Un positivo in famiglia? Quando si può uscire di casa: le novità da aprile
ATTENZIONE, questo articolo è di marzo: trovate QUI l’articolo aggiornato con tutte le novità più recenti sulle positività e i contatti stretti in vigore dal 1° maggio 2022 e le novità di giugno
Abbiamo parlato in un precedente articolo di quarantena e isolamento per chi è risultato essere positivo al Covid19 o ha avuto contatti con una persona positiva: vediamo ora cosa deve fare un convivente con una persona positiva (chi ha un soggetto positivo in famiglia), in quali casi si può uscire di casa e cosa cambia da aprile 2022.
I dati relativi alla pandemia in queste settimane sono promettenti: si registra un continuo calo di positività e di ricoveri in terapie intensive e reparti.
Molto spesso si sente parlare di quarantena (qui il nostro approfondimento su come gestire la quarantena dei bambini e dei non autosufficienti che non possono isolarsi dal resto della famiglia) e isolamento. Chiariamo subito che si tratta di due cose diverse: l’isolamento è la procedura per chi ha contratto il Covid19, quarantena è invece quella per chi ha solo il sospetto di poter essere stato contagiato perché entrato in contatto con un positivo.
Vi elenchiamo procedure da seguire in caso di contatto o convivenza con un positivo: cosa deve fare chi è vaccinato con dose booster e cosa deve fare chi non è vaccinato.
Positivo in casa e contatti: le novità da aprile 2022
Chi vive con un positivo: quando e come può uscire di casa (le regole cambiano da aprile)
- Chi è vaccinato con due o tre dosi (booster) da meno di 120 giorni o è guarito dal Covid-19 da meno di quattro mesi può uscire di casa anche se nel frattempo si è riscontrato un positivo in famiglia. L’importante è essere asintomatici e non avere alcun contatto con chi è in isolamento in casa. Se si rispettano queste norme si può circolare liberamente, a patto di indossare obbligatoriamente una mascherina Ffp2 per 10 giorni.
Il periodo di auto-sorveglianza per i negativi dura 5 giorni: se entro questo periodo si manifesta qualche sintomo occorre fare un tampone, altrimenti l’auto-sorveglianza termina senza bisogno di un test.
- Per i non vaccinati, i vaccinati con ciclo primario completato da meno di 14 giorni, i vaccinati con ciclo primario completato da oltre 120 giorni e per coloro che non hanno completato il ciclo primario rimane confermato l’obbligo di quarantena, per monitorare l’eventuale contagio: quarantena di 5 giorni con test molecolare o antigenico al termine.
«Se durante il periodo di quarantena si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-CoV-2 è raccomandata l’esecuzione immediata di un test diagnostico» (un tampone antigenico rapido o un molecolare). C’è poi un’altra novità: la quarantena si riduce appunto a 5 giorni, ma al termine di questi 5 giorni di quarantena «è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione Ffp2 per ulteriori 5 giorni».
Riassumendo
- Non vaccinati o chi ha concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni o è guarito da oltre 120 giorni: quarantena (cioè a casa) per 5 giorni e portare poi per altri 5 giorni la mascherina Ffp2.
- Vaccinati da meno di 120 giorni o guariti da meno di 120 giorni: liberi di uscire di casa, autosorveglianza, obbligo di FFp2 per 10 giorni.
Restano invariate le regole per l’isolamento obbligatorio di chi invece è positivo: chi è positivo deve restare in isolamento per 7 giorni se vaccinato con dose booster o con ciclo primario completo da meno di 120 giorni, oppure per 10 giorni se non vaccinato o con ciclo vaccinale primario completato da più di 120 giorni; in entrambi i casi, è necessario risultare negativi al tampone di controllo.
Sono guarito, ma un altro componente del nucleo familiare si è ammalato: posso tornare a lavoro?
Sì, sempre che le persone del nucleo familiare infette rispettino l’isolamento. Se non vi sono le condizioni per evitare i contatti con gli ammalati, i conviventi devono stare in casa fino alla guarigione.
Sono guarito da 3 mesi, un componente del nucleo familiare è positivo: devo stare in quarantena?
No, chi è guarito da meno di 4 mesi o ha già fatto la terza dose di vaccino e convive con un positivo non deve fare la quarantena se è asintomatico. Sarà sufficiente isolare la persona positiva e osservare un periodo di auto sorveglianza di 5 giorni: se entro questo termine compare qualche sintomo, occorre un tampone, altrimenti terminerà il periodo di auto sorveglianza ma occorrerà indossare una Ffp2 per 10 giorni.
La quarantena dà diritto a un certificato di malattia da presentare al lavoro?
Il periodo di quarantena a cui è obbligato chi ha avuto un contatto diretto con un positivo è considerato malattia dall’Inps, sia nel pubblico che nel privato. Questo vale solo per chi non può svolgere il proprio lavoro in modalità smart working e dunque può continuare la sua attività da remoto senza assentarsi.
Indicazioni sia per la persona in quarantena che per i conviventi
Igiene delle mani
• Sia la persona in quarantena che i conviventi devono seguire una scrupolosa igiene delle mani, utilizzando acqua e sapone o, se non è possibile, utilizzando un gel a base idroalcolica; la persona in quarantena utilizzi preferibilmente asciugamani di carta usa e getta o asciugamano dedicato ad uso esclusivo.
E’ di particolare importanza l’igiene delle mani nelle seguenti situazioni:
– dopo aver usato il bagno e ogni volta che le mani sembrano sporche;
– prima e dopo la preparazione di cibo e prima di mangiare;
– a seguito di tosse e starnuti (si ricorda che durante tosse e starnuti occorre coprire la bocca e il naso con fazzoletti di carta o con l’interno del gomito).
Pulizia dei locali e lavaggio biancheria
– Pulire quotidianamente le superfici più frequentemente toccate (comodini, letto e altri mobili della camera da letto della persona in quarantena), usando un normale disinfettante domestico contenente soluzione di candeggina diluita; usare guanti monouso durante la pulizia;
– Disinfettare le superfici del bagno e dei sanitari (lavandino, wc, bidet, vasca/doccia) almeno una volta al giorno e dopo ogni utilizzo della persona in isolamento con un normale disinfettante domestico contenente una soluzione di candeggina diluita;
– Dopo l’uso del WC chiudere sempre la tavoletta prima di azionare lo scarico, per evitare aerosol;
– La biancheria della persona in quarantena (vestiti, lenzuola, asciugamani e teli da bagno) va tenuta in contenitore/sacchetto separato in attesa di essere lavata; lavare tale biancheria in lavatrice a 60– 90° C (meglio 90°C) con uso di comune detersivo;
– Le stoviglie utilizzate dalla persona in quarantena si possono lavare in lavastoviglie o a mano con acqua calda e detergente per piatti.
Rifiuti
Il materiale di rifiuto generato da persone in quarantena (fazzoletti di carta già usati, mascherine chirurgiche usate, asciugamani usa e getta, eventuali guanti a perdere, ecc…) deve essere collocato in sacchetto dei rifiuti dedicato e posto nella stanza della persona in isolamento, chiuso prima dello smaltimento con gli altri rifiuti domestici (rifiuti indifferenziati).
Fonte: Governo