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Approfondimenti Medicina

Primavera, tornano le allergie: diagnosticarle con i prick test

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Francesca 6 Aprile 2023
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La primavera porta all’aumento delle allergie: con l’allergologo vediamo come diagnosticarle tramite Prick test e come trattarle.

Si attesta che in Lombardia il 30% delle persone soffrano di un’allergia a piante e pollini e che la perdurante siccità e gli elevati livelli di smog allunghino la stagione delle allergie.

Test cutanei e analisi del sangue consentono di diagnosticare l’allergia da trattare poi con antistaminici. 

Approfondisce il tema il dottor Andrea Toniato, allergologo di Humanitas Gavazzeni e Humanitas Medical Care Almè e Trezzo.

“Il punto di partenza del percorso diagnostico è rappresentato da un’attenta e approfondita anamnesi che permette allo specialista di inquadrare la sintomatologia e poter fare spesso una diagnosi clinica. I test a disposizione dello specialista allergologo sono i test cutanei e i test “in vitro” (esami del sangue). I test cutanei (prick test) maggiormente utilizzati sono quelli riguardanti i pollini di piante arboree (come betulla e olivo) e piante erbacee (come graminacee e parietaria)”. 

Allergie, come si svolge il prick test?

“Durante l’esame il medico applica piccole quantità dei vari allergeni sull’avambraccio e pratica una piccolissima “puntura” con aghetti monouso in materiale plastico anallergico.

Dopo circa 15 minuti in caso di positività e quindi di sensibilizzazione si forma un piccolo ponfo pruriginoso, di pochi millimetri di diametro, nella sede di applicazione dell’allergene responsabile della sensibilizzazione allergica. I risultati dell’esame allergologico consentono inoltre di predisporre un piano di interventi terapeutici che permetta di controllare e curare i sintomi dell’allergia”.

“La terapia farmacologica dei sintomi allergici si basa sui farmaci antistaminici assunti per bocca e altre terapie topiche come gli spray nasali cortisonici/antistaminici o decongestionanti oppure i colliri antistaminici. Nei soggetti asmatici è indicato l’utilizzo di farmaci per via inalatoria a base di broncodilatatori o cortisonici. In alcuni casi, in particolare in coloro che sviluppando numerosi sintomi, sono indicate terapie cortisoniche per via orale”.

Fonte: www.gavazzeni.it

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