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Approfondimenti Medicina

Colangite: cos’è, quali sono i sintomi, le cause e come si cura

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Francesca 12 Ottobre 2023
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La colangite è un’infiammazione acuta che insorge tipicamente a causa di un’infezione batterica delle vie biliari (che portano la bile dal fegato all’intestino), dovuta alla presenza di un’ostruzione del flusso al loro interno. Esordisce con una serie di sintomi più o meno severi, che possono evolvere a livello di gravità se non presi in carico e curati tempestivamente.

Ne parliamo con la dottoressa Federica Cipriani, chirurgo epatobiliare, e il professor Luca Aldrighetti, primario dell’Unità di Chirurgia Epatobiliare dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.

Colangite, i sintomi e le cause

La colangite acuta si manifesta con:

  • febbre;
  • ittero (colorazione giallastra di cute e occhi);
  • dolore addominale.

L’associazione di tutti questi sintomi non è presente in tutti i casi. 

Nelle colangiti severe si presentano anche i segni della setticemia (un quadro clinico che si caratterizza per la diffusione massiccia di batteri nel sangue), ovvero calo della pressione arteriosa e malessere, con alterazioni dello stato di coscienza.
La malattia può evolvere rapidamente di grado, diventando di carattere severo, e richiedere un intervento medico immediato.

I pazienti affetti da colangite presentano, di base, una condizione di colestasi, ovvero di stasi biliare, una situazione in cui, per svariate cause sottostanti, il deflusso di bile dal fegato all’intestino risulta rallentato ed ostacolato nel suo tragitto all’interno del sistema biliare. 

batteri che risiedono nel tratto digerente si portano quindi a colonizzare le vie biliari proliferando al loro interno. 

Le cause più frequenti della colestasi sono calcoli o ostruzioni da parte di tessuto delle vie biliari, nella maggior parte dei casi di natura tumorale, legate a tumori del sistema biliare (vie biliari oppure cistifellea), del pancreas e del duodeno, ma anche a metastasi linfonodali in prossimità della via biliare e che quindi generano una compressione esterna. 

Esistono poi cause di ostruzioni non tumorali, generalmente su base post-infettiva, congenita o infiammatoria. Una colangite acuta può anche svilupparsi a seguito di procedure a carico delle vie biliari (endoscopiche, radiologiche o chirurgiche) oppure come conseguenza del malfunzionamento di protesi o drenaggi biliari precedentemente posizionati per il trattamento di varie condizioni patologiche. 

Come avviene la diagnosi

Una diagnosi provvisoria viene effettuata sulla base della condizione clinica del paziente, da confermare poi sulla base di dati laboratoristici e strumentali, quali:

  • esami del sangue, che nel caso di conferma della patologia evidenzieranno valori incrementati degli indici di stasi biliare (bilirubina, gammaGt e fosfatasi alcalina) ed infiammatori (globuli bianchi e proteina C reattiva) in associazione agli indici di citolisi epatica (ovvero le transaminasi);
  • indagini radiologiche di primo livello come l’ecografia dell’addome, per rilevare direttamente la causa sottostante oppure i segni indiretti della sua presenza (ovvero una dilatazione delle vie biliari);
  • indagini radiologiche di secondo livello, quali TC dell’addome con il mezzo di contrasto e la risonanza magnetica dell’addome superiore, con pose colangiografiche e mezzo di contrasto. 

In alcuni contesti, la diagnostica radiologica può essere sostituita o integrata con una ecoendoscopia, ovvero una valutazione ecografica del sistema biliare attraverso una sonda veicolata nel tubo digerente sino a livello del duodeno. 

Come si cura

La cura si basa innanzitutto sul controllo dell’infezione attraverso terapia antibiotica, frequentemente associata a procedure interventistiche per gestire la causa ostruttiva. 

La scelta della terapia antibiotica deve tenere in considerazione vari fattori, tra cui la valutazione della specie dei più comuni batteri che sostengono le infezioni delle vie biliari, la probabilità che l’infezione sia stata acquisita in ambito ospedaliero o meno, i fattori di rischio del paziente per lo sviluppo di un quadro clinico severo o infezione da parte di batteri resistenti. 

L’eventuale positività di esami colturali può consentire al medico di adattare la terapia antibiotica sulla base del tipo di batterio isolato e del suo profilo di sensibilità alla cura. 

In base alla causa ostruttiva, gli interventi per la decompressione biliare includono manovre endoscopiche, radiologiche o chirurgiche, quali:

  • colangiografia retrograda endoscopica, che consente, tra il resto, di estrarre calcoli, eseguire dilatazioni e posizionare endoprotesi raggiungendo il sistema biliare attraverso il suo sbocco nel tubo digerente;
  • approccio radiologico percutaneo, che permette di raggiungere lo stesso obiettivo arrivando al sistema biliare attraverso la parete addominale e il fegato.

Se necessario, entrambe le procedure consentono di eseguire contestualmente un prelievo di tessuto per diagnosi cito-istologica. La scelta della procedura dipende da diversi fattori, tra cui la natura dell’ostruzione, dalla sede, dalle caratteristiche anatomiche ed eventuali interventi pregressi. 

Quando intervenire chirurgicamente 

Il trattamento chirurgico è indicato in caso di patologie benigne non altrimenti gestibili, ma è la prima opzione terapeutica per il trattamento definitivo di patologie tumorali, qualora tecnicamente percorribile ed oncologicamente indicato. 

La terapia chirurgica include interventi di tipo:

  • derivativo, che hanno lo scopo di deviare esclusivamente il flusso senza asportazione di alcuna via biliare; 
  • resettivo, che prevedono l’asportazione di una porzione di via biliare a vario livello.

È importante ricordare che il paziente deve sempre ricevere una terapia a supporto del suo stato generale, regolata in base alla severità dell’evento clinico e che può richiedere l’ospedalizzazione (idratazione endovenosa, correzione elettrolitica e terapia del dolore).

Colangite primitiva sclerosante: una malattia diversa

La colangite primitiva sclerosante è una condizione differente dalla colangite: si tratta di una patologia cronica ad evoluzione tendenzialmente progressiva e caratterizzata da infiammazione, fibrosi e graduale ostruzione delle vie biliari sulla base di fattori genetici e immunologici. 

Anche la sintomatologia è diversificata e spazia da quadri totalmente asintomatici, e quindi diagnosticati durante esami effettuati per altra motivazione, a condizioni sintomatiche di entità variabile, tra cui soltanto prurito e modesto affaticamento sino ad ittero, episodi di colangite acuta ed insufficienza epatica.

Fonte: www.hsr.it

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