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Approfondimenti Medicina

Giornata dell’infermiere, figura indispensabile poco riconosciuta

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Francesca 13 Maggio 2024
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Ieri, 12 maggio, ricorreva la la Giornata Internazionale dell’Infermiere. Gli infermieri sono un punto di riferimento nel mondo della Sanità, figure indispensabili per rispondere ai propri bisogni dei cittadini, ma purtroppo questa funzione fondamentale non viene ancora riconosciuta dalla politica e dalle istituzioni, né dalle organizzazioni aziendali.

Giornata internazionale dell’infermiere

Nutriamo la Salute è lo slogan scelto quest’anno dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) per la Giornata Internazionale dell’Infermiere che si celebra il 12 maggio, giorno della nascita di Florence Nightingale, fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna.

La Giornata Internazionale dell’Infermiere coincideva quest’anno con la Festa della Mamma. Dato degno di nota per una professione in cui le donne sono il 76% donne e 270.000 sono mamme che devono conciliare questa professione impegnativa con i carichi familiari (oltre la metà ha due o più figli).

Per celebrare il 12 maggio, quest’anno, la Federazione ha scelto come slogan “Nutriamo la salute” . Un modo, spiega la presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli, “per tornare all’origine della radice etimologica del termine anglosassone Nurse che deriva dal latino Nutrix e rimanda al concetto della nutrizione, del prendersi cura di chi ha bisogno. Questo fa l’infermiere nella sua attività quotidiana. Noi infermieri – sottolinea –  siamo la spina dorsale del Servizio sanitario nazionale, ma stiamo assistendo a un momento particolarmente critico, fatto di carenze importanti, di diminuzione dell’interesse da parte dei giovani per la scelta di questa professione, di valutazione da parte di chi è già inserito di ‘migrare’ verso altre strutture in alcuni Paesi europei e nordamericani”.

Da qui, la necessità di accendere l’attenzione sulla professione.

“In questa giornata importante – afferma ancora la presidente FNOPI – abbiamo bisogno di richiamare le istituzioni e la politica sul tema della carenza infermieristica, perché non è più un problema della nostra professione, ma del Paese tutto, è un tema di tutti i cittadini perché senza infermieri non c’è futuro, senza infermieri non c’è salute, non c’è assistenza per una popolazione sempre più anziana, fragile e sola. È necessario quindi rilanciare politiche di valorizzazione della professione sia nei percorsi formativi che in quelli di carriera e contrattuali. Avere dunque coraggio per innovare i modelli assistenziali affinché i nostri cittadini possano sempre beneficiare di questa componente essenziale che, insieme a tutte le altre professioni sanitarie, ha fatto sì che il nostro Servizio sanitario nazionale sia tra i primi al mondo e il nostro Paese goda della di un alto tasso di longevità”.

Cosa chiedono gli infermieri? 

Lo sviluppo clinico, professionale e culturale della loro professione: dal rapporto emerge che quasi l’80% degli infermieri ha un percorso accademico post-base, professionisti specializzati con la necessità urgente di maggiori percorsi accademici per valorizzare le proprie competenze cliniche, a vantaggio dei pazienti.

Le richieste della Federazione di un percorso clinico specialistico si legano a doppio filo con la motivazione di fondo della celebrazione del 12 maggio a Brescia e Bergamo: non a caso a che fare con la cultura.

La professione infermieristica è infatti intrisa di cultura, di scienza, di rilevanza sociale e comunitaria. La Federazione e i vari Ordini provinciali hanno dimostrato in questi ultimi anni come la presenza infermieristica non sia solo una costante nell’ambito sanitario, ma una costante nell’ambito culturale e sociale di tutta la comunità.

Per questo va subito riconosciuta anche l’elevata professionalità e l’elevata rilevanza sociale e culturale che gli infermieri rappresentano.

A QUESTO LINK PERCHÉ SI CELEBRA IL 12 MAGGIO

Fonte: www.fnopi.it

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