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Delicato intervento cardiaco salva la vita di una ragazza di 25 anni

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Francesca 23 Aprile 2024
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Un delicato intervento cardiaco ha salvato la vita ad una giovane ragazza di 25 anni, affetta da una grave cardiopatia congenita: un lieto fine reso possibile grazie alle équipe del Policlinico di Ponte San Pietro e del Policlinico San Donato.

Delicato intervento cardiaco salva la vita di una ragazza di 25 anni

Laura (nome di fantasia) è una giovane ragazza bergamasca di 25 anni. Ama fare sport, andare a cavallo, viaggiare. Come tutte le sue coetanee, anche se per lei non è così scontato. Nata con una grave e rara cardiopatia congenita, a soli 4 anni viene operata al cuore e 21 anni dopo subisce un altro delicato intervento cardiaco che le salva la vita. Un lieto fine reso possibile grazie alla collaborazione tra il Policlinico San Pietro (BG) e l’IRCCS Policlinico San Donato (MI). 

La malattia cardiaca di cui era affetta la bambina

Laura soffriva infatti di una patologia chiamata trasposizione congenitamente corretta delle grandi arterie e difetto interventricolare. In pratica, a causa di un’anomalia dello sviluppo del cuore, l’aorta e l’arteria polmonare hanno un’origine “invertita”: la prima nasce dal ventricolo destro e la seconda dal ventricolo sinistro, al contrario della normale configurazione del cuore. 

La conseguenza è che l’ossigeno che entra nei polmoni non riesce ad arrivare agli organi periferici, soprattutto a quelli più delicati come cervello, reni e fegato. L’unica opzione per lei è un intervento chirurgico correttivo, cui segue un impianto di un pacemaker per anomalie del ritmo. I due interventi vengono effettuati con successo. Laura sta bene, cresce, vive una vita praticamente normale. 

La complicanza della malattia insorta anni dopo

Passano gli anni e, ormai ventenne, comincia ad avvertire qualcosa che non va, le manca sempre più spesso il fiato, si sente sempre stanca, e così decide di sottoporsi a una visita di controllo presso l’ambulatorio di Cardiopatie congenite del Policlinico San Pietro di cui il dottor Paolo Ferrero, cardiologo pediatra e ricercatore dell’Unità di cardiopatie congenite dell’IRCCS Policlinico San Donato, diretta dal professor Massimo Chessa, è responsabile.

“Laura soffriva di una progressiva riduzione dell’ossigenazione del sangue che nel tempo l’aveva costretta a interrompere l’attività sportiva che praticava a livello agonistico. Anche le normali attività quotidiane erano diventate via via sempre più faticose causandole stanchezza e affanno”, racconta il dottor Ferrero. Grazie alla collaborazione con l’IRCCS Policlinico San Donato, centro di eccellenza per le cardiopatie congenite pediatriche e dell’adulto, dove il dottor Ferrero lavora, la ragazza viene sottoposta ad accertamenti approfonditi che permettono di arrivare finalmente a una diagnosi accurata. “Purtroppo si trattava di una situazione complessa relativa all’insorgere di una complicanza legata all’intervento iniziale e che progressivamente si era aggravata” continua lo specialista.  

La necessità di un nuovo intervento chirurgico

Dopo una discussione del caso all’interno del nostro team dell’Unità di cardiopatie, si è reso evidente che l’unica soluzione era affrontare un nuovo delicato intervento chirurgico. Se non fossimo intervenuti rischiava complicanze molto gravi come l’ipossia (mancanza di ossigeno), ictus o ischemie cerebrali”, continua lo specialista. La notizia all’inizio fa precipitare nell’angoscia Laura e la sua famiglia: ancora una volta sul loro futuro pende l’incertezza, Laura deve sospendere i suoi piani, sogni e ambizioni, compresa un’esperienza di studio all’estero per la quale aveva tanto lavorato. Ma poi è il momento di reagire e con coraggio Laura affronta l’intervento: vuole tornare ad avere una vita normale.

Il delicato intervento viene eseguito dal dottor Alessandro Giamberti, direttore dell’Unità di cardiochirurgia delle cardiopatie congenite, coadiuvato dalla sua equipe. “L’intervento (intervento di Mustard) ha comportato la ricostruzione dei normali flussi di sangue con del materiale sintetico all’interno del cuore, riparando un’ampia comunicazione che si era creata tra la parte destra e quella sinistra, causa della ridotta ossigenazione e di un elevato rischio di ischemie cerebrali. Il decorso postoperatorio è stato regolare e i controlli ambulatoriali successivi hanno confermato un ottimo risultato”, dice il dottor Ferrero. Ora Laura sta bene, ha ripreso a camminare in salita senza affanno e soprattutto a progettare la sua vita e il suo futuro.

Questa bella storia si aggiunge a quella di Nour, bambina nata a Ponte San Pietro con una grave malformazione al cuore e operata con successo nel 2023 grazie, anche in quel caso, alla collaborazione tra il Policlinico San Pietro e l’IRCCS Policlinico San Donato.  “Da quando questa collaborazione è attiva, ovvero dal 2021, abbiamo effettuato più di 300 visite e seguito un importante e crescente numero di pazienti bergamaschi con cardiopatia congenita sia pediatrici sia adulti”, conclude con orgoglio il dottor Ferrero.

Fonte: www.grupposandonato.it

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