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Approfondimenti Medicina

Andropausa, cos’è e come affrontarla

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Francesca 5 Maggio 2023
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L’andropausa è una sindrome clinica legata al calo fisiologico e graduale della produzione degli ormoni sessuali maschili (androgeni) da parte dei testicoli: tutti gli uomini vanno in andropausa?
Questa diminuzione nella produzione ormonale si rende evidente a partire dai 45-50 anni di età e aumenta superati i 60-70 anni.

Andropausa, cos’è

L’andropausa può colpire molti ambiti come quelli della sfera somatica, sessuale e psichica dell’uomo. Tuttavia, non si presenta in tutti gli uomini allo stesso modo e può anche essere asintomatica. Infatti, anche in presenza di questa sindrome, un uomo può essere perfettamente in grado di avere rapporti sessuali e procreare. Per questo motivo si preferisce parlare di “parziale deficienza androgenica nel maschio di età avanzata”. Erroneamente, l’andropausa è considerata l’equivalente della menopausa femminile, in cui si ha invece un arresto repentino e quasi totale nella produzione degli ormoni sessuali femminili (estrogeni). Un’altra differenza da sottolineare è il fatto che l’andropausa non interessa per forza tutti gli uomini, anzi: in genere è colpito il 2,1% della popolazione maschile

Le cause

La causa dell’andropausa è il calo lento e progressivo nella produzione degli ormoni sessuali maschili, nello specifico del testosterone. Questo processo inizia dopo i 30 anni, quando la produzione diminuisce dell’1-2% all’anno, per poi calare ulteriormente dopo i 45. La contrazione prosegue con l’età, fino ad avere una quantità di questi ormoni dimezzata verso gli 80 anni. Un abbassamento dei valori di testosterone può provocare, in prima istanza, un calo del desiderio nei confronti del partner, con una riduzione anche sensibile dell’attività sessuale, spesso collegata a disfunzione erettile. Ma il quadro può essere molto variegato con sintomi che vanno oltre la sfera sessuale. Tra questi i cambiamenti di umore (senso di stanchezza, scarsa concentrazione, depressione), le disfunzioni del sistema cardiocircolatorio e nervoso (insonnia, aumento della sudorazione) e i cambiamenti fisici (obesità addominale, assottigliamento dell’epidermide, ginecomastia, perdita dei peli del corpo, riduzione della massa muscolare).

Diagnosi

La diagnosi di andropausa si basa su un’attenta analisi dei sintomi effettuata dal medico curante che ne valuta l’entità e, se lo ritiene necessario, prescrive analisi del sangue per misurare i livelli del testosterone e una visita specialistica. Quando dovessero comparire uno o più dei sintomi è molto importante rivolgersi con fiducia al medico o allo specialista che, nel caso in questione, è rappresentato dall’andrologo o dall’endocrinologo. È importante perché alcuni disturbi, come anche la semplice difficoltà di erezione, potrebbero essere spia di sviluppo di malattia cardiometaboliche (colesterolo alto, ipertensione, diabete) per le quali una diagnosi precoce può davvero fare la differenza nell’ottica della prevenzione di eventi cardiovascolari come infarti e ictus. 

Prevenzione

Prevenire in assoluto quella che è una fisiologica diminuzione di testosterone non è possibile, ma un adeguato stile di vita è fondamentale al fine di evitare un precoce e marcato calo. In particolare si può agire sui fattori di rischio che accelerano il processo di riduzione dell’ormone mediante una serie di abitudini che ne migliorano la produzione. È inoltre fondamentale curare eventuali malattie di base come il diabete, l’obesità, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione e prevenire l’osteoporosi, poiché influenzano negativamente i sintomi dovuti all’andropausa. Infine è necessario rispettare uno stile di vita sano praticando esercizio fisico regolarmente, seguire una dieta bilanciata, mantenere il peso sotto controllo, non fumare, ridurre l’assunzione di alcol e dormire a sufficienza. In caso di sintomi della sfera psichica potrebbe rendersi necessario anche un supporto psicoterapeutico.

Fonte: www.ospedaleniguarda.it

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