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Approfondimenti Medicina

17 novembre, Giornata mondiale della prematurità

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Francesca 17 Novembre 2023
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Oggi, 17 novembre, si celebra la Giornata Mondiale della Prematurità, giunta alla 15ª edizione: un appuntamento fisso e divenuto negli anni irrinunciabile, per gli operatori sanitari, i genitori, i pazienti e per l’intera comunità. Abbattere le barriere delle terapie intensive neonatali e coinvolgere i genitori nelle cure è il primo passo per garantire benessere fisico e psicologico a tutta la famiglia.

Giornata Mondiale della Prematurità

Sono circa 25.000 i neonati prematuri che ogni anno vengono alla luce nel nostro Paese. Piccoli e fragilissimi, a volte con un peso inferiore ai 1500g, si affacciano alla vita ed iniziano la loro sfida tra le quattro mura della Terapia Intensiva Neonatale (TIN). Un percorso duro, a volte molto lungo, che i piccoli dovranno affrontare fuori dal grembo della mamma, ma con la fondamentale vicinanza dei genitori.

Il claim di quest’anno recita “Gesti semplici GRANDI RISULTATI: contatto immediato pelle a pelle per ogni neonato ovunque” e tutti possono fare qualcosa per migliorare la qualità di vita di questi bambini.

Da sempre la Società Italiana di Neonatologia e il Coordinamento delle Associazioni dei Genitori Vivere ETS collaborano per migliorare la qualità delle cure per i neonati prematuri e per tutti quei bambini ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale. Innanzitutto, battendosi per l’apertura delle TIN h24 e per dare la possibilità ai genitori di essere realmente parte integrante delle cure, stando a contatto con i loro piccoli sin da subito e per tutto il tempo che si vuole.

L’intera comunità può e deve essere coinvolta, gesti piccoli e semplici sono alla portata di tutti, degli operatori e dei genitori, ma anche degli amministratori e dei decisori. Fondamentale è coinvolgere anche le amministrazioni degli ospedali e le direzioni sanitarie, affinché sia abbattuta la prima e più alta barriera tra un neonato prematuro e la sua famiglia: la porta della TIN, che dovrebbe essere aperta h 24, cosa che invece, purtroppo, non avviene ancora in tutti i reparti del nostro Paese.

La Family Centered Care (FCC), la presenza costante dei genitori in TIN ed il loro coinvolgimento nelle attività di assistenza e cura e nei processi decisionali, è diventata nel tempo sempre più importante.

Centrare l’assistenza sulla famiglia significa anche agevolare la pratica della Kangaroo Care, il contatto diretto, pelle a pelle, tra i genitori ed il neonato prematuro, che consente lo sviluppo delle fisiologiche connessioni neurali, riducendo al minimo la probabilità di sviluppare problemi di neurosviluppo nel neonato.


Ospedali, piazze, monumenti, social network e siti web: l’Italia si veste di viola per i neonati prematuri

Grazie alla collaborazione di Comuni, associazioni e operatori sanitari, accendiamo una luce sulla prematurità. Dopo un piccolo “stop” dello scorso anno, dovuto all’emergenza energetica, per la GMP 2023, SIN e Vivere ETS hanno nuovamente inviato la richiesta ai principali Comuni d’Italia, per l’illuminazione di monumenti, edifici e piazze di viola, colore simbolo della prematurità. A questi si aggiungono anche tanti Ospedali e Terapie Intensive Neonatali, così che il 17 novembre l’Italia è unita simbolicamente dal colore viola, in tutte le sue sfumature.

La Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano si tinge di viola

Prematuro viola

Fonte: www.policlinico.mi.it

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