né Antonio né la sua famiglia potevano immaginare è che  purtroppo a distanza di circa 17 anni anche sua moglie, la signora Anna, si sarebbe ammalata, trovandosi nella condizione di dover essere trapiantata. Ancora una volta, la famiglia si riunisce e gli altri due figli della coppia si propongono come potenziali donatori, spinti anche dall’enorme impatto positivo che il gesto del fratello anni prima aveva prodotto nella loro famiglia.

 A gennaio 2023, quindi, l’equipe della Chirurgia Generale e dei Trapianti dell’Ospedale Niguarda  inizia la delicata fase di studio di compatibilità dei due ragazzi e stabilisce quale sia il candidato più idoneo alla donazione.
Meno di due mesi e il team di Niguarda (coadiuvato dal Centro Regionale Trapianti e dal Tribunale di Milano) permette di replicare all’interno della stessa famiglia quello straordinario gesto di altruismo che anni prima aveva permesso al papà di salvarsi.

Questa famiglia meravigliosa rappresenta per tutti un grande esempio di coraggio, altruismo e fiducia– commenta Luciano De Carlis, Direttore del Niguarda Transplant Center e Presidente della Società Italiana dei Trapianti d’Organo – e noi continueremo a prenderci cura di tutti loro per i necessari controlli che seguiranno. Proprio in questi giorni, il 16 aprile, ricorre la Giornata Nazionale della Donazione di organi e in questa occasione la loro storia è ancora più simbolica. Tutti insieme hanno lanciato un importante messaggio di solidarietà e generosità: la donazione è vita”.

Dal 2001 a Niguarda  sono stati portati a termine oltre 115 trapianti di fegato da vivente. Anche il numero totale di trapianti di fegato, oltre a quelli da vivente, è altissimo. A partire dall’anno 1985, infatti, a Niguarda sono stati realizzati supera oltre 2.500 interventi. Si tratta di una delle casistiche più ampie a livello nazionale che poggia sullo sforzo congiunto di tutto il personale sanitario e tecnico di sala operatoria e dei reparti dove i pazienti vengono preparati e seguiti dopo l’intervento. 

Come diventare donatore

Ognuno di noi può contribuire a salvare una vita esprimendo il proprio “sì” alla donazione. Ci sono tanti modi per diventare donatore e lo si può essere sia in vita che dopo la morte. 

Tutti i cittadini maggiorenni possono dichiarare la propria volontà sulla donazione di organi e tessuti dopo la  morte, ecco come:

– presso gli Uffici Anagrafe dei Comuni

– presso la propria Asl, Ats o Asst di riferimento

– compilando la compilazione del “tesserino blu” del Ministero della Salute o del tesserino di una delle associazioni di settore.

Fonte: www.ospedaleniguarda.it

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