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Disabilità, Lombardia: legge riconosce diritto a vita indipendente

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Redazione 30 Novembre 2022
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Approvata dal Consiglio regionale di Regione Lombardia la nuova legge che promuove il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità.

Disabilità, vita indipendente: approvata legge regionale in Lombardia

“Le persone con disabilità hanno il diritto di vivere una vita indipendente e di essere incluse nella comunità. Devono avere pari possibilità di scelta riguardo a dove stabilire la propria residenza, con chi vivere e come vivere”. Lo ha detto l’assessore di Regione Lombardia a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini a margine del via libera dell’Aula.

“L’approvazione di questa legge è quindi un importantissimo passo in avanti. La Lombardia peraltro – sottolinea – è la prima regione a farlo”.

La nuova legge

“Tra i principi cardini del provvedimento vi sono la libertà di scelta del proprio luogo di residenza senza obbligo di vivere in una particolare sistemazione. C’è inoltre – ha spiegato l’assessore – l’accesso a una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale. Tutto ciò previene, tra l’altro, il rischio di isolamento sociale”.

“L’obiettivo è infatti – ribadisce Lucchini – mettere la persona al centro, per garantire una vita senza barriere e la piena partecipazione alla società, su un piano di parità con tutti gli altri”.

“Ringrazio – conclude l’assessore – tutte le forze politiche e le associazioni che hanno lavorato alla stesura di questa legge, nata dopo lungo confronto per garantire diritti e dignità delle persone con disabilità”.

I provvedimenti disposti dalla nuova legge sono destinati a tutte le persone con disabilità di età superiore ai 14 anni, in possesso di una certificazione di invalidità non inferiore al 46%.

Cosa prevede la legge regionale

Il documento regola di volta in volta le misure e gli interventi del sistema di welfare sociale, individuando le risorse e le competenze necessarie a sostenere e orientare il percorso di vita della persona con disabilità.

Spetterà al Comune di residenza predisporre il progetto di vita indipendente, in collaborazione con le realtà e le Istituzioni interessate. “Alla base della redazione del progetto individuale c’è la valutazione multidimensionale intesa come primo e fondamentale momento di coprogettazione che vede coinvolta, come protagonista, la persona con disabilità con il supporto delle competenze presenti nel sistema sociale (Comuni) e sociosanitario (Asst) e di tutte le persone e realtà che possano essere utilmente coinvolte. Frutto di questa analisi multisettoriale è il budget di progetto che rappresenta la fotografia dei bisogni e dei desideri della persona, in una logica di integrazione delle risorse. Significativo, in questa direzione il passaggio in cui si specifica che le risorse già impegnate da Regione e Comuni per il pagamento dei servizi residenziali sono rese disponibili alla persona con disabilità per realizzare il proprio progetto di vita individuale, anche in caso di percorsi al di fuori di centri istituzionali, comprese le tariffe delle unità di offerta residenziale sociosanitarie o socio-assistenziali.”

Verranno anche attivati centri per la vita indipendente: strutture sociali e professionali di supporto ai percorsi di progettazione personale e alla loro implementazione. La responsabilità e la titolarità di questi centri, anche in questo caso, sarà attribuita ai Comuni, in linea di massima nella forma associata dei piani di zona.

Fonte: www.lombardianotizie.online

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