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Approfondimenti Medicina

PSA (antigene prostatico specifico): di cosa si tratta e come funziona

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Francesca 16 Novembre 2023
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Il dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico) è un test cruciale per l’individuazione di eventuali malattie alla prostata, che colpiscono ogni anno migliaia di uomini in tutto il mondo. 

In occasione di ‘Movember’, il movimento globale che nel penultimo mese dell’anno mira ad educare sulla salute maschile e sull’importanza di controlli periodici come quello del PSA, il Prof. Luca Carmignani, specialista in Urologia della Casa di Cura La Madonnina, Responsabile dell’Unità Operativa di Urologia dell’IRCCS Policlinico San Donato e dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, ci aiuta meglio a capire come funziona questo test e in cosa consiste.

Cos’è il PSA della prostata e a cosa serve

“Il PSA, o antigene prostatico specifico, è una proteina prodotta dalla prostata e rilasciata nel seme maschile dopo l’eiaculazione, al fine di mantenerlo liquido e favorire la motilità degli spermatozoi”, spiega il Professor Carmignani. 

Oltre a questa sua funzione primaria, però, il PSA assume anche quella di marker d’organo, seppure non di patologia, ovverosia: la misurazione del suo dosaggio nel sangue (in cui dovrebbe avere concentrazioni minime) ci indica la presenza o meno di una probabile patologia alla prostata, ma non ci dice nulla sulla natura di questa.

Quali patologie può suggerire

Premesso che, come indicato, valori di PSA superiori alla norma non forniscono indicazioni sulla tipologia di problematica da cui si potrebbe essere affetti, le patologie alla ghiandola prostatica più comuni, che potrebbero determinare un’alterazione dei valori di PSA, sono:

  • ipertrofia prostatica benigna (ingrossamento della ghiandola prostatica);
  • infiammazione della ghiandola prostatica (prostatite);
  • insufficienza renale;
  • tumore alla prostata.

Come funziona il test del PSA

L’esame del PSA consiste in un semplice prelievo ematico, che viene analizzato per determinare la concentrazione di questa proteina nel sangue. 

La prima valutazione è quella sul PSA totale ovverosia sulla presenza complessiva dell’antigene nel sangue. Quando il PSA totale risulta più alto della norma, si procede a valutare anche il quantitativo della proteina in forma libera (fPSA) e complessata (cPSA), nonché il rapporto fra queste con il valore complessivo.

Il quantitativo della singola tipologia e il rapporto fra queste e il PSA totale può suggerire una patologia benigna o, viceversa, maligna, ma è importante sottolineare come si tratti semplicemente di suggestioni che devono essere approfondite da un controllo medico.

Quali sono i valori normali del PSA totale

Sono considerati valori del PSA totale normali quelli inferiori ai 4 ng/ml, ma non in assoluto.

“Con l’invecchiamento – spiega il Professore – il quantitativo di PSA tende ad aumentare, per cui un 4 ng/ml per gli over60 potrebbe anche considerarsi normale, mentre non lo sarebbe per i ragazzi più giovani in cui dovrebbe attestarsi di norma su 2,5 ng/ml”.

Cosa significano valori alti o bassi e quando preoccuparsi

Un ammontare del PSA totale, libero e/o complessato differente dalla norma, non equivale ad alcuna diagnosi, pertanto ciò non deve suscitare panico in quanto potrebbe derivare da condizioni benigne per nulla preoccupanti o trattarsi, addirittura, di falsi positivi.

Per questo motivo, è importante sottoporre i risultati del test allo specialista urologo, in grado di interpretarli opportunamente in base allo specifico caso e di prescrivere eventuali ulteriori accertamenti come:

  • visita urologica obiettiva;
  • risonanza prostatica multiparametrica;
  • biopsia.

Quando effettuare l’esame del PSA

Il dosaggio del PSA è un esame che andrebbe effettuato di routine; come screening, nei pazienti a partire dai 50 anni di età, almeno una volta l’anno.

Per gli uomini con familiarità e fattori di rischio, invece, non si tratta più di screening e la soglia di età si abbassa a 45 anni, con frequenza da valutare assieme al proprio specialista.

Cosa non fare prima dell’esame del psa

Per limitare il rischio di falsi positivi o che gli esiti dell’esame risultino inattendibili, prima di effettuare il prelievo ematico è opportuno seguire alcuni accorgimenti:

  • evitare l’esame se si ha in corso un’infezione urinaria;
  • non svolgere attività fisica intensa né rapporti sessuali nelle 48 ore antecedenti la procedura. 

Inoltre è consigliabile svolgere di preferenza i rilevamenti sempre presso la stessa struttura/centro.

“Il dosaggio del PSA è uno strumento fondamentale per la valutazione della funzionalità prostatica e il percorso diagnostico del cancro alla prostata. ‘Movember’ ci ricorda che i controlli periodici sono la chiave per una vita sana e lunga, incoraggiando gli uomini a prendere in mano la propria salute e fare del proprio benessere una priorità”, conclude il Professore.

Fonte: www.grupposandonato.it

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