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Agopuntura: al Policlinico San Marco (BG) un ambulatorio dedicato

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Francesca 13 Febbraio 2024
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Antica pratica orientale, oggi l’agopuntura è riconosciuta per la sua efficacia nel trattamento di molti disturbi e forme di dolore in ambito ortopedico, ginecologico, neurologico, dermatologico, otorinolaringoiatrico e gastroenterologico. Conosciamola meglio con l’aiuto della dottoressa Sara Zazzetta, geriatra e medico agopuntore del Policlinico San Marco di Zingonia (BG), dove è attivo un ambulatorio di agopuntura.

L’ambulatorio di agopuntura del Policlinico San Marco

Le prestazioni offerte dall’ambulatorio di agopuntura del Policlinico San Marco sono in regime di solvenza. Per accedere è consigliabile, anche se non obbligatorio, avere una prescrizione medica da parte di uno specialista.

Durante la prima visita, il medico agopuntore valuterà i sintomi del paziente e la sua storia clinica ed eventuali esami clinici o strumentali in suo possesso. Una volta inquadrato il paziente e il disturbo o patologia, verrà impostata la terapia e definito il numero di sedute necessarie.

Durante le sedute di agopuntura si utilizzano aghi poco più spessi di un capello (sterili e monouso), pertanto l’inserzione non è dolorosa.

Agopuntura: che cos’è oggi e perché si pratica 

L’agopuntura è una pratica medica che fa parte della medicina tradizionale cinese. Ha origini molto antiche e si basa sull’idea che nel corpo umano esista un sistema di canali, i meridiani, attraverso cui fluisce un’energia alla base della vita, denominata ‘forza vitale’ o Qi. Un’ostruzione del flusso del Qi può favorire la comparsa di malattie. 

Agire sui meridiani, quindi, permette di affrontare vari disturbi organici, facendo sì che questa energia vitale torni a fluire laddove vi sia un ‘blocco’. 

Si tratta ovviamente di una definizione basata su antichissime visioni, tramandata nei secoli, che oggi, grazie agli strumenti diagnostici e agli studi scientifici, si è stravolta completamente, definendo l’agopuntura una vera e propria scienza medica, fondata su un complesso sistema di interconnessioni che permettono un’ampia gamma di reazioni a livello nervoso, ormonale e circolatorio. 

Anche per tale motivo può essere praticata solo da medici che, analogamente a quanto accade durante l’esercizio della medicina ‘convenzionale’, devono rispettare il Codice di Deontologia Medica” spiega la dottoressa Zazzetta.

L’integrazione dell’agopuntura con la medicina convenzionale

L’agopuntura rientra nel gruppo delle ‘medicine non convenzionali’, ossia pratiche sanitarie che non fanno parte della tradizione di un determinato Paese, nel nostro caso l’Italia, e che non sono integrate nel Sistema Sanitario dominante, basato appunto sulla medicina cosiddetta convenzionale

“Il termine forse più corretto però in realtà è medicina integrata, perché l’utilizzo dell’agopuntura non esclude a priori l’uso di farmaci o terapie convenzionali – puntualizza la specialista -. 

L’integrazione, invece, dell’agopuntura con la medicina occidentale può migliorare/potenziare quello che non riusciamo a fare con la medicina classica e talvolta consente, nel tempo, di ridurre o addirittura eliminare dei farmaci. 

Ci sono tanti ambiti, infatti, nei quali con i farmaci si riesce a fare molto, ma non tutto; integrare con l’agopuntura ci permette, invece, di ottenere risultati migliori a costo di effetti collaterali quasi nulli”.

I risultati 

I primi risultati si vedono già dopo le prime sedute (3-5). “Il vantaggio è che nel tempo i risultati tendono a diventare sempre più stabili e duraturi, per cui dopo un numero adeguato di sedute (circa 8-10-12) gli effetti perdurano nel tempo, anche interrompendo il trattamento” continua la dottoressa Zazzetta. 

Gli effetti collaterali

Gli effetti collaterali dell’agopuntura sono davvero rari. Il più comune è l’eventuale comparsa di un piccolo ematoma cutaneo che si riassorbe in pochi giorni. 

“Non ci sono limiti di età, può essere utilizzata in gravidanza, durante un trattamento chemioterapico o se il paziente assume anticoagulanti. Per quanto riguarda invece le controindicazioni

  • non si può praticare su cute infetta o sulle ferite; 
  • se il paziente non è in grado di stare fermo (ad esempio, pazienti con patologie psichiatriche, anziani con disturbi del comportamento, epilessia non controllata etc). 

Ovviamente, non è la panacea di tutti i mali, del resto anche in medicina convenzionale nessun farmaco o terapia può garantire a priori il 100% di miglioramento o guarigione. 

Uno dei suoi vantaggi però è sicuramente l’assenza di effetti collaterali e un minor utilizzo di farmaci, aspetto molto amato dai pazienti” osserva la specialista.

Per quali patologie può essere efficace

Nel 1979 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne ha ufficialmente dichiarato l’efficacia per tantissime patologie differenti tra cui:

  • malattie muscolo-scheletriche, come artriti ed artrosi, nevralgie, cervicalgia, lombo-sciatalgie, sindrome cervicobrachiale, epicondilite, sdr. del tunnel carpale, periartrite scapolo-omerale, sciatalgia, periartriti, dolori post-operatori etc;
  • malattie neurologiche, come cefalee, emicranie, nevralgie, vertigini, paresi facciale, emiplegie da ictus cerebrale, sindromi vertiginose, ansia, disturbi del sonno etc;
  • malattie di pertinenza otorinolaringoiatrica, come otiti, sinusiti, acufeni, riniti etc;
  • malattie dermatologiche tra cui herpes zoster, eczemi, dermatiti, acne, allergie etc;
  • disturbi e malattie dell’apparato respiratorio, come asma bronchiale, raffreddore comune e rinite allergica, sinusite acuta e cronica, tonsillite, bronchite acuta e cronica;
  • disturbi e malattie dell’apparato digerente, come disfagie, colon irritabile, alterazioni dell’alvo (stipsi–diarrea), emorroidi, singhiozzo, nausea e vomito anche post-chemioterapico;
  • disturbi cardiovascolari, ad esempio, cardiopalmo e aritmie;
  • malattie e disturbi ginecologici, come dismenorrea, amenorrea, cicli irregolari, vampate di calore da post-menopausa o da trattamenti endocrini nelle neoplasie mammarie.

L’agopuntura rappresenta, inoltre, un valido aiuto prima e dopo la gravidanza.

Fonte: www.grupposandonato.it

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