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Smart working e le posture sbagliate: i dolori a spalle e cervicale

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Redazione 25 Agosto 2020
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Molte persone in questi mesi lavorano da casa grazie allo smart working, ma questo può comportare una scarsa organizzazione dal punto di vista ergonomico: ciò può portare a problemi a spalle e cervicale, patologie dolorose e fastidiose: ne parliamo con il dottor Luca Tomaello, fisiatra della Clinica Fornaca di Torino.

«Sdraiati sul divano o con il computer portatile in posizione scorretta: questi comportamenti possono favorire patologie dolorose o comunque molto fastidiose», spiega il dottor Luca Tomaello, fisiatra della Clinica Fornaca, che tra i rimedi indica la Rieducazione posturale globale.

Il cosiddetto “lavoro agile” (ormai più noto nella sua versione anglofona di “smart working”) ha portato molte persone a lavorare da casa, ma ha contributo a far aumentare i loro problemi a spalle e cervicale: «È colpa delle posture sbagliate, spesso assunte per via di una scarsa organizzazione dal punto di vista ergonomico: lavorare sdraiati sul divano, servirsi di un tavolino o di un monitor troppo basso, utilizzare sistematicamente un computer portatile in una posizione scorretta. Sono tutti comportamenti che possono favorire l’insorgere di patologie dolorose o comunque molto fastidiose». Lo afferma il dottor Luca Tomaello, fisiatra della Clinica Fornaca e direttore sanitario del Centro di riabilitazione per lo sport “Isokinetic” di Torino.

Come si risponde alla patologia causata da una postura sbagliata? «Non esiste un’unica tecnica riabilitativa sempre e comunque risolutiva – risponde il dottor Tomalello -. Proprio per questo motivo, un’équipe fisiatrica deve possedere un approccio multimodale in grado di occuparsi del paziente». All’interno di questo approccio rientra anche la Rieducazione posturale globale, tecnica riabilitativa ideata dal professor Philippe Souchard: «È molto diffusa e mira al riequilibrio del paziente che assume abitudini posturali e pattern di movimento scorretti – spiega il dottor Tomaello -. La Rieducazione posturale globale si concentra sul paziente e non sulla patologia. Un esempio è quello del paziente che recupera da un problema al ginocchio destro e accusa un forte dolore lombare: quest’ultimo può essere dovuto a un carico eccessivo sulla gamba sinistra e, perciò, il problema non è della colonna vertebrale bensì del ginocchio destro. È lì che il fisioterapista deve agire. La Rieducazione posturale globale ricerca proprio questo aspetto: la sede del dolore è anche la sede della sua causa? O c’è altro?».

Oltre che per correggere le posizioni scorrette, la Rieducazione posturale globale è un trattamento personalizzato che si applica a tutte le età (anche negli anni dell’accrescimento e negli anziani) e dopo i traumi: «Si tratta di tecniche di detensione e di posture di allungamento su catene muscolari – prosegue il dottor Tomaello –. Il paziente le apprende e le porta avanti da solo. Serve una prima fase per identificare l’errore posturale, si scompone il pattern di movimento e si assegnano esercizi finché il paziente non mantiene la posizione in modo naturale. È molto importante anche il controllo della respirazione, per questo motivo risultano particolarmente utili gli esercizi per l’uso del diaframma».

«Se altre tecniche si focalizzano su patologia e dolore, la Rieducazione posturale globale lo fa sulla persona – conclude il dottor Luca Tomaello -. L’esercizio è sempre positivo, soprattutto quando il soggetto tende a essere sedentario. Ribadisco che non si tratta dell’unica tecnica riabilitativa esistente, ma che deve far parte del buon bagaglio culturale di un’équipe per consentire di personalizzare il trattamento».

Fonte: www.clinicafornaca.it

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