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Desio, l’Urologia punto di riferimento dell’intera Lombardia

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Redazione 10 Febbraio 2022
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L’Urologia dell’Ospedale di Desio, in ASST Brianza, è in Lombardia, un centro qualificato e punto di riferimento per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna con il sistema, cosiddetto, green laser per tutta la regione. 

Green laser presso l’Urologia di Desio

La tecnica Green laser è stata introdotta presso il centro ospedaliero di via Mazzini 4 anni e mezzo fa circa. L’obiettivo? Attenuare o risolvere i problemi urinari, evitando nel 90/95%, le possibili complicanze (ad esempio un esito emorragico), tipiche di un trattamento della prostata.

Di più: l’utilizzo del tecnica green laser permette al paziente di tornare rapidamente alla vita di tutti i giorni senza più disturbi.

Naturalmente gli urologi di Desio adottano anche la chirurgia tradizionale, soprattutto in caso di volumi prostatici di grandi dimensioni, e tuttavia la nuova tecnologia, con la sua mini invasività, consente di acquisire risultati terapeutici significativi.

“La particolarità del laser Verde – spiega Franzoso – è che permette di operare anche pazienti, che sempre più spesso fanno uso di farmaci che possono causare facili sanguinamenti, offrendo anche a loro la possibilità di approcciarsi al trattamento chirurgico della prostata con più serenità e tranquillità, senza rischiare gravi fenomeni emorragici o evitando cateterismi vescicali”.  

Urologia di Desio punto di riferimento di tutta la Lombardia

L’urologia di Desio, con questa tipologia di trattamento, registra la casistica, più rilevante in Lombardia: da quando è stato introdotto, si contano più di 350 casi, con una media di oltre 80 procedure all’anno.

 I pazienti provengono dalla Brianza, ma anche da tutta la Lombardia (alcuni addirittura da fuori regione). La degenza media è di 36 ore.

“Il follow up seguito a 7 e a 30 giorni dall’intervento – aggiunge il primario – ha evidenziato notevoli risultati. Già dopo una settimana i pazienti hanno dichiarato di essere molto soddisfatti e dopo trenta, non hanno riferito alcun disturbo urinario significativo, non usano più i farmaci per la prostata, e sono tornati tranquillamente e meglio alle loro attività in pochi giorni”.

Questa scelta di terapia chirurgica laser può essere considerata e valutata anche per pazienti relativamente giovani: “pazienti che sarebbero condizionati per molti anni a trattamenti farmacologici, controlli periodici, esami del sangue, visite specialistiche strumentali e rischi di complicanze, oltre al deterioramento della funzione prostatica e vescicale”, sottolinea Franzoso.

Fonte: www.asst-brianza.it

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