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Approfondimenti Medicina

Giornata Mondiale della Malattia di Parkinson

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Francesca 11 Aprile 2024
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Ricorre oggi, 11 aprile, la Giornata mondiale della Malattia di Parkinson: quali sono i sintomi e quali le ultime terapie per fermare questa malattia?

Giornata Mondiale della Malattia di Parkinson

Istituita dall’European Parkinson’s Disease Association (EPDA), la Giornata viene celebrata l’11 aprile in omaggio alla data di nascita di James Parkinson, medico inglese che nel 1817 descrisse per la prima volta i sintomi della malattia.

La Giornata è un’occasione di sensibilizzazione e confronto tra esperti, medici e famiglie di tutto il mondo su questa patologia neurodegenerativa, con l’obiettivo di accrescere le conoscenze sulla malattia e il suo impatto sugli individui, sui loro caregiver e sulle comunità di riferimento favorendo la ricerca medico scientifica per terapie innovative.
Esistono oggi diverse opzioni di trattamento che possono mitigare i sintomi e migliorare la qualità della vita delle persone affette dalla Malattia di Parkinson e delle loro famiglie.

Parkinson: i sintomi iniziali

Il tremore a riposo tipico associato al Parkinson non è l’unico segno da tenere in considerazione, specialmente perché potrebbe presentarsi più avanti, quando la malattia è già avanzata.

Il Parkinson potrebbe manifestarsi con sintomi aspecifici, che possono essere ritenuti segnali precoci. Ne sono un esempio:

  • perdita di espressività facciale, dove il viso fatica a riflettere le emozioni e i sentimenti
  • modifica nel tono della voce, che diventa più debole e meno intensa, con possibili confusioni nelle parole
  • lentezza nel parlare
  • riduzione del senso dell’olfatto
  • lentezza nei movimenti automatici (bradicinesia)
  • stati di indifferenza emotiva, con episodi di apatia, depressione, umore instabile e cambiamenti nella personalità
  • instabilità posturale (perdita di equilibrio, che può poi manifestarsi in andatura impacciata e postura curva)
  • ipotensione (pressione bassa) e stipsi ostinata (stitichezza)

Parkinson: come si diagnostica?

Il neurologo per la diagnosi clinica valuta:

  • la storia clinica e familiare del paziente
  • la presenza di sintomi e segni neurologici.

Potrebbe inoltre richiedere l’esecuzione di esami quali:

  • Risonanza magnetica nucleare ad alto campo
  • SPECT DATscan
  • PET cerebrale
  • scintigrafia del miocardio
  • test neurofisiologici del sistema nervoso autonomo.

Quali cure per il Parkinson?

Il Parkinson è una malattia progressiva e pertanto con il passare del tempo potrebbe peggiorare.

A oggi non esiste una cura, ma il trattamento farmacologico, la chirurgia e la gestione multidisciplinare alleviano i sintomi. Tra i principali farmaci troviamo la levodopa (in genere in combinazione con un inibitore della dopa-decarbossilasi e un inibitore delle COMT), gli agonisti della dopamina e gli inibitori MAO-B (Inibitore della monoamino ossidasi).

Fonte: www.aslroma1.it e www.humanitas.it

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