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Notizie false: tutta colpa degli “anziani”? No!

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Vittorio Fontanesi 19 Aprile 2020
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Ieri, nell’ennesima giornata di quarantena ero come gran parte degli italiani attaccato al mio smartphone a passare il tempo sui social. Mi sono imbattuto in questo grafico Eurostat sulla percentuale di cittadini che ha ottenuto informazioni da siti governativi nel 2019.

Noi italiani siamo penultimi: soltanto poco meno di un italiano su 5 (il 19%) ha utilizzato una fonte “governativa”, pubblica, per avere notizie. In Danimarca l’89%, in Olanda il 76%, in Germania il 58%, in Francia il 48%.

notizie cercate su siti governativi -
Percentuale di cittadini che ha ottenuto informazioni da siti governativi nel 2019 – Eurostat

Davvero possiamo far ricadere le responsabilità sugli anziani, sulle persone poco istruite, sull’analfabetismo funzionale? Davvero l’incapacità di cercare le notizie giuste è tutta colpa di noi utenti? Davvero i danesi o i tedeschi sono così più colti, istruiti, sgamati di noi italiani da andare dritti come una spada alle informazioni verificate?

Quando si parla di problemi incancreniti come quello della diffusione e condivisione di notizie false sui social non c’è una risposta facile e univoca ma di certo si possono vedere grandi responsabilità.

La più grande, per me, è l’assenza dello stato e degli enti pubblici lì dove dovrebbero stare per comunicare con i cittadini: sui social.

Stando all’ISTAT il 33,8% delle famiglie non ha un computer o un tablet in casa, il 47,2% ne ha uno e il 18,6% ne ha due o più. La percentuale di chi non ne possiede sale al 70,6% tra le famiglie di soli anziani (65 anni e più).

In una nazione in cui la parte della popolazione più fragile ha soltanto lo smartphone (e i social) come strumento per accedere alle informazioni online il servizio pubblico non si cura di avere siti ottimizzati per il mobile, indicizzati correttamente e con una comunicazione social organizzata in modo perlomeno decente. In questo spazio vuoto ormai da più di 10 anni i diffusori di notizie false hanno avuto tutto il tempo di fare esperienza e organizzarsi, capaci di sfruttare le masse sia per fini politici che economici. Ormai sanno perfettamente come gestire una comunicazione efficace e per loro proficua mentre i canali del pubblico sono fermi a una logica di comunicati stampa, magari pure senza immagini e con testo non facilmente trascrivibile in un articolo.
Insomma battaglie perse in partenza in un mondo in cui la velocità volenti o nolenti è la prima cosa che conta.

La circolazione di notizie false e dall’impatto devastante è proprio tutta colpa dell’analfabetismo funzionale? Uno stato sociale non può permettersi di lasciare i propri cittadini soli, non può delegare la diffusione delle informazioni a testate giornalistiche e sedicenti blog senza offrire una fonte primaria facilmente condivisibile.

Fonte: https://www.istat.it/it/files/2020/04/Spazi-casa-disponibilita-computer-ragazzi.pdf (ovviamente in pdf, su un sito compatibile ma non ottimizzato per mobile. E fatevi il favore di non provare neanche ad aprire da mobile il loro sito con analisi dei dati e tabelle.)

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