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Medicina Notizie Locali Lombardia Pavia

Intervento all’avanguardia a Città di Pavia: aneurisma soprarenale trattato per via percutanea

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Francesca 5 Marzo 2024
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Un voluminoso aneurisma soprarenale, che coinvolgeva anche i vasi viscerali (di rene e intestino), è stato trattato per via percutanea dall’équipe guidata dal dottor Giovanni Bonalumi, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare presso l’Istituto di Cura Città di Pavia, e dal dottor Andrea Azzaretti, angioradiologo consulente dell’ospedale pavese, tra i primi in Lombardia ad adottare questa metodica. 

Sono pochissimi, in Italia, i casi che hanno potuto beneficiare di questa procedura minimamente invasiva, che rappresenta il futuro nel trattamento degli aneurismi (dilatazioni asintomatiche della parete arteriosa, anomale e non reversibili, la cui rottura potrebbe causare un’emorragia che potrebbe rivelarsi fatale) in pazienti non candidabili per la chirurgia tradizionale.

Intervento all’avanguardia a Città di Pavia: aneurisma soprarenale trattato per via percutanea

Il trattamento di elezione per l’asportazione dell’aneurisma toraco-addominale è la chirurgia open, che prevede una grande incisione e l’asportazione dell’undicesima costa per poter raggiungere l’aortica soprarenale. L’intervento, in anestesia generale, ha una durata di 4-5 ore, prevede una convalescenza di 7-8 giorni e un lento recupero.

“Il nostro paziente non poteva sostenere un intervento in modalità open, poiché era affetto da diverse patologie croniche (insufficienza respiratoria e cardiaca, diabete) che avrebbero seriamente compromesso la buona riuscita dell’intervento. Pertanto, abbiamo optato per una procedura percutanea, che non prevede incisioni cutanee, ma solo 5 piccoli fori che permettono il posizionamento della endoprotesi e degli stent nelle arterie” afferma il dottor Giovanni Bonalumi. 

Come si è svolto l’intervento

Attraverso 5 accessi percutanei, ovvero piccoli fori nelle arterie, su collo e arti (2 nell’arteria femorale, 2 nell’arteria brachiale e 1 nella carotide), 4 chirurghi hanno rilasciato, in contemporanea, l’endoprotesi aortica e gli stent che, seguendo una speciale guida e sotto monitoraggio radiografico con mezzo di contrasto, hanno raggiunto l’aneurisma, collocandosi correttamente sopra le arterie viscerali.
La protesi è stata così rilasciata e, espandendosi, ha escluso l’aneurisma dalla vascolarizzazione. Il flusso sanguigno, infatti, viene convogliato attraverso l’endoprotesi e gli stent allo scopo di isolare totalmente l’aneurisma e annullare così la pressione sanguigna che ne avrebbe potuto provocare la rottura.

La procedura, molto complessa, ha avuto una durata di 2 ore e mezza durante le quali il paziente era sveglio. Si è resa necessaria solo una anestesia locale, in corrispondenza dei fori praticati per il posizionamento dell’endoprotesi. 

L’intervento per via percutanea prevede una degenza breve, nell’ordine di 2 o 3 giorni. Il paziente viene rimesso in piedi e cammina il giorno dopo la procedura. Il suo percorso prevede ora un controllo, tramite angiotac, tra 2 mesi, al fine di verificare la perfetta funzionalità dell’endoprotesi.

Le procedure endovascolari rappresentano il futuro della chirurgia vascolare, poiché ci permettono di ottenere un risultato del tutto sovrapponibile a quello che raggiungeremmo con l’intervento a cielo aperto, ma con una mini-invasività che, per il paziente, fa davvero la differenza. Inoltre, queste procedure si possono estendere anche a pazienti con un quadro di salute complesso che, ad oggi, non erano candidabili per la chirurgia tradizionale” conclude il dottor Bonalumi.

Fonte: www.grupposandonato.it

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