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Sciopero medici di base, ambulatori chiusi

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Redazione 16 Febbraio 2022
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I medici di base dicono basta e decidono di scioperare l’1 e il 2 marzo 2022: le organizzazioni sindacali Smi e Simet hanno infatti indetto uno sciopero per tutti i medici dell’area convenzionata, prevedendo la chiusura degli ambulatori e una manifestazione a Roma il 2 marzo davanti al ministero della Salute.

Medici di base: sciopero l’1 e 2 marzo

“Scioperiamo perché rivendichiamo, come tutti gli altri lavoratori, tutele concrete quali ferie, maternità, malattia; reclamiamo tutele certe in materie di sostegno ad handicap e sostituzioni per poter fruire del meritato riposo, nonché politiche serie sulle pari opportunità. Carichi di lavoro insostenibili, mancanza di tutele, burocrazia aberrante e non ultimo il mancato indennizzo alle famiglie dei colleghi deceduti per Covid”. 
Queste, in sintesi, le motivazioni dello sciopero che arriva arriva dopo due anni di pandemia, durante i quali i medici hanno combattuto il Covid19 in prima linea, denunciando turni massacranti, mancanza di personale e carenze strutturali della sanità pubblica.

Si stima che, alla fine dello scorso anno, il personale attivo in area medica avesse accumulato ben oltre 5 milioni di giornate di ferie arretrate e 10 milioni di straordinario.

Ad oggi nulla è cambiato e la mancata approvazione da parte del Senato del provvedimento che prevedeva risarcimenti per le famiglie dei 369 medici morti di Covid è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Uno schiaffo, da parte dello Stato, soprattutto agli orfani di quei medici.”

La nota

La nota dei sindacati prosegue: “Reclamiamo tutele certe in materie di sostegno ad handicap e sostituzioni per poter fruire del meritato riposo, nonché politiche serie sulle pari opportunità. In questa pandemia, che ha travolto il mondo sono le donne medico che hanno pagato il prezzo più alto. Il diritto al lavoro si deve coniugare al diritto alla vita familiare e personale. Vogliamo riappropriarci del nostro ruolo e della nostra dignità professionale per poter curare al meglio i pazienti che a noi si sono affidati. In questo senso siamo impegnati a garantire a tutti i cittadini parità di accesso e immediate risposte in rapporto ad uguali bisogni di salute”.

“Scioperiamo – prosegue il comunicato – perché vi è la necessità che vi siano più medici sul territorio: ad oggi nel nostro Paese sono più di tre milioni i cittadini senza medico di famiglia. Vogliamo dire basta alla strisciante privatizzazione della medicina generale. Il nostro sciopero, in definitiva, ha lo scopo di salvare i medici per salvare il Servizio Sanitario Pubblico. Chiediamo ai cittadini di essere al nostro fianco.“

Fonte: www.simetsind.it

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