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Qualità Pellet: importantissimo verificarla, ecco come

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Redazione 28 Settembre 2021
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La qualità del pellet è importantissima

Capita spesso di sentire notizie su sequestri di pellet cancerogeno, e per questo abbiamo pensato a una breve guida per verificarne la qualità al momento dell’acquisto. Ve la proponiamo oggi in vista del brusco calo delle temperature che ci attende a partire dal fine settimana (scusateci per la brutta notizia).

Il pellet è un derivato dalla compressione della segatura del legno in cilindri di piccole dimensioni di qualità variabile. La regolamentazione nel suo commercio a livello nazionale è ancora molto carente, basti pensare che non vi è alcun obbligo di certificarne la qualità. L’unico obbligo è quello di vendere un prodotto che sia accompagnato dal nome del produttore e dalla descrizione circa la materia di cui è composto.

Noi consigliamo di acquistare sempre prodotti sottoposti a certificazioni volontarie, che devono essere presenti sul sacco. 

Ad esempio, la certificazione europea ENplus segue tutta la filiera ed è molto diffusa. Divide il prodotti in tre differenti classi di qualità, seguendo la norma ISO 17225-2 (verificate che gli acquisti rientrino nelle prime 2 categorie, A1 e A2 per uso domestico):

  • A1: qualità migliore, bassissimo contenuto di ceneri (max 0,7%).
  • A2: buona qualità, basso contenuto di ceneri (max 1,2%).
  • B: utilizzo non domestico, contenuto di ceneri max 3,5%.

Sul sacco dovrebbe anche essere riportato il codice identificativo del produttore preceduto dalla sigla del paese (es. IT = Italia). I produttori hanno una numerazione da 1 a 299, i distributori da 300 a 999. Ad esempio un produttore italiano potrebbe avere il codice IT222, mentre un distributore il codice IT444. Per una veloce verifica dei dati basta connettersi al sito http://www.enplus-pellets.it/ dove troverete anche una lista nera di produttori che “fingono” di avere la certificazione.

A livello internazionale le altre certificazioni più diffuse sono ONORM M 7135 (Austria), DIN 51731 e DIN plus (Germania), The British BioGen Code of Practice for Biofuel (Gran Bretagna), SS 187120 (Svezia), SN 166000 (Svizzera) e Standard Regulations & Standards for Pellets in the US: The PFI (USA).

Occhio ai produttori dell’Est extra-UE (es. Russia, Ucraina): capita che utilizzino una certificazione simil-tedesca ma non hanno gli stessi vincoli di qualità.

Fonte immagine: www.ENplus-pellets.it

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