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Approfondimenti Medicina

Cos’è la candida auris e come si contrae

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Francesca 4 Luglio 2023
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La Candida auris è un fungo particolarmente resistente nell’ambiente, con un grado di trasmissibilità molto elevato, che spesso dà infezioni molto severe, soprattutto ai soggetti fragili: di cosa si tratta, come riconoscere di averlo contratto e come intervenire? 

Lo abbiamo chiesto alla prof.ssa Antonella Castagna, primario dell’Unità di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, con sede a San Raffaele Turro, e Direttore della scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Che cos’è la Candida auris e come si trasmette

Candida auris è un fungo emergente isolato per la prima volta nel 2009 dall’orecchio (da qui il nome auris) di una paziente giapponese: da allora si è progressivamente diffusa. In Italia il primo caso è stato descritto nel 2019, ma particolarmente rilevante sotto il profilo epidemiologico è stato il focolaio epidemico intra-ospedaliero riportato negli anni 2020 e 2021, in Liguria e in Emilia-Romagna.

Ha caratteristiche peculiari che lo rendono temibile: è poco suscettibile ai disinfettanti e quindi particolarmente resistente sulle superfici e si trasmette facilmente in ambiente ospedaliero, sia per contatto diretto tra persona e persona che attraverso il contatto con dispositivi medici contaminati.  

Sono stati identificati alcuni fattori che rendono i pazienti più vulnerabili nei confronti di questo fungo, come, per esempio, la somministrazione prolungata di antibiotici e antifungini, gli interventi di chirurgia vascolare o addominale e la presenza di catetere venoso centrale o urinario.

Perché è pericoloso

La Candida auris è un micete difficile da trattare con i medicinali. È un tipo Candida resistente alle principali categorie di farmaci che comunemente vengono utilizzati per la profilassi e il trattamento delle infezioni fungine, come per esempio il fluconazolo, ma anche altre classi di antifungini meno utilizzati, come le echinocandine e l’amfotericina B.

In secondo luogo, causa infezioni caratterizzate da una particolare gravità, a seconda dell’organo colpito (ad esempio vie aeree, urinarie). Infine, contamina in maniera estesa l’ambiente in cui si trova chi ne è affetto, tanto da richiedere una vera e propria disinfezione radicale, per eliminarlo. È così ‘duro a morire’ che non scompare neanche al decesso dell’ammalato non curato, resistendo nell’ambiente in cui ha vissuto.

Quali sono i sintomi 

Nella quasi totalità dei casi si è trattato infezioni acquisite in ambiente ospedaliero, in pazienti già sottoposti ad un attento monitoraggio clinico.

La sintomatologia può variare a seconda del sito di infezione; nelle infezioni invasive il fungo si moltiplica nel sangue ed il paziente presenta, come sintomo più comune, la febbre.

A seconda dell’organo principalmente interessato, però, i quadri clinici sono molto variabili (con tassi di mortalità variabili, ma sempre elevati):

  • infezioni delle vie urinarie;
  • polmoniti;
  • pericarditi e sepsi. 

La diagnosi

Spesso vi sono, o per lo meno sicuramente vi sono state, difficoltà nella diagnosi precoce dell’infezione, perché Candida Auris, in assenza di metodologie di laboratorio molto specifiche, può essere confuso con altri tipi di candida.

Grazie a metodiche di biologia molecolare, non disponibili però in tutti i centri, oggi la diagnosi è più facile e precoce.

Come prevenire l’infezione

È molto importante tracciare i contatti stretti di un caso positivo, al fine di identificare il prima possibile altri soggetti infetti e ricoverare in stanza singola i pazienti che hanno contratto il fungo. È inoltre fondamentale una rigorosa aderenza alle procedure di disinfezione, così come il rispetto delle norme igieniche, ad esempio: 

  • corretta preparazione della cute prima di un intervento chirurgico;
  • adeguato inserimento e mantenimento dei cateteri e della gestione delle tracheostomie;
  • opportuna decontaminazione di apparecchiature e dispositivi che possono essere usati da altri pazienti.

Al momento non esiste vaccino disponibile per prevenire l’infezione.

Come si cura

Candida auris è spesso resistente ai farmaci antifungini utilizzati per combattere le altre infezioni da Candida.

Per questo motivo, frequentemente si ricorre all’utilizzo di una particolare classe di farmaci, le echinocandine, a volte associandole ad altri farmaci con dosaggi molto elevati. 

In presenza di un’infezione invasiva, ad esempio quando il fungo viene isolato dal sangue, è necessario prolungare il trattamento per diverse settimane, poiché siamo in presenza di un rischio di mortalità molto elevato.  

È importante sottolineare che il paziente può rimanere colonizzato anche dopo il trattamento: per questo, è fondamentale il mantenimento di tutte le misure di controllo dell’infezione descritte in precedenza.

In Italia cautela ma niente allarmismi

Senza inutili allarmismi, è molto importante che anche in Italia, in particolare negli ambienti ospedalieri, si presti massima attenzione e rispetto di tutti gli interventi di controllo e sorveglianza per la prevenzione di questa infezione.

Fonte: www.hsr.it

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