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Approfondimenti Medicina

Difese immunitarie: gli integratori servono davvero?

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Francesca 3 Maggio 2024
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Mali di stagione ma anche periodi di affaticamento psico-fisico: sono tanti i casi in cui, almeno una volta, ci siamo chiesti se non fosse necessario assumere degli integratori per “aiutare” il nostro sistema immunitario e risolvere un problema di salute. Ma questi integratori sono davvero utili? La risposta è «dipende!»

In questa intervista, il Dott. Nicola Castaldini, responsabile del reparto di medicina interna di San Pier Damiano Hospital ed esperto di alimentazione e microbiota, ci spiega in quali casi è utile assumere un integratore e come orientarsi nella scelta.

Che cosa si intende per “integratori” e quando vanno assunti?

Gli integratori sono sostanze – generalmente vitamine e micronutrienti – che vanno a integrare ciò che noi non assumiamo in modo sufficiente o corretto con l’alimentazione.

Vitamine e micronutrienti sono fondamentali per la nostra salute: quando si evidenzia una carenza di una o più di queste sostanze, dovuta a un’alimentazione insufficiente, è necessario intervenire con un integratore alimentare.

Come capire se si ha bisogno di integratori e quali assumere?

Molto spesso siamo portati ad assumere integratori perché ci troviamo ad affrontare un problema di salute, ma senza aver prima verificato se c’è una reale carenza.

Il primo passaggio è quindi capire se c’è davvero bisogno di un integratore. Per farlo, sono necessari:

  • una visita medica;
  • un’anamnesi nutrizionale;
  • alcuni esami del sangue mirati, che permettono di valutare i livelli di specifici micronutrienti e vitamine cruciali per la nostra salute.

A quel punto, se viene evidenziata una carenza, si può valutare un intervento a livello nutrizionale oppure, nei casi in cui l’alimentazione sia già corretta, si può ricorrere a integratori monosostanza o plurisostanza:

  • gli integratori monosostanza contengono una sola vitamina o un solo micronutriente e sono quindi più mirati nel risolvere una specifica carenza;
  • gli integratori plurisostanza sono talvolta chiamati “multivitaminici”, ma in realtà spesso contengono – oltre a vitamine – anche micronutrienti come lo zinco. Questi integratori ad ampio spettro sono utili in caso di un’alimentazione non adeguata dal punto di vista nutrizionale (sia per qualità che per quantità) o in periodi di affaticamento psicofisico, come dopo una malattia, un ricovero o un intervento chirurgico.

Quali integratori aiutano a modulare le difese immunitarie?

Allo stato attuale, sono solo tre le vitamine e i micronutrienti per cui esistono evidenze scientifiche certe e riconosciute del loro effetto nel modulare le difese immunitarie: si tratta dello zinco, della vitamina C e della vitamina D.

Queste sostanze possono essere potenti alleati della nostra salute soprattutto come misura preventiva: la loro azione, infatti, non è quella di “potenziare” il sistema immunitario, ma piuttosto quella di modularne l’efficacia, cioè di mantenere le difese immunitarie pronte ad entrare in azione quando il nostro corpo viene a contatto con un agente infettivo.

L’importante è che questi integratori siano assunti nella giusta dose: per esempio, nel caso della vitamina D il medico curante può prescrivere un semplice esame del sangue per verificare se il trattamento è sufficiente per risolvere la carenza e riportare i livelli della vitamina nell’intervallo di valori desiderato.

Qual è il ruolo del microbiota nel modulare il sistema immunitario?

Parlando di integratori e difese immunitarie, non si può non citare il microbiota intestinale, che oggi è riconosciuto come uno dei principali modulatori delle funzioni immunitarie, in grado di proteggerci dall’attacco di patogeni esterni ma anche di regolare le risposte infiammatorie all’interno del nostro corpo.

Per mantenere una condizione di equilibrio del sistema immunitario è quindi fondamentale mantenere in buona salute il nostro microbiota. Come? In caso di una grave disbiosi, cioè un’alterazione del microbiota intestinale, si può intervenire con specifici farmaci antinfiammatori e con l’assunzione di probiotici e prebiotici mirati: i probiotici consistono in batteri vivi, che raggiungono l’intestino e ripopolano l’intestino; i prebiotici sono invece

integratori a base di sostanze che stimolano la proliferazione dei batteri già in loco e favoriscono il ripristino del normale equilibrio del microbiota.

Questi trattamenti sono però misure a breve termine, utili in una fase iniziale della disbiosi. Il più efficace modulatore del microbiota nel medio e nel lungo periodo è invece l’alimentazione stessa: ciò che mangiamo o non mangiamo influenza direttamente la composizione del nostro microbiota. Un’alimentazione sana e bilanciata è quindi uno dei principali alleati nel garantire la salute del microbiota e, di conseguenza, delle nostre difese immunitarie.

Fonte: www.gvmnet.it

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