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Approfondimenti Medicina

Aria condizionata d’estate: i consigli del medico

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Francesca 24 Agosto 2023
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Estate equivale spesso ad aria condizionata: nei mesi estivi, infatti, questa compare in negozi, ristoranti e mezzi pubblici, sollevando anche l’eterno dilemma se faccia bene o male alla salute.

Approfondiamo l’argomento con il Prof. Pasquale Capaccio, specialista in Otorinolaringoiatria della Casa di Cura La Madonnina che ci spiega meglio come utilizzare l’aria condizionata e cosa, invece, evitare.

L’aria condizionata d’estate fa male?

“L’aria condizionata dà sollievo dalle temperature elevate e dai malesseri che ad esse possono associarsi, in particolare per le categorie più fragili di anziani e bambini, per cui di per sé non costituisce un pericolo per la nostra salute

Quello che spesso crea problematiche e disturbi, invece, è un suo abuso o un suo utilizzo non corretto”, spiega il Prof. Pasquale Capaccio.

I disturbi che può provocare l’aria fredda 

Essere in prossimità diretta di un flusso d’aria fredda può determinare, soprattutto in soggetti con una predisposizione, alcuni disturbi come:

  • dolori muscolari quali mal di schiena e torcicollo, crampi muscolari: il freddo può contribuire ad irrigidire la muscolatura;
  • mal di gola: l’aria fredda può causare disidratazione e secchezza della gola che a loro volta possono provocare bruciore; 
  • mal di testa: sia per la disidratazione che può essere indotta dall’aria condizionata, sia per delle nevralgie che questa può determinare;
  • congiuntiviti o occhi irritati: correnti d’aria troppo fredda e poco umida possono generare irritazione e conseguente bruciore e/o lacrimazione oculare;
  • colichecrampi addominali e mal di pancia, soprattutto per gli sbalzi di temperatura, se si passa da un ambiente caldo a uno freddo o si è sudati.

Non sempre è il freddo a far ammalare

A differenza della credenza popolare, non sono causate dal freddo quelle che tecnicamente vengono definite:

  • infezioni delle vie aeree superiori, che coinvolgono naso, seni paranasali, faringe, laringe, come, ad esempio, raffreddore, sinusite, faringite, laringite; 
  • infezioni delle vie aeree inferiori, che riguardano trachea, bronchi, polmoni, come la polmonite e la bronchite.

La causa di queste patologie, infatti, non è il freddo, ma virus e batteri presenti nell’aria, che si diffondono nell’organismo attraverso le vie aeree superiori e l’esposizione improvvisa all’aria fredda condizionata durante un’infezione può essere altresì uno stress per il sistema immunitario già coinvolto nella risposta contro l’ospite. 

I sistemi di condizionamento d’aria moderni garantiscono filtri e ricambi d’aria che rendono la vita dei microorganismi, in particolare dei virus, difficile.

La pulizia del condizionatore

La pulizia dei condizionatori è un aspetto fondamentale da tenere in considerazione quando si parla di aria condizionata. I moderni impianti di condizionamento, infatti, sono progettati per purificare anche l’aria da polveri e microbi, ma se i loro filtri non vengono adeguatamente puliti e sanificati, qui possono raccogliersi funghi, virus e batteri che, una volta messi in funzione gli impianti, si diffondono nell’aria e nell’ambiente circostante.

Per questo motivo, quindi, oltre che per i soggetti allergici, è sempre buona norma pulire accuratamente e sanificare i filtri dei condizionatori: 

  • prima della stagione di utilizzo; 
  • dopo ogni paio di settimane, circa, di uso. 

Dormire con il condizionatore acceso: sì o no

“Di preferenza e poiché la temperatura del corpo umano e le sue funzioni si riducono durante il riposo notturno, sarebbe preferibile dormire con le finestre aperte, oppure raffreddare la stanza prima di andare a dormire, spegnendo in quel momento il condizionatore”, spiega il dottore.

Ad ogni modo, se le temperature esterne sono considerevoli e il proprio dispositivo lo consente, è possibile anche impostare un timer di spegnimento per i 45/60 minuti seguenti l’orario in cui si è andati a letto e una riaccensione per il mattino seguente.

Meglio il condizionatore o il ventilatore?

Ognuno dei 2 sistemi presenta i propri vantaggi e svantaggi.

Il condizionatore risulta particolarmente utile per abbassare le temperature elevate, ma ha anche un consumo energetico che può essere importante con svantaggi per bolletta e ambiente.

Il ventilatore, dal canto suo, è indubbiamente uno strumento più economico e che necessita di minor manutenzione, ma, come spiega anche il Ministero della Salute, non agisce riducendo la temperatura ambientale, bensì muovendo semplicemente l’aria. Con lo spostamento d’aria, ad ogni modo, diminuisce la temperatura percepita, andando a stimolare, però, la sudorazione, con il conseguente rischio, se non si reintegrano le perdite di liquidi subite in maniera appropriata, di disidratazione, soprattutto per persone anziane e allettate. 
Inoltre, sopra i 32°C, l’utilizzo del ventilatore va sconsigliato in quanto, non solo non è efficace, ma, anzi, è possibile causa di effetti negativi.

Ad ogni modo, entrambi i dispositivi non vanno indirizzati direttamente sulla persona, ma utilizzati per far circolare l’aria nella stanza. 

Quando usare il deumidificatore

Dato il minor costo energetico e la possibilità di utilizzarlo anche nei mesi invernali, il deumidificatore, che non abbassa la temperatura, ma agisce riducendo la percentuale di acqua rispetto a quella di ossigeno presente nell’aria, può rivelarsi utile in quei contesti con temperature non particolarmente alte, in cui si deve piuttosto agire sul senso di ‘soffocamento’ generato dall’umidità.

Anche questo dispositivo, ad ogni modo, va usato con buon senso perché un’aria troppo secca ha un effetto irritativo. Secondo le tabelle del Ministero della Salute, le condizioni di microclima ottimali in estate prevedono: 

  • una temperatura dell’aria dai 24 ai 26 °C;
  • un’umidità rilevata del 50-60%.

Come utilizzare l’aria condizionata per non ammalarsi

Infine, alcuni semplici accorgimenti per non ammalarsi a causa dell’utilizzo improprio del condizionatore sono:

  • evitare temperature interne troppo basse: la temperatura estiva ideale dell’aria in un ambiente si aggira sui 24/26°C, ma se quella esterna è molto più elevata occorre, ad ogni modo, evitare uno sbalzo climatico fra interno ed esterno superiore ai 5/6°C;
  • mantenere temperatura e umidità dell’aria costanti, per evitare gli sbalzi climatici;
  • badare all’umidità che dovrebbe rimanere sul 50-60% in estate, arieggiando ogni tanto l’ambiente;
  • bere spesso, per evitare la disidratazione che l’aria condizionata può indurre;
  • coprirsi: nei passaggi da caldo a freddo, quando si sale su mezzi pubblici o si entra in luoghi con aria condizionata, è sempre meglio coprirsi con un foulard o una magliettina per evitare sbalzi di temperatura;
  • collocare i condizionatori a una distanza idonea, evitando che il getto d’aria vada a colpire direttamente la persona nella sua permanenza in quel luogo;
  • pulire i filtri del condizionatore ed effettuare una corretta manutenzione, questo renderà il dispositivo più performante, con una minor resistenza al passaggio dell’aria, che si tradurrà anche con minor costi energetici;
  • far controllare gli impianti da tecnici specializzati ogni 2/3 anni.

Fonte: www.grupposandonato.it

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