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ASST Crema, nel 2024 trattamenti a base di Cannabis per la gestione del dolore

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Francesca 5 Gennaio 2024
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Dal 2024 l’unità operativa di farmacia ospedaliera e territoriale di ASST Crema, diretta da Manuela Savoldelli, si adopererà nella preparazione di farmaci a base di cannabis, particolarmente indicati nella gestione del dolore cronico, come il dolore neuropatico, vale a dire quello causato da infiammazioni dei nervi sia del cervello che periferici (nevralgie). La prima applicazione avverrà nell’ambito delle cure palliative e della terapia del dolore, poi l’opportunità potrà essere allargata anche ad altre specialità. “Da anni, in collaborazione con il direttore dell’unità operativa Sergio Defendi, inseguiamo la possibilità di produrre in ospedale farmaci che possano da un lato offrire una soluzione ad una pluralità di sintomi favorendo una razionalizzazione della terapia farmacologica, dall’altro essere di immediato supporto al clinico per una efficace gestione del dolore”.

Crema, nel 2024 trattamenti a base di Cannabis per la gestione del dolore

L’introduzione di questi farmaci, da utilizzare in seconda battuta dopo gli oppoiodi, consentirà, ad esempio, un migliore controllo degli stati di ansia e depressione, di stipsi e disfagia, di nausea ed insonnia. Consentirà, inoltre, di contrastare movimenti involontari e di stimolare l’appetito, ad esempio in casi di anoressia nervosa. “La Cannabis è nota da millenni, non solo per le sue proprietà psicotrope che rendono i suoi derivati le sostanze d’abuso illegali più diffuse, ma anche per le proprietà terapeutiche. In modo simile all’oppio, la cannabis è stata utilizzata per un gran numero di malattie. Oggi il suo utilizzo terapeutico è regolato dalla legge e la terapia del dolore è quella condizione per la quale viene più spesso prescritta”.

“Le sostanze che derivano dalla Cannabis producono una riduzione del dolore agendo sulla conduzione nervosa dei segnali del dolore, mitigando la sensibilizzazione di questi neuroni e attenuando l’infiammazione attraverso l’attivazione di appositi recettori chiamati CB. La stimolazione di questi recettori modula il rilascio di neurotrasmettitori implicati nella percezione e nell’elaborazione dei segnali dolorifici, nel cervello e nel midollo spinale”.

Tra gli effetti avversi derivanti da questo trattamento si annoverano: “Confusione mentale, tempi di reazione ridotti e, talvolta, accentuazione dell’ansia. Solo nel caso di forte intossicazione sono stati segnalati gravi disturbi psicologici. In ogni caso, la Cannabis, anche se generalmente ben tollerata, è controindicata nei soggetti con meno di 18 anni o che hanno manifestato reazioni di ipersensibilità a qualsiasi cannabinoide e nei soggetti con gravi malattie cardiorespiratorie”.

“Certamente – precisa il direttore dell’unità operativa di cure palliative Sergio Defendi – questa novità è un’opportunità resa possibile da una proficua sinergia con la farmacia ospedaliera che amplia l’offerta di trattamenti erogati dall’azienda. Il tema della terapia del dolore, intesa come cura e assistenza, è da sempre un tema molto caro al nostro ospedale. In particolare, con il passare del tempo, lavorando in team, abbiamo aumentato l’attenzione sulla misura e sul trattamento del dolore ponendo peso al diritto del cittadino all’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”.

Per questo, unitamente allo sviluppo di altre metodologie di trattamento neurochirurgico o psicologico, più o meno invasive, il prontuario della farmacia è in continuo aggiornamento: “dopo attenta valutazione abbiamo inserito farmaci non oppiacei e degli analgesici oppiacei che rappresentano il caposaldo del trattamento del dolore. Gli antidepressivi, gli antiepilettici e altri farmaci attivi a livello del sistema nervoso centrale possono essere usati anche nel dolore cronico o neuropatico, e rappresentano la terapia di prima scelta per alcune condizioni. In questo panorama di continua evoluzione abbiamo ritenuto di fare spazio anche alla Cannabis”, con l’intento di offrire una migliore qualità di vita nelle fasi terminali, ma anche in situazioni meno estreme. “La Legge 38/2010 sancisce il diritto di accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore e stabilisce le regole per la costituzione delle Reti di Terapia del Dolore e di cure palliative ossia aggregazioni funzionali ed integrate delle attività di terapia del dolore erogate nei diversi setting assistenziali, che han l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone adulte affette da dolore, indipendentemente dalla sua eziopatogenesi”.

Fonte: www.asst-crema.it

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