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Identità digitale SPID: il Governo vuole davvero eliminarla?

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Redazione 21 Dicembre 2022
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In Italia ben 33 milioni di cittadini hanno attivato SPID, l’identità digitale con la quale è possibile accedere ai servizi online delle Pubbliche amministrazioni per effettuare pagamenti, iscrizioni o accedere a bonus: il Governo vuole davvero eliminarlo? Come riportato da Adnkronos, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti ha infatti dichiarato l’intenzione di «spegnere gradualmente Spid che raccoglie una serie di identità digitali e facilitare l’azione delle nostre imprese e dei cittadini con la Pubblica amministrazione. D’accordo tutti dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e avere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale».

Trovi QUI il nostro articolo “SPID per fascicolo sanitario e tanto altro:
come ottenerlo”

Identità digitale SPID: il Governo vuole davvero eliminarlo?

I servizi dello SPID sono forniti da nove gestori, detti “identity provider”, ma il più diffuso in assoluto è quello di Poste Italiane: non esistono provider pubblici, come invece avviene per la Carta di identità elettronica (CIE). Ascoltando le parole di Butti, sembrerebbe che il Governo abbia intenzione di “spegnere” SPID per lasciare spazio a un servizio legato unicamente alla CIE, la cui produzione è di competenza dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. 

Al momento è possibile accedere al sito di Inps o a quello dell’Agenzia delle entrate, usando sia Spid sia la Cie: attenzione, però, perchè, mentre da smartphone l’autenticazione è molto rapida in entrambi i casi, da pc fisso chi usa Cie deve possedere un dispositivo in più (un lettore di smart card) con un software dedicato oppure scaricare un’app sullo smarphone.

Non è chiaro se il Governo voglia eliminare definitivamente SPID o se voglia farlo confluire nei servizi CIE: in quest’ultimo caso non si capisce bene come sia possibile farlo.

L’idea di un’unica identità digitale gestita unicamente dallo Stato ci pare, francamente, un’idea che ci riporterebbe indietro nel tempo: servirebbe, invece, aumentare la disponibilità di servizi online e migliorare il dialogo tra le amministrazioni, per evitare una lunga e inutile burocrazia agli utenti.

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