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Comunicazioni

Assegno unico figli, domande e importi: le ultime novità

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Francesca 16 Febbraio 2022
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Da marzo 2022 entrerà a regime l’assegno unico per ogni figlio: verrà erogato in favore di chi ha figli, a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21esimo anno di età e ingloberà i vari benefici dello stesso tipo già esistenti. Le famiglie possono inoltrare la domanda dal sito dell’INPS: ad oggi, 16 febbraio 2022, sono già 1.75 milioni le domande presentate, per un totale di quasi 3 milioni di figli. Tre nuclei familiari su quattro non hanno ancora fatto richiesta: le erogazioni partiranno nel mese di marzo. Chi presenterà domanda entro giugno potrà ottenere anche gli arretrati; le famiglie che presenteranno domanda da luglio invece riceveranno l’assegno dal mese successivo alla presentazione della domanda, ma non gli arretrati.

Ecco come calcolare esattamente quanto si può ricevere: l’INPS ha da poco attivato sul suo sito il simulatore, un modo estremamente semplice per capire in anteprima e senza sforzo il contributo che si riceverà su base mensile. Basterà inserire il numero di figli, l’età e/o eventuali disabilità, il livello di ISEE e pochi altri elementi per ottenere il risultato. Cliccate sull’immagine e verrete reindirizzati direttamente al sito INPS.

Se volete invece conoscere meglio i dettagli della riforma scorrete in basso nell’articolo e troverete la nostra guida completa.

Aggiorniamo l’articolo aggiungendo le ultime novità e precisazioni da parte dell’INPS: istruzioni, importi, requisiti e fondi stanziati.

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Simulatore assegno unico INPS

Assegno unico per i figli: di cosa si tratta

L’assegno sarà riconosciuto per ogni figlio minorenne a carico e per i nuovi nati a partire dal settimo mese di gravidanza; non avrà limiti di età per i figli disabili. Sono previste maggiorazioni in base al numero di figli e alla presenza di disabili e l’importo sarà calcolato in base all’ISEE famigliare.

Le famiglie con figli disabili riceveranno l’assegno unico senza limiti di età dei figli: i minorenni riceveranno 105 euro al mese in più in caso di non autosufficienza, 95€ al mese in caso di disabilità grave e 85€ in più in caso di disabilità media.

I disabili tra i 18 e i 21 anni riceveranno 50 euro al mese in più mentre oltre i 21 anni si continuerà a ricevere un assegno in base all’Isee.

A chi spetta e come influisce l’ISEE?

L’assegno mensile arriverà fino a 175 euro, che scenderà a 85 per i figli tra i 18 e i 21 anni. L’importo verrà calcolato in base all’ISEE: 175€ per chi ha un Isee fino a 15mila euro, mentre per chi ha redditi superiori l’assegno scenderà progressivamente, fino al minimo di 50 euro (25 per i figli maggiorenni) per Isee oltre 40mila o per chi non presenta la dichiarazione. Se i genitori lavorano entrambi e l’Isee è basso si otterrà una maggiorazione di 30 euro in più, che si azzerano oltre i 40mila euro di Isee. Le giovani madri fino a 21 anni riceveranno 20 euro al mese in più.

Nel calcolo conteranno anche gli immobili posseduti dai genitori, con effetti diretti sull’Isee, così come i patrimoni e i risparmi in banca finora che non erano rilevanti nell’attuale sistema di detrazioni per carichi familiari e assegni al nucleo.

L’assegno sarà erogato a cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea, oppure a familiari di un cittadino italiano o europeo. Si può fare domanda anche se si è i cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, permesso di lavoro o di ricerca superiore a sei mesi. Tra i requisiti vi sono il domicilio e il pagamento delle tasse in Italia.

Figli maggiorenni: in quali casi spetta l’assegno

Per i figli maggiorenni fino a 21 anni, l’assegno è riconosciuto solo nel caso in cui si accerti la frequenza o l’iscrizione del figlio a:

  • scuola di durata quinquennale (licei, istituti tecnici, istituti professionali), finalizzata al conseguimento di un diploma di scuola secondaria superiore;
  • percorso di Formazione Professionale Regionale (Centri di Formazione Professionale) a cui si accede dopo la scuola media e che normalmente ha una durata di 3 o 4 anni finalizzata a ottenere una Qualifica professionale ovvero, dopo il quarto anno, il Diploma professionale di tecnico;
  • percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), sia pubblici che privati, a cui normalmente si accede se in possesso di diploma di scuola superiore, aventi durata annuale e con cui si consegue una specializzazione professionale di 4° livello EQF (cfr. il D.P.C.M. 25 gennaio 2008);
  • a Istituti Tecnici Superiori (ITS), di durata biennale o triennale, cui normalmente si accede con il diploma di scuola secondaria, conseguendo al termine del percorso una qualifica di “Tecnico superiore” di 5º livello EQF (cfr. il D.P.C.M. 25 gennaio 2008);
  • corso di laurea riconosciuto dall’ordinamento (decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270);
  • il beneficio spetta altresì in caso di titolari di un contratto di apprendistato o di tirocinio che rispetti le “Linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento” del 25 maggio 2017;
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Assegno unico: come richiederlo?

La domanda va inoltrata obbligatoriamente tramite l’INPS e serve l’ISEE: se non si vuole presentare questa documentazione è indispensabile presentare un’autodichiarazione, ma in questo modo si riceverà solo la cifra minima, 50€ mensili.

La domanda può essere presentata anche dai figli, una volta diventati maggiorenni, che possono richiedere la corresponsione della quota di assegno loro spettante: è necessario che il figlio frequenti “un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea”, svolga “un tirocinio” o abbia un lavoro con reddito complessivo “inferiore a 8.000 euro annui”, sia“registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego”, svolga “il servizio civile universale”.

Ecco come richiedere l’assegno:

  • Tramite portale web dell’INSP, utilizzando i appositi servizi raggiungibili direttamente dalla home page del sito www.inps.it, se si è in possesso di SPID di Livello 2 o superiore, di una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • Contattando il Contact Center Integrato al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
  • Presso gli Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti dagli stessi.

Modalità di accredito

L’assegno viene erogato attraverso le seguenti modalità:

  • Accredito su uno strumento di riscossione dotato di codice International Bank Account Number (IBAN) aperto presso prestatori di servizi di pagamento operanti in uno dei Paesi dell’aerea SEPA (Single Euro Payments Area). Conto corrente bancario; conto corrente postale; carta di credito o di debito dotata di codice IBAN; libretto di risparmio dotato di codice IBAN;
  • Consegna di contante presso uno degli sportelli postali del territorio italiano;
  • Accredito sulla carta di cui all’articolo 5 del decreto-legge n. 4/2019, per i nuclei beneficiari di Reddito di cittadinanza.

L’IBAN deve essere intestato o cointestato al beneficiario della prestazione medesima, fatta salva l’ipotesi di domanda presentata dal tutore di genitore incapace, nel quale caso lo strumento di riscossione può essere intestato/cointestato al tutore, oltre che al genitore medesimo.

Trovi qui il nostro articolo “SPID per fascicolo sanitario e tanto altro: come ottenerlo”

Fonte: Governo

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