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Anno nuovo e buoni propositi, smettere di fumare è possibile

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Francesca 11 Gennaio 2024
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Mercoledì 7 febbraio 2024 riparte il corso che ti aiuta a smettere di fumare promosso dal Servizio Dipendenze dell’ASST di Cremona.

Perché partecipare? Il motivo è semplice.

Dire ‘no’ alle sigarette è possibile anche da soli, ma con il supporto di specialisti e grazie alla condivisione di gruppo le probabilità di successo aumentano notevolmente.

Anno nuovo e buoni propositi, smettere di fumare è possibile: il corso a Cremona

Mercoledì 7 febbraio 2024 dalle 12.30 alle 14 in via Postumia 23/G si terrà il primo incontro di presentazione del gruppo: si tratta di un momento molto importante per i futuri partecipanti, che in questa occasione potranno ricevere tutte le informazioni utili ad iniziare poi il corso a tutti gli effetti a partire dal successivo lunedì 12 febbraio 2024.

IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI

12, 13, 14, 15, 19, 21, 26 e 28 febbraio 2024, dalle 12.30 alle 14.30

COME SI SVOLGE

È possibile scegliere se partecipare a distanza o in presenza presso lo spazio dedicato in via Postumia, 23/G. Potrai comunicare la scelta all’operatore al momento dell’iscrizione.

PER ISCRIVERSI

Chiama il numero 0372 408686 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 15 o scrivi a Sara Cavagnoli (Assistente Sanitaria) a questo indirizzo e-mail: [email protected] 

Che cosa contiene una sigaretta

Il tabacco, componente principale delle sigarette, contiene una dose elevata di nicotina, responsabile di varie malattie, come i tumori, le patologie respiratorie e quelle cardiovascolari. La nicotina è considerata una droga e la sua azione su determinate aree del cervello provoca piacere, diminuzione dell’ansia e incremento della concentrazione, al punto da produrre una dipendenza pari a quella degli oppiacei. Quando si smette di fumare, i sintomi fisici che i pazienti sviluppano sono analoghi a quelli dell’astinenza e durano circa una settimana per poi affievolirsi gradualmente (le tempistiche, tuttavia, sono anche relative al livello di dipendenza). 

Ai sintomi fisici da astinenza bisogna aggiungere inoltre quelli psicologici: la sigaretta diventa infatti con il passare del tempo un’abitudine sociale, per esempio legandosi a situazioni di socialità, o un rituale, come l’associazione tra la sigaretta e il primo caffè del mattino o l’assunzione di alcolici). Per questo motivo, quando si smette di fumare, si possono sperimentare sensazioni di ansia e depressione accompagnate dall’esigenza di accendersi una sigaretta anche diverso tempo dopo che i sintomi fisici dell’astinenza sono scomparsi.

Oltre alla nicotina, nelle sigarette sono poi presenti il monossido di carbonio e il catrame che, a sua volta, contiene al suo interno altre 4800 circa sostanze potenzialmente pericolose. 

Quali sono i principali disturbi causati dal fumo di sigaretta

Dai dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ammontano a circa 8 milioni i decessi annuali correlati al consumo di nicotina, con picchi nei paesi meno industrializzati dove le campagne di informazione e sensibilizzazione sui pericoli del fumo hanno meno presa sulla popolazione. Ma anche in Italia, come abbiamo detto, la percentuale di cittadini interessati dalla dipendenza da nicotina è molto alta. Il fumo di sigaretta risulta anche pericoloso per i non fumatori: il fumo passivo infatti risulta tra i fattori responsabili di 1,2 milioni di decessi all’anno (dai dati OMS). 

Nello specifico, la nicotina provoca ipertensione arteriosa e risulta quindi un fattore di rischio per varie patologie cardiocircolatorie, tra cui insufficienza cardiaca, aneurisma aortico, ictus e cardiopatie. Vi è anche una correlazione acclarata tra il fumo e l’insorgenza di malattie tumorali, in particolare ai polmoni (circa il 90% delle neoplasie), al distretto testa-collo, a esofago, pancreas e colon. Quando si parla di tumori i dati sono particolarmente allarmanti perché sono strettamente associati agli anni di esposizione alle sostanze cancerogene e non alla quantità di sigarette fumate nel complesso o alla percentuale di nicotina. Tra gli altri disturbi associati al fumo di sigaretta si segnalano poi le malattie respiratorie, tra cui enfisema polmonare e broncopneumopatia cronica ostruttiva, e quelle gastrointestinali. Il fumo in gravidanza è inoltre estremamente pericoloso sia per la sopravvivenza del feto sia per lo sviluppo di patologie croniche nel bambino.

Fonte: www.asst-cremona.it

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