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FISI, prosegue lo sciopero anche a novembre: coinvolta la Sanità

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Redazione 4 Novembre 2021
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Continua lo sciopero ad oltranza, che coinvolge anche la Sanità, promosso dalla FISI: dopo lo sciopero dal 15 al 31 ottobre, è in corso uno sciopero ulteriore dall’1 al 15 novembre.

I segretari nazionali dei settori pubblici e privati della FISI coadiuvati dal segretario generale Rolando Scotillo hanno deciso all’unanimità ed in maniera irrevocabile lo sciopero generale ad oltranza. Lo sciopero è irrevocabile ed interesserà dall’1 novembre fino al 15 novembre prossimo tutti i settori lavorativi in cui vi è l’obbligo vaccinale e l’obbligo di presentazione del certificato verde. Coinvolta, quindi, anche la Sanità.
Segue comunicato FISI.

Comunicato FISI: lo sciopero

Si comunica che l’Associazione Sindacale F.I.S.I. – Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali ha proclamato lo sciopero generale nazionale ad oltranza dalle ore 00:01 dell’1 novembre 2021 alle ore 23:59 del 15 novembre 2021 di tutti i settori privati e pubblici.

“La FISI conferma che lo sciopero indetto dall’1 novembre al 15 novembre 2021 è uno sciopero economico-politico, essenzialmente diretto ad ottenere un intervento su materie di immediato interesse dei lavoratori, e anziché essere contro il proprio datore di lavoro, esso è contro gli organi politici, il Governo. Le rivendicazioni di sciopero riguardano il complesso degli interessi dei lavoratori che trovano disciplina delle norme poste sotto il titolo III della parte prima della Costituzione. La FISI rileva che i contenuti del comma 7 dell’art. 2 della legge 146/90 siano di univoca interpretazione, di primaria evidenza e che siano sottratti – proprio per la loro importanza – dà indicazioni in tema di preavviso e durata. Infatti la legge 146/ 90, al comma 7 dell’art 2, declina che “Le disposizioni del presente articolo, in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata, non si applicano nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori.”

Come prevedono le norme vigenti saranno garantiti i servizi minimi essenziali, in particolare le urgenze, mentre le attività programmabili potranno subire riduzioni conseguenti all’adesione allo sciopero.

Fonte: www.fisinazionale.it

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