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Ricetta elettronica definitiva: unica per pazienti cronici

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Francesca 12 Giugno 2023
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È stata resa strutturale la ricetta elettronica, sia quella rossa che quella bianca, molto apprezzata da cittadini e medici; novità anche per le prescrizioni per i malati cronici.

Da alcuni giorni è arrivato il via libera definitivo da parte del Consiglio dei ministri al disegno di legge delega per la semplificazione dei procedimenti amministrativi con alcune misure in materia farmaceutica e sanitaria, a favore in particolare dei malati cronicità e dei disabili, con una forte spinta verso le ricette dematerializzate.

Ricetta elettronica definitiva: unica per pazienti cronici

È arrivato il via libera da parte del Consiglio dei Ministri al disegno di legge delega per la semplificazione dei procedimenti amministrativi con alcune misure in materia farmaceutica e sanitaria, a favore in particolare dei malati cronici e dei disabili, con una forte spinta verso le ricette dematerializzate.

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, afferma: “Abbiamo reso strutturale la ricetta elettronica, sia quella rossa che quella bianca, molto apprezzata da cittadini e medici. Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini che non dovranno recarsi negli studi medici ma potranno ricevere la ricetta tramite mail o altri canali sul proprio cellulare.”

“Accogliamo con grande soddisfazione la decisione del Governo di rendere strutturale la ricetta elettronica. È un importante passo in avanti per semplificare la vita dei cittadini e rendere il servizio farmaceutico ancora più efficiente ed accessibile, con particolare riguardo alla dispensazione delle terapie ripetute dei pazienti cronici. L’implementazione del sistema della ricetta dematerializzata, introdotta durante il primo lockdown, è stata un’operazione di successo grazie all’apporto determinante dei farmacisti di comunità, in una logica di sempre maggiore prossimità al cittadino. Ora l’auspicio è che si prosegua sulla strada della semplificazione, sburocratizzando, per quanto possibile, l’attività dei professionisti affinché possano concentrarsi sui bisogni di salute dei pazienti, e dando un’ulteriore spinta all’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico e alla sua integrazione con il Dossier Farmaceutico. Si tratta di una tappa fondamentale per migliorare la presa in carico e l’efficacia delle prestazioni, con benefici sull’aderenza terapeutica e l’appropriatezza delle cure quali obiettivi primari del SSN sui quali si concentra l’attività quotidiana dei farmacisti impegnati sul territorio”. Queste le parole di Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti (FOFI).

«Sin dai primi mesi della pandemia, e anche quando si rischiava di perdere ogni conquista fatta, la Fimmg si è sempre battuta affinché il provvedimento venisse reso definitivo. Il passo fatto oggi è certamente importante, ma il ricorso ad un disegno di legge delega richiede che le Camere mettano in discussione e calendarizzino per la discussione nelle Commissioni parlamentari con una successiva rapida approvazione del testo». Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, commenta con favore le misure per la salute contenute nel Dl Semplificazioni approvato in Consiglio dei Ministri, ma allo stesso tempo chiede un iter che sia quanto più rapido possibile. «Andiamo finalmente verso una reale sburocratizzazione della professione – prosegue Scotti – cosa che ci consentirà di liberare tempo preziosissimo da destinare alla cura dei nostri assistiti. Se le aspettative saranno confermate non potremo che essere soddisfatti, oggi possiamo e vogliamo ringraziare il ministro Orazio Schillaci e il Governo per il provvedimento».

Pazienti cronici

Oltre alla misura che punta a rendere strutturale la ricetta elettronica con l’invio del promemoria via mail o su dispositivo mobile, il leader Fimmg sottolinea l’importanza delle misure che puntano a ridurre il numero delle prescrizioni necessarie per i pazienti cronici.

«La possibilità di indicare la posologia e le confezioni dispensabili per 12 mesi è un cambiamento che razionalizza in modo determinante il numero di prescrizioni da compilare – dice Scotti – riduce una parte spesso solo amministrativa del nostro lavoro e razionalizza il controllo dell’aderenza alle terapie, oltre  rende più facile soprattutto ai caregiver familiari – spesso in età lavorativa che assistono i loro genitori o nonni – di provvedere ai loro cari senza dover attivarsi su più soggetti». Un sistema che in forma elettronica garantirà anche un maggior controllo da parte dei medici di famiglia che, come detto, potranno sempre rivedere le terapie prescritte e valutare l’aderenza alle cure da parte dei loro assistiti. Il tutto grazie ad una comunicazione con le farmacie nella creazione di una rete che garantisca appropriatezza sia nell’aderenza alle terapie che nel controllo degli sprechi, non sottovalutando che questo sistema crea possibilità più ampie sulla programmazione della produzione e distribuzione e conseguente erogazione dei farmaci. «Il ché, in un periodo come questo, sarà utile – sottolinea Scotti – a metterci al riparo da difficoltà legate alla carenza di farmaci. Tema che questo provvedimento tiene in ampia considerazione migliorando i sistemi di alert, grazie ai quali sarà anche possibile sapere con il dovuto anticipo quali sono le necessità legate al territorio».

Unica ricetta per un anno

Per quello che riguarda le ricette elettroniche dei farmaci il medico potrà ora formularle anche nel caso di terapie non rimborsate dal Servizio sanitario nazionale. Il testo va incontro ad una delle più forti richieste che arrivano dalle associazioni di pazienti cronici, con la possibilità per il medico, di indicare in un’unica ricetta la posologia e le confezioni dispensabili al massimo per 12 mesi, evitando così ai pazienti la necessità di chiedere ogni volta il rinnovo di una prescrizione che comunque può essere sempre sospesa dal medico curante. Per i pazienti cronici, la ricetta dematerializzata sarà valida per un anno e permetterà di fare scorta di farmaci per 30 giorni di terapia, sempre in base alle indicazioni del medico. ‘Un malato cronico ha bisogno periodicamente di assumere lo stesso farmaco – spiega il ministro Schillaci – grazie a questa norma i pazienti o chi si prende cura di loro in caso di non autosufficienza, hanno il doppio vantaggio di non dover andare ripetutamente dal medico per ritirare la ricetta e ripetutamente in farmacia per ritirare i farmaci. Non dimentichiamo che molti pazienti cronici sono persone anziane, spesso affette da più di una patologia cronica, non autosufficienti o che hanno difficoltà a spostarsi. È evidente la portata semplificativa di questa misura non solo per le persone ma anche per i medici di famiglia per i quali si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo a vantaggio della cura dei pazientì. Il disegno di legge contiene anche una norma per far fronte alle carenze di medicinali, che modifica l’attuale normativa, rendendo più tempestiva la comunicazione in caso di carenza e agevolando l’approvvigionamento dei farmaci: in caso di interruzione temporanea o definitiva della commercializzazione di un farmaco,la comunicazione delle aziende all’Aifa riguarderà le singole confezioni dei medicinali e la comunicazione di carenza dovrà essere effettuata entro due mesi e non più quattro. Ciò consentirà ai medici di valutare per tempo i farmaci da prescrivere per il regolare proseguimento della terapia, evitando disorientamento e disagio ai pazienti preventivamente informati

Ripetibilità illimitata delle prescrizioni

Viene introdotta la ripetibilità illimitata delle prescrizioni farmaceutiche, terapeutiche, riabilitative e di presidi a favore dei pazienti cronici e per patologie invalidanti. Nel disegno di legge Semplificazioni, fra le misure per la sanità, trova spazio anche una norma per far fronte alle carenze di medicinali, che modifica l’attuale normativa rendendo più tempestiva la comunicazione in caso di carenza e agevolando l’approvvigionamento dei farmaci. In particolare, «si stabilisce che la comunicazione delle aziende all’Aifa, in caso di interruzione temporanea o definitiva della commercializzazione di un farmaco, riguardi le singole confezioni dei medicinali e che la comunicazione di carenza sia effettuata entro due mesi e non più quattro. Ciò consentirà ai medici di valutare per tempo i farmaci da prescrivere per il regolare proseguimento della terapia, evitando disorientamento e disagio ai pazienti preventivamente informati». Infine si stabilisce che l’odontoiatra possa esercitare le attività di medicina estetica non invasiva o mininvasiva al terzo superiore, terzo medio e terzo inferiore del viso.

Fonte: www.dottnet.it

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