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Approfondimenti Medicina

Come riconoscere l’alluce valgo e come curarlo

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Francesca 25 Marzo 2024
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L’alluce valgo è una deformità del primo dito del piede causata dalla deviazione verso l’interno del primo osso metatarsale, ossia quello che precede le falangi dell’alluce. Colpisce chiunque, ma soprattutto le donne. Insieme al Dott. Alberto Patelli, Responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia sez. VIII dell’Istituto Clinico Città di Brescia, conosciamo più da vicino una condizione clinica che arreca disagi non solo dal punto di vista funzionale, ma anche estetico.

Alluce valgo, in cosa consiste e come si riconosce

“L’alluce valgo è una deviazione laterale delle falangi dell’alluce rispetto a un asse fisiologico. Un angolo di valgismo compreso tra gli 8° e i 10° è considerato fisiologico, qualora fosse superiore diventa una condizione patologica. Ciò non significa che bisogna ricorrere subito a un intervento chirurgico, ma vuol dire che l’alluce sta prendendo una deviazione oltre i limiti che potrebbe arrecare dolore”, spiega il Dott. Alberto Patelli. 

È facile riconoscerlo a occhio nudo perché l’alluce appare deviato lateralmente, con le 2 falangi che vanno verso le altre dita. Il campanello d’allarme, però, oltre al dolore, è l’arrossamento della prominenza mediale della testa metatarsale, la cosiddetta “cipolla” (un rigonfiamento causato dall’attrito tra l’osso e i tessuti molli vicini), associato al gonfiore

La diagnosi contempla un’accurata visita medica valutando il paziente sia in posizione seduta che in piedi e, in seguito, una radiografia di entrambi i piedi fatta in carico, ossia con paziente posto in posizione eretta durante l’esame.

Chi colpisce

L’alluce valgo colpisce un po’ tutti, anche uomini e adolescenti, ma in particolare le donne dai 45/50 anni. C’è anche una familiarità rispetto all’insorgenza dell’alluce valgo. 

Le cause

Tacchi alti e scarpe a punta favoriscono l’insorgenza dell’alluce valgo, ma vi sono anche cause anatomiche come, per esempio:

  • un primo osso metatarsale molto varo (con deviazione verso l’interno) dal punto di vista morfologico; 
  • piedi che pronano molto, ovvero quelli che hanno la tendenza a cadere verso l’interno. 

Come si cura

Dipende sia dalla gravità dell’alluce valgo, sia dall’eventuale presenza di altre patologie del piede come metatarsalgie, dita a martello, neuroma di Morton e/o rigidità dell’articolazione. 

Quando un alluce valgo non è particolarmente grave si può propendere per un trattamento non chirurgico. Nei casi lievi la tendenza è conservativa, ovvero scongiurando il ricorso alla chirurgia e optando per dispositivi ortesici, distanziatori, calze correttive, plantari, tutori e calzature a pianta larga utili per rallentare la progressione del valgismo dell’alluce. 

Nei casi più gravi, invece, è necessario contemplare l’intervento chirurgico.

Come funziona l’operazione chirurgica 

Il ricorso alla chirurgia per la correzione dell’alluce valgo non è indicato per tutti: vanno valutati con molta attenzione:

  • i pazienti diabetici; 
  • quelli affetti da artrite reumatoide; 
  • coloro che presentano sindromi metaboliche; 
  • persone in sovrappeso; 
  • i forti fumatori (per le eventuali conseguenze post operatorie di carattere circolatorio). 

L’intervento prevede: 

  • un ricovero di almeno 1 notte (per la gestione del dolore); 
  • un’anestesia di solito spinale per addormentare l’arto su cui intervenire; 
  • un’operazione che dura all’incirca tra i 35 e i 40 minuti. 

Come in tutti gli interventi esistono delle complicazioni post operatorie come: 

  • infezioni; 
  • ferite che non si rimarginano; 
  • problematiche di tipo vascolare (necrosi della testa metatarsale); 
  • difetti nella calcificazione dell’osso che non si salda correttamente; 
  • sindrome algodistrofica (condizione cronica caratterizzata da dolore intenso); 
  • complicanze tipiche dell’alluce (pochi giorni dopo l’intervento o a distanza) che, va detto, può recidivare anche in seguito alla sua correzione chirurgica pur non arrecando il dolore patito prima dell’operazione.

Il ritorno al quotidiano

Si potrebbe tornare a camminare da subito ma, a titolo precauzionale, si preferisce prescrivere 7/10 giorni di riposo con attività ridotte al minimo, ricorrendo a piccoli accorgimenti utili in questa fase di guarigione (piede alto e ghiaccio). 

Fatta la prima medicazione e accertate le buone condizioni del piede, si può tornare a camminare con stampelle e scarpe ortopediche che dovranno essere utilizzate rispettivamente per 21 e 40 giorni

Il post intervento è delicato: l’articolazione dell’alluce, infatti, tende a irrigidirsi facendo subentrare altri problemi per cui sarebbe opportuno intraprendere uno specifico percorso fisioterapico.

Fonte: www.grupposandonato.it

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