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Approfondimenti Medicina

Bruxismo, come smettere di digrignare i denti nel sonno?

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Francesca 10 Gennaio 2024
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Alcune persone digrignano i denti nel sonno e lo scoprono perché al mattino avvertono diversi disturbi al viso e un malessere generale: di questo fenomeno, noto anche come ‘bruxismo’ ci parla il Dott. Roberto Broggi, il quale spiega come  ‘smettere’ di stringere e rovinare i denti. 

Cos’è il bruxismo

L’attività involontaria di digrignare i denti può interessare adulti e bambini. Può avere un’intensità lieve, moderata o intensa e si distingue: 

  • in bruxismo nel sonno
  • bruxismo da svegli. 

“Si tratta di un’attività ripetitiva dei muscoli masticatori caratterizzata dal serraggio o dal digrignamento dei denti e/o dal serraggio con spinta verso l’alto della mandibola. 

È bene considerare il bruxismo come un comportamento e non come una patologia di per sé: tutti serrano o sfregano lievemente i denti (chi più chi meno). 

Se lieve, si tratta di una attività che è parte dei naturali processi neurologici. Solo se vengono superati certi limiti, bruxare può diventare un fattore di rischio per la salute del paziente che può lamentare sintomi o disturbi tipici (odontoiatrici o ad altri distretti del corpo, il più comune dei quali è il mal di testa)”, afferma il Dott. Broggi.

Perché si digrignano i denti nel sonno 

In ordine di frequenza, negli adulti le cause del digrignare i denti possono essere:

  • psicologiche: la maggior parte delle volte si digrignano i denti come effetto della somatizzazione dello stress non elaborato o non sfogato in altro modo (per esempio, con lo sport, la meditazione ecc.). In questi casi al bruxismo si accompagnano tensioni muscolo-scheletriche mandibolari, le quali possono causare contratture da stress e cefalea tensiva e il cosiddetto ‘male alla cervicale’ (infiammazione del tratto cervicale della colonna/cervicalgia). Il bruxismo però è anche un campanello di allarme di disturbi psicologici e patologie psichiatriche quali ansia, aggressività (repressa), ADHD; 
  • legate alla cattiva respirazione: in questo caso serve indagare la presenza di apnee notturne, sia nell’adulto sia nel bambino. Se queste fossero confermate dalla visita pneumologica, potrebbero essere accompagnate da fenomeni di bruxismo;
  • odontoiatriche. Specifica il medico: “Se un tempo si dava molta rilevanza al legame di causa-effetto tra malocclusioni e bruxismo, oggi le evidenze scientifiche indicano che solo una piccola parte delle malocclusioni (termine che indica una cattiva/non corretta chiusura e/o allineamento delle arcate dentarie) può rappresentare una concausa di bruxismo”.

Le cause del bruxismo nel sonno dei bambini 

Anche i bambini possono digrignare i denti quando dormono, di solito per cause neurologiche, psicologiche o più raramente ‘meccaniche’, legate cioè alla conformazione del cavo orale. Ecco uno schema teorico con le principali cause e le manifestazioni rumorose correlate:

  • la fisiologica maturazione del sistema nervoso centrale (bruxismo: lieve. Rumore notturno: assente);
  • cattiva respirazione (bruxismo: da lieve a moderato. Rumore notturno: assente o lieve);
  • somatizzazione dello stress (bruxismo: da moderato a intenso. Rumore notturno: moderato o intenso);
  • personalità con disturbi psicologici e psichiatrici (bruxismo: da moderato a intenso. Rumore notturno: moderato o intenso);
  • conformazione della bocca ovvero l’allineamento delle arcate dentarie (bruxismo: da lieve a intenso. Rumore notturno: assente o lieve).

“Quando naso e gola sono ostruiti a causa del muco in eccesso (in caso di raffreddore, per esempio) o di una scorretta posizione di testa e collo sul cuscino/materasso, il bambino potrebbe muovere la bocca e con essa i denti (bruxismo di grado lieve) per favorire il corretto passaggio dell’aria e respirare meglio: un atto meccanico involontario che non ha alcun tipo di implicazioni psicologiche e che non è negativo di per sé”, rassicura il Dott. Broggi.

I sintomi

Come capire se si serrano i denti durante il sonno? Alcuni piccoli segnali possono aiutarci, tra i sintomi più frequenti nel bruxismo notturno ci sono:

  • rumore di denti notturno;
  • sensibilità al caldo e al freddo;
  • indolenzimento alle mascelle o al viso;
  • stanchezza al mattino;
  • mal di testa appena svegli;
  • mal di denti localizzato.

Come accorgersi se il bambino digrigna i denti nel sonno

I sintomi del bruxismo infantile sono sovrapponibili a quelli degli adulti. Il rumore emesso dalla bocca mentre si dorme è il principale indicatore. 

“È praticamente impossibile – spiega il Dott. Broggi – non accorgersi che il proprio bambino bruxa. Il rumore prodotto dal digrignamento e sfregamento dei denti è talmente stridulo (acuto e fastidiosamente penetrante), ed emesso a così alto volume, che spesso lo si può udire tra una stanza e l’altra. Inoltre, può provocare il risveglio del bambino e di chi vi dorme vicino (i fratelli, per esempio), oltre a poter generare una sensazione di paura in chi ode quel suono raccapricciante per la prima volta”.

Il consiglio utile per i genitori è quello di monitorare per alcuni giorni il sonno dei bambini, così da saper relazionare il medico su durata e intensità del fenomeno.

Come smettere di digrignare i denti nel sonno

Per limitare (non si smette mai del tutto) gli effetti negativi del digrignare i denti nel sonno esistono 2 approcci che possono essere complementari tra loro. 

Gli odontoiatri specializzati in gnatologia e in ortodonzia propongono al paziente il bite, l’apparecchio mobile ai denti per smettere di rovinare i denti (notturno o diurno al bisogno), una soluzione utile nel prevenire il progredire dei danni ai denti (o allo smalto dei denti). 

In alcuni casi, però, oltre all’uso del bite, il medico di base o gli specialisti in odontoiatria e/o in psichiatria possono prescrivere al paziente affetto da bruxismo l’assunzione di farmaci miorilassanti, utili nel trattamento delle tensioni muscolo-scheletriche (del cranio, del tratto cervicale o lombosacrale, ma non solo) causate da sovraccarico da stress o da ansia, depressione, insonnia o altri disturbi psicologici e psichiatrici. 

“Non ci sono consigli per non bruxare più – precisa l’esperto -. Se si pensa di digrignare e stringere ‘troppo’ i denti, e compaiono dei disturbi o i sintomi precedentemente elencati è bene rivolgersi agli specialisti in odontoiatria. Inoltre, con uno psicoterapeuta andrebbero affrontate e trattate le cause psicologiche che portano il paziente a un eccessivo accumulo di stress, il quale poi viene sfogato con il manifestarsi di episodi di bruxismo”, conclude il Dott. Broggi.

Fonte: www.grupposandonato.it

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