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Lo IEO di Milano è il primo IRCCS a dotarsi di un Proton Center

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Francesca 30 Novembre 2023
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L’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha partecipato all’inaugurazione del ‘Proton Center’ all’Istituto Europeo di Oncologia alla presenza dei vertici dello IEO.

Lo Ieo di Milano è il primo IRCCS a dotarsi di un Proton Center

Lo IEO è il primo IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) in Italia a dotarsi di un proprio centro di Protonterapia e segue, in Lombardia, il CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) di Pavia che già opera in questo settore.

Sulla Protonterapia, nei giorni scorsi, la Giunta regionale ha approvato una delibera, su proposta dell’assessore Bertolaso, in cui dà mandato all’ATS Milano di assegnare un budget dedicato in via sperimentale allo IEO per questa attività.

La delibera prevede inoltre la costituzione di un gruppo di lavoro per predisporre le linee guida in merito all’appropriatezza ed alla priorità del trattamento e all’utilizzo nell’ambito della ricerca, in relazione alle prestazioni di Protonterapia inserite nei Lea. Il gruppo sarà coordinato dalla Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia e sarà composto, da un radioterapista esperto in adroterapia, un radioterapista pediatrico, un epidemiologo, un oncologo pediatrico, un oncologo esperto in tumori rari e un oncologo esperto nei tumori del distretto testa collo.

Il gruppo di lavoro dovrà acquisire semestralmente dalle strutture che erogano le prestazioni di Protonterapia una relazione sulle attività ed ai trattamenti effettuati, mantenendo un monitoraggio continuo sugli esiti.

“Da parte di Regione – ha affermato Bertolaso – c’è un supporto importante, anche di natura economica per il Proton Center. Abbiamo infatti adottato una delibera che stanzia 1,2 milioni di euro per portare avanti questo progetto. Siamo un Paese straordinario capace di ottenere risultati di primordine e a livello mondiale. In Lombardia ci sono molte strutture pubbliche e private di assoluta eccellenza e lo IEO è tra queste. Qui siamo proprio in un ‘santuario’ dove si celebra la parte più bella dell’arte medica: l’obiettivo è lavorare per il paziente”.

“Portare avanti con grande ostinazione e con tenacia nuove tecnologie e nuove metodologie – ha concluso l’assessore regionale al Welfare – è fondamentale per dare risposte di cura sempre più efficaci”.

“Con l’apertura del ‘Proton Center’ – ha dichiarato Roberto Orecchia, Direttore Scientifico dello IEO – realizziamo la promessa che facciamo ogni giorno a chi varca la soglia del nostro Istituto: se c’è una valida cura innovativa nel mondo, in IEO è disponibile o presto lo sarà. La terapia con i protoni permette di curare più tumori, compresi alcuni attualmente orfani di cura, e di curare meglio molti di quelli che oggi ricevono la radioterapia tradizionale. Offre infatti più possibilità di cura sia per i tumori sviluppati in organi critici o in sedi difficili da raggiungere, sia per quelli che non rispondono alla radioterapia convenzionale. Comporta inoltre meno rischi di tumori indotti dai raggi, meno tossicità durante e dopo il trattamento. La Protonterapia è dunque davvero innovativa, ma allo stesso tempo consolidata, come dimostrano i risultati ottenuti su oltre 200.000 pazienti trattati con protoni nel mondo. La sua diffusione capillare è tuttavia lenta perché un centro protoni richiede investimenti significativi in tecnologie, strutture e risorse umane”.

Cos’è il Proton Center e come viene erogata la Protonterapia

La Protonterapia viene erogata da un apposito macchinario molto sofisticato (Gantry) dopo l’esecuzione di alcuni esami di imaging che ricostruiscono virtualmente il tumore, quali la Tac, la Risonanza Magnetica, la Pet/Tac. Questi esami consentono di creare un’immagine digitale 3D del tumore e delle strutture anatomiche circostanti, indispensabili per strutturare e programmare un piano di trattamento che garantisca l’erogazione di una dose radiazione protonica che sia distruttiva per il tumore ma che al contempo eviti l’esposizione degli organi e dei tessuti vicini, alla radiazione residua. Il trattamento si effettua ambulatorialmente, senza bisogno di ricovero. Il paziente, dopo la preparazione, viene disteso su un lettino, e viene irradiato in posizione di immobilità, che deve essere mantenuta durante tutta la fase del trattamento. L’irradiazione dura non più di 2 minuti ed è completamente indolore. I cicli di sedute durano dalle 2 alle 8 settimane, a seconda del tipo di tumore.

In Italia il Ministero della Salute ha fatto rientrare la Protonterapia fra le cure salvavita nel 2015 e nel 2017 l’ha inserita nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), individuando 10 patologie oncologiche per le quali è considerata appropriata. A seguito del Decreto Tariffe, dal primo gennaio 2024 la Protonterapia entra finalmente tra le prestazioni erogabili dal Sistema Sanitario Nazionale per i cittadini di tutto il territorio italiano.

Nel 2021 l’Istituto Superiore di Sanità ha emesso nuove raccomandazioni per l’uso dei protoni, indicando che i maggiori vantaggi si ottengono nel trattamento di tumori solidi in pazienti pediatrici, tumori localizzati in sedi critiche perché circondati da strutture sensibili, tumori poco responsivi alla radioterapia convenzionale e per i quali è utile un approccio di dose-escalation, oltre che nei casi in cui occorre ridurre la tossicità complessiva dovuta al trattamento di ampi volumi in associazione a chemioterapia concomitante. Si auspica che in futuro, con il fiorire degli studi sull’efficacia della Protonterapia anche in combinazione con altri trattamenti, molti dei quali saranno svolti anche allo IEO, si ampli l’elenco delle prestazioni di Protonterapia garantite dalla sanità pubblica.

Fonte: www.lombardianotizie.online

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