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Approfondimenti Medicina

Malocclusione dentale, cos’è e come trattarla

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Francesca 28 Marzo 2023
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La bocca in condizioni ottimali funziona al pari di una scatola, dove la parte superiore va a coprire quella inferiore: quando questo non accade perché i due mascellari, superiore ed inferiore, non vanno a chiudersi perfettamente, si verifica il difetto di malocclusione dentale.

Questi difetti possono insorgere per diversi motivi: possono essere congenite, ereditarie o legate a cattive abitudini protratte in tenerissima età, come quella di tenere il dito o il ciuccio in bocca, che comporta lo sviluppo di un palato ogivale – ovvero stretto e sviluppato verso l’alto -, ma può influire anche una deglutizione atipica, che può a sua volta determinare un iposviluppo del mascellare superiore. Ne abbiamo parlato con i dott. Gianluca Delli Ficorelli e dott. Lino Giordano, membri della Dental Unit presso Tiberia Hospital di Roma.

Malocclusione dentale: cos’è e come riconoscerla

Le diverse tipologie
I difetti di malocclusione dentale vengono classificate in 3 categorie:

  • Prima Classe: è la condizione ideale, in cui la parte superiore dell’arcata dentale va a coprire quella inferiore. In questo caso i denti si allineano perfettamente e il morso risulta chiuso.
  • Seconda classe: un paziente si trova in questa categoria quando la mascella tende a protrarsi in avanti rispetto alla mandibola. Al morso in questa categoria si associano spesso disturbi come quello del retrognatismo o affollamento dentale, poiché spesso il posizionamento dei denti e degli spazi tra essi non rispetta gli standard classici.
  • Terza classe: è la situazione opposta alla seconda classe, ovvero in cui la mandibola è più protrusa in avanti rispetto al mascellare superiore. In questi casi si parla di progenismo, ed è la categoria di malocclusione più grave ed esteticamente più impattante.

Gli effetti
I difetti di malocclusione oltre a causare difetti di masticazione, possono far insorgere anche altre problematiche come difetti posturali, mal di schiena, mal di testa e dolore cervicale.

Come e quando intervenire
Nel caso di pazienti in prima classe è molto raro che siano individuabili a occhio nudo o diano disturbi sintomatici; generalmente è il dentista che durante le visite si accorge del difetto. In tutti i casi è comunque preferibile intervenire il prima possibile specialmente entro il dodicesimo anno di età: in questi casi parliamo di ortodonzia intercettiva. Questo perché fino a quella fase dello sviluppo il palato è ancora malleabile e “burroso”, ed è quindi più probabile che l’intervento con un apparecchio sia efficace. È possibile intervenire anche successivamente ed in una età maggiore, ma gli effetti possono non essere gli stessi. Si noti bene che in questi casi l’apparecchio è di natura sia ortodontica che ortopedica, poiché va ad agire non solo sull’allineamento dei denti ma anche sulle ossa.

Fonte: www.gvmnet.it

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