fbpx



Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Approfondimenti Cremona Medicina Notizie Locali Lombardia

Disturbi dell’apprendimento, numeri in crescita tra bambini e ragazzi

blank
Redazione 28 Settembre 2022
blank

Cresce il numero di bambini e ragazzi con difficoltà dell’apprendimento, difficoltà a leggere, scrivere e far di conto: nel 2021 la Neuropsichiatria infantile dell’Asst Cremona ha certificato 240 casi di “disturbi specifici dell’apprendimento”. Il trend sembra riconfermarsi anche nel 2022 dove nei primi otto mesi sono 193 le nuove diagnosi, di cui 126 a Cremona, 33 a Soresina e 34 a Casalmaggiore.

Disturbi dell’apprendimento in crescita

Su scala nazionale, in meno di dieci anni gli utenti seguiti nei servizi di Neuropsichiatria Infantile dell’Adolescenza sono quasi raddoppiati. Un incremento quattro volte superiore ai servizi di salute mentale adulti, otto volte rispetto ai servizi per le dipendenze patologiche e 20 volte superiore all’area psicologica Consultori.

Come sottolinea Maria Teresa Giarelli Moreschi, direttore dell’UOC Neuropsichiatria Infantile dell’Asst Cremona, «L’età media in cui si diagnosticano i disturbi dell’apprendimento in bambini e ragazzi è a circa nove anni, quindi durante la scuola primaria. Tra chi riscontra difficoltà scolastiche, il 30 per cento risulta affetto da dislessia disgrafia o discalculia, ma si rileva anche un 20 per cento di casi legati a disabilita intellettiva, disturbi sensoriali (vista e udito), malattie organiche, sindromi genetiche o disturbi come ansia e depressione».

L’importanza dell’attenzione e della consapevolezza

I dati sono la conferma di una crescente attenzione nei confronti delle difficoltà di apprendimento dei ragazzi, rilevate a scuola, in famiglia o durante consulenze pediatriche. Una diagnosi precoce è importante per riconoscere l’effettiva presenza di un disturbo e avviare percorsi di sostegno adeguati. Come sottolinea Giarelli, «La consapevolezza è un passo importante: prima i pazienti interessati da questi disturbi erano derubricati a “ragazzi svogliati”, portando a inevitabili conseguenze emotive, ora sempre più scongiurate».

Fonte: www.asst-cremona.it

Tags: