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Approfondimenti Medicina

L’artroscopia per trattare le patologie del gomito

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Francesca 29 Aprile 2024
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Il gomito è un’articolazione molto importante grazie alla quale  riusciamo a compiere innumerevoli azioni quotidiane come l’estensione, la flessione, la supinazione e la pronazione: sono molteplici, purtroppo, le patologie che ne mettono a rischio la funzionalità, ma l’artroscopia può essere risolutiva. Ne parliamo con il Dott. Alberto Sgarbossa, specialista della Chirurgia della mano e del gomito presso l’Unità operativa di Ortopedia sez. II dell’Istituto Clinico S. Anna di Brescia.

L’artroscopia per trattare le patologie del gomito

L’articolazione si compone di osso, cartilagine e legamenti.

Muscoli e tendini permettono al gomito la funzione di flessione-estensione e di pronazione e supinazione. La sua funzione è quella di unire braccio e avambraccio collegando l’omero alle estremità prossimali di ulna e radio. 

Traumi diretti e microtraumatismi ripetuti possono portare a varie problematiche. 

Quali patologie mettono a rischio la salute del gomito

I disturbi che possono minare la salute del gomito sono molteplici: 

  • artrosi;
  • gomito del tennista (epicondilite); 
  • gomito del golfista (epitrocleite);
  • borsite; 
  • lussazione efratture.

Come si diagnosticano e curano le patologie del gomito

Le patologie del gomito devono essere correttamente inquadrate per definire un adeguato iter terapeutico. La valutazione clinica rappresenta un elemento essenziale e imprescindibile per una corretta diagnosi, malo specialista ortopedico può avvalersi di diversi strumenti: 

  • la radiografia standard;
  • la risonanza magnetica;
  • la TAC.

Nelle patologie infiammatorie, il trattamento farmacologico riveste un ruolo importante soprattutto nelle fasi iniziali e acute. 

La fisioterapia mirata ed eseguita da terapisti specializzati nel trattamento di questa articolazione gioca un ruolo essenziale. I trattamenti possono prevedere: 

  • terapie fisiche (tipo laser e tecarterapia); 
  • trattamenti con onde d’urto; 
  • terapie manuali di rieducazione funzionale, rinforzo e bilanciamento muscolare. 

In alcuni casi il trattamento infiltrativo riveste un ruolo importante e recentemente la medicina rigenerativa ha fornito nuovi strumenti nel trattamento delle patologie infiammatorie. 

La chirurgia riveste un ruolo chiave nelle patologie acute (fratture e lesioni legamentose), mentre viene riservata a casi selezionati nelle patologie croniche.

I vantaggi dell’approccio artroscopico

L’artroscopia del gomito è una chirurgia super specialistica: richiede una lunga curva di apprendimento ed è una metodica poco diffusa. 

I vantaggi di un approccio artroscopico al gomito sono rappresentati dalla:

  • mininvasività;
  • possibilità di poter visualizzare la superficie articolare del gomito

Rispetto alla chirurgia aperta tradizionale, con l’artroscopia è possibile evitare grandi cicatrici e retrazioni cicatriziali, consentendo una ripresa funzionale del gomito migliore e più rapida.

Le indicazioni per ricorrere all’artroscopia del gomito 

Sono molteplici, anche se parliamo di patologie non rare, ma certamente meno frequenti rispetto a quelle che colpiscono altre articolazioni come spalla, anca e ginocchio. 

L’indicazione che trova l’impiego maggiore è quella del trattamento dell’artrosi del gomito o della rimozione di corpi mobili siti al suo interno che causano una significativa limitazione nei movimenti e dolore. Grazie all’artroscopia del gomito si può andare a rimuovere il tessuto ipertrofico che si viene a creare nel gomito artrosico, migliorando così l’articolarità del gomito stesso e attenuando il dolore del paziente. Ma non solo.

L’approccio artroscopico si presta anche al trattamento di alcuni tipi di fratture marginali, come le lesioni al capitello radiale o alla coronoide, ma anche per il trattamento di distacchi cartilaginei o osteocartilaginei. In quest’ultimo caso l’artroscopia riveste una grande utilità diagnostica e terapeutica.

Poi esistono altre indicazioni meno frequenti e legate alle preferenze del chirurgo: 

  • instabilità del gomito; 
  • ricostruzione/ritensionamento dell’apparato legamentoso del gomito; 
  • trattamento di patologie infiammatorie croniche come sinoviti ed epicondiliti.

Fonte: www.grupposandonato.it

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