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Quoziente familiare al posto dell’ISEE: cos’è e come funziona 

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Redazione 16 Novembre 2022
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Il governo Meloni sta modificando il calcolo delle agevolazioni, attualmente basato sull’ISEE, attraverso l’introduzione del nuovo “quoziente familiare“: vediamo cos’è, come si calcola e chi verrà favorito o penalizzato dalla nuova misura.

Quoziente familiare: a cosa serve?

Il quoziente familiare considera il nucleo complessivo del nucleo familiare, in base anche al numero dei componenti, le spese fisse sostenute e il patrimonio mobiliare e immobiliare: secondo il Governo dovrebbe quindi garantire una maggiore equità nelle imposte, bilanciando anche quelle indirette sui consumi.

 A grandi linee, quindi, a parità di reddito si favorirebbero le famiglie più numerose.

L’ISEE non sparirà del tutto in quanto il quoziente familiare è solamente uno strumento aggiuntivo, con finalità differenti rispetto a quelle dell’indicatore economico familiare.

ISEE e quoziente familiare: quali sono le differenze

L’ISEE fotografa il reddito di una persona o di un nucleo familiare, calcolando sia i redditi da lavoro, o altri introiti, sia il 20% del valore del patrimonio immobiliare e mobiliare: da qui si utilizza una scala di equivalenza in funzione sia della composizione della famiglia che di condizioni di disagio in essa presenti.

Una volta calcolata la soglia ISEE, si può stabilire se si ha diritto a un’agevolazione oppure no, se si può percepire un bonus, si determina l’importo dell’assegno unico e universale per i figli minori.

Il quoziente familiare invece non prende in considerazione il reddito ma lo va a tassare “per quote”: il reddito, infatti, verrà diviso per un quoziente determinato sia in base al numero delle persone che appartengono a quel nucleo familiare, sia alle caratteristiche dei vari componenti.

I coefficienti

coefficienti assegnati ad ogni membro del nucleo familiare potrebbero essere:

  • 1 per single e per le vedove/i con almeno un figlio a carico
  • 2 per coppia sposata o convivente
  • 0,5 per primo e secondo figlio
  • 1 per ogni figlio dopo il secondo
  • 0,5 per i genitori soli con almeno un figlio a carico

Dal terzo figlio in poi o con figli disabili a carico il quoziente cambia e si alza fino ad un massimo di 4.

Quoziente familiare: come cambiano tasse e bonus

Il primo aspetto che risulta coinvolto da queste modifiche è l’Irpef e il suo relativo conteggio: a parità di reddito, sarà avvantaggiato chi ha più persone all’interno del proprio nucleo familiare. Il guadagno, però, crescerà al crescere del reddito, avvantaggiando così le famiglie più ricche.

Inoltre, l’IRPEF verrà applicata sull’intero reddito del nucleo e non più solamente sul reddito personale di ognuno dei componenti. In pratica, se oggi uno dei due coniugi guadagna di più e uno di meno, hanno applicate due aliquote diverse nella tassazione. Con il quoziente familiare, invece, si tasserebbe l’intero reddito del nucleo con la stessa aliquota ed il coniuge che guadagna meno sarebbe disincentivato.

Le modifiche coinvolgeranno anche altre misure di welfare familiare, come l’assegno unico, le agevolazioni pensate per la casa, come ad esempio il Superbonus.

La revisione del Superbonus riguarda fin da subito le villette unifamiliari: infatti il nuovo reddito ISEE è stato fissato a 15.000€ annui, ma può aumentare, se si tiene conto della presenza di altri componenti, non solo del proprietario dell’abitazione.

Fonte: www.governo.it

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