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Approfondimenti Medicina

Tumore al seno: l’importanza di screening e autopalpazione

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Francesca 24 Ottobre 2023
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Ogni anno in Italia si ammalano di tumore al seno circa 55 mila donne: perchè è importante eseguire gli esami di screening e come effettuare l’autopalpazione?

Le statistiche sono d’accordo: viviamo più a lungo e più in buona salute: l’aspettativa di vita in Italia ha raggiunto negli ultimi 10 anni la sorprendente età di 81 anni per gli uomini e 85 per le donne.

Cosa rende possibile questi dati?
Certo, i progressi nel campo della medicina fanno la loro parte, ma in realtà le statistiche puntano la lente su altro aspetto: se viviamo più a lungo, e meglio, è perché abbiamo iniziato a pensare alla malattia in termini di prevenzione.
Abbiamo cambiato le nostre abitudini di vita, ma soprattutto abbiamo intrapreso il sano cammino di partecipazione agli screening nazionali sui temi della prevenzione.
Il grande primato va alle donne. L’adesione agli screening per il cancro al seno, infatti, è la più alta in assoluto: i dati dell’Istituto Superiore di Sanità 2021-2022 mostrano che in Italia il 70% delle donne fra i 50 e i 69 anni si è sottoposto allo screening mammografico a scopo preventivo, all’interno di programmi organizzati o per iniziativa personale.

Tumore al seno: l’importanza di screening e autopalpazione

Tumore al seno, l’importanza degli esami di screening

Ogni anno in Italia si ammalano di tumore al seno circa 55 mila donne. In media, il rischio di ciascuna donna di sviluppare il tumore è del 10-12%, e la curva di incidenza cresce sino agli anni della menopausa (intorno a 50-55 anni), rallenta lievemente, per poi riprendere a salire superati i 60 anni.

È importante a questo punto osservare che nel 2022, a fronte di un aumento delle diagnosi di tumore del seno, si è registrata al contrario una riduzione decisiva della mortalità. Perché? La prevenzione! La sempre più ampia partecipazione agli screening mammografici rende possibile una diagnosi precoce e quindi un intervento tempestivo. Aumenta infatti il numero di tumori identificati ai primi stadi di sviluppo della malattia, quando il trattamento ha maggiori probabilità di essere efficace.

LA MAMMOGRAFIA

Lo screening nazionale di prevenzione per il tumore della mammella prevede gratuitamente per le donne di età compresa tra i 45 e i 50 una mammografia a cadenza annuale e dai 50 ai 75 anni una mammografia a cadenza biennale.
La mammografia è un esame radiografico non invasivo, che prevede l’impiego di radiazioni a bassa dose e che permette di analizzare il tessuto mammario al suo interno. Dura pochi minuti, non richiede somministrazione di farmaci o mezzi di contrasto nè particolari preparazioni. Evidenzia la struttura della mammella e rileva lesioni tumorali anche piccole che si possono presentare sotto forma di opacità a contorni irregolari o di microcalcificazioni.

L’ECOGRAFIA MAMMARIA

Lʼecografia mammaria, invece, si basa sull’emissione e la ricezione di ultrasuoni a bassa frequenza che, attraversando il tessuto mammario, permettono di individuare eventuali alterazioni strutturali e di distinguere quelle solide da quelle liquide. Viene consigliata in caso di positività alla mammografia o anche per completarla nelle donne che presentano il cosiddetto “seno denso”.
La densità mammografica è un parametro radiologico che evidenzia la proporzione tra le diverse componenti della struttura del seno: il tessuto ghiandolare, fibroso (o connettivo) e quello adiposo.
Nell’immagine mammografica a raggi X il grasso del seno appare nero, mentre le strutture ghiandolari, ma anche eventuali tumori, appaiono entrambi bianchi.
Ecco perché è necessario in caso di seno denso affiancare la mammografia a un’ecografia mammaria.

AUTOPALPAZIONE DEL SENO

Oltre agli esami di screening c’è un gesto semplice e necessario che molte donne hanno imparato a fare e che è consigliato a tutte, a partire dai 20 anni di età: l’autoesame del seno. L’autoesame periodico consente di conoscere l’aspetto normale del proprio seno e quindi di notare qualsiasi cambiamento ed eventuali irregolarità.
Il segnale che più frequentemente conduce alla scoperta di un tumore è, infatti, la presenza di un nodulo. Di solito, questa lesione non è dolente, ma è palpabile o persino visibile. L’autoesame non sostituisce la visita senologica o gli esami strumentali come la mammografia e l’ecografia, tuttavia molte piccole variazioni, se ben riconosciute, possono portare a una diagnosi ancora più precoce.
L’autopalpazione va fatta ogni mese, circa una settimana dopo la fine del ciclo mestruale. Serve uno specchio e un po’ di attenzione. Mezz’ora, o anche meno, è sufficiente per avere la consapevolezza di stare facendo un gesto fondamentale per la propria salute.

LA PREVENZIONE FA PARTE DI NOI

Ormai sono tante le azioni consapevoli che facciamo in nome della prevenzione: smettiamo di fumare, ci alimentiamo meglio, cerchiamo di inserire nelle nostre faticose giornate momenti di attività fisica.
Ma non è tutto: poniamo una grande attenzione alla provenienza del cibo che mettiamo in tavola, facciamo scelte energetiche ed ecologiche per migliorare l’aria che respiriamo. Sono molte le azioni quotidiane che dimostrano che ci siamo presi carico del nostro benessere, e la prevenzione è diventata un atteggiamento mentale di cura verso le nostre vite e, in generale, di cultura della salute.
Quindi, scegliamo anche di rispondere “si” ai programmi di screening!

Fonte: www.ospedaleniguarda.it

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