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Un positivo in famiglia? Quando si può uscire di casa: le novità da aprile

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Redazione 18 Marzo 2022
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ATTENZIONE, questo articolo è di marzo: trovate QUI l’articolo aggiornato con tutte le novità più recenti sulle positività e i contatti stretti in vigore dal 1° maggio 2022 e le novità di giugno

Abbiamo parlato in un precedente articolo di quarantena e isolamento per chi è risultato essere positivo al Covid19 o ha avuto contatti con una persona positiva: vediamo ora cosa deve fare un convivente con una persona positiva (chi ha un soggetto positivo in famiglia), in quali casi si può uscire di casa e cosa cambia da aprile 2022.

I dati relativi alla pandemia in queste settimane sono promettenti: si registra un continuo calo di positività e di ricoveri in terapie intensive e reparti.

Molto spesso si sente parlare di quarantena (qui il nostro approfondimento su come gestire la quarantena dei bambini e dei non autosufficienti che non possono isolarsi dal resto della famiglia) e isolamento. Chiariamo subito che si tratta di due cose diverse: l’isolamento è la procedura per chi ha contratto il Covid19, quarantena è invece quella per chi ha solo il sospetto di poter essere stato contagiato perché entrato in contatto con un positivo.

Vi elenchiamo procedure da seguire in caso di contatto o convivenza con un positivo: cosa deve fare chi è vaccinato con dose booster e cosa deve fare chi non è vaccinato.

Positivo in casa e contatti: le novità da aprile 2022

Dal 1° aprile 2022 cambieranno le regole e si dirà addio alla quarantena: sia i vaccinati che i non vaccinati, se conviventi con un positivo al Covid, dovranno applicare il regime dell’autosorveglianza per 10 giorni con mascherina FFP2.
Il tampone sarà necessario solamente in caso di sintomi.

Chi vive con un positivo: quando e come può uscire di casa (le regole cambiano da aprile)

  • Chi è vaccinato con due o tre dosi (booster) da meno di 120 giorni o è guarito dal Covid-19 da meno di quattro mesi può uscire di casa anche se nel frattempo si è riscontrato un positivo in famiglia. L’importante è essere asintomatici e non avere alcun contatto con chi è in isolamento in casa. Se si rispettano queste norme si può circolare liberamente, a patto di indossare obbligatoriamente una mascherina Ffp2 per 10 giorni.
    Il periodo di auto-sorveglianza per i negativi dura 5 giorni: se entro questo periodo si manifesta qualche sintomo occorre fare un tampone, altrimenti l’auto-sorveglianza termina senza bisogno di un test.
  • Per i non vaccinati, i vaccinati con ciclo primario completato da meno di 14 giorni, i vaccinati con ciclo primario completato da oltre 120 giorni e per coloro che non hanno completato il ciclo primario rimane confermato l’obbligo di quarantena, per monitorare l’eventuale contagio: quarantena di 5 giorni con test molecolare o antigenico al termine.

«Se durante il periodo di quarantena si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-CoV-2 è raccomandata l’esecuzione immediata di un test diagnostico» (un tampone antigenico rapido o un molecolare). C’è poi un’altra novità: la quarantena si riduce appunto a 5 giorni, ma al termine di questi 5 giorni di quarantena «è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione Ffp2 per ulteriori 5 giorni».

Riassumendo

  • Non vaccinati o chi ha concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni o è guarito da oltre 120 giorni: quarantena (cioè a casa) per 5 giorni e portare poi per altri 5 giorni la mascherina Ffp2.
  • Vaccinati da meno di 120 giorni o guariti da meno di 120 giorni: liberi di uscire di casa, autosorveglianza, obbligo di FFp2 per 10 giorni.

Restano invariate le regole per l’isolamento obbligatorio di chi invece è positivo: chi è positivo deve restare in isolamento per 7 giorni se vaccinato con dose booster o con ciclo primario completo da meno di 120 giorni, oppure per 10 giorni se non vaccinato o con ciclo vaccinale primario completato da più di 120 giorni; in entrambi i casi, è necessario risultare negativi al tampone di controllo.

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Sono guarito, ma un altro componente del nucleo familiare si è ammalato: posso tornare a lavoro?

Sì, sempre che le persone del nucleo familiare infette rispettino l’isolamento. Se non vi sono le condizioni per evitare i contatti con gli ammalati, i conviventi devono stare in casa fino alla guarigione.

Sono guarito da 3 mesi, un componente del nucleo familiare è positivo: devo stare in quarantena?

No, chi è guarito da meno di 4 mesi o ha già fatto la terza dose di vaccino e convive con un positivo non deve fare la quarantena se è asintomatico. Sarà sufficiente isolare la persona positiva e osservare un periodo di auto sorveglianza di 5 giorni: se entro questo termine compare qualche sintomo, occorre un tampone, altrimenti terminerà il periodo di auto sorveglianza ma occorrerà indossare una Ffp2 per 10 giorni.

La quarantena dà diritto a un certificato di malattia da presentare al lavoro?

Il periodo di quarantena a cui è obbligato chi ha avuto un contatto diretto con un positivo è considerato malattia dall’Inps, sia nel pubblico che nel privato. Questo vale solo per chi non può svolgere il proprio lavoro in modalità smart working e dunque può continuare la sua attività da remoto senza assentarsi.

Indicazioni sia per la persona in quarantena che per i conviventi

Igiene delle mani

• Sia la persona in quarantena che i conviventi devono seguire una scrupolosa igiene delle mani, utilizzando acqua e sapone o, se non è possibile, utilizzando un gel a base idroalcolica; la persona in quarantena utilizzi preferibilmente asciugamani di carta usa e getta o asciugamano dedicato ad uso esclusivo.

E’ di particolare importanza l’igiene delle mani nelle seguenti situazioni:
– dopo aver usato il bagno e ogni volta che le mani sembrano sporche;
– prima e dopo la preparazione di cibo e prima di mangiare;
– a seguito di tosse e starnuti (si ricorda che durante tosse e starnuti occorre coprire la bocca e il naso con fazzoletti di carta o con l’interno del gomito).

Pulizia dei locali e lavaggio biancheria

– Pulire quotidianamente le superfici più frequentemente toccate (comodini, letto e altri mobili della camera da letto della persona in quarantena), usando un normale disinfettante domestico contenente soluzione di candeggina diluita; usare guanti monouso durante la pulizia;
– Disinfettare le superfici del bagno e dei sanitari (lavandino, wc, bidet, vasca/doccia) almeno una volta al giorno e dopo ogni utilizzo della persona in isolamento con un normale disinfettante domestico contenente una soluzione di candeggina diluita;
– Dopo l’uso del WC chiudere sempre la tavoletta prima di azionare lo scarico, per evitare aerosol;
– La biancheria della persona in quarantena (vestiti, lenzuola, asciugamani e teli da bagno) va tenuta in contenitore/sacchetto separato in attesa di essere lavata; lavare tale biancheria in lavatrice a 60– 90° C (meglio 90°C) con uso di comune detersivo;
– Le stoviglie utilizzate dalla persona in quarantena si possono lavare in lavastoviglie o a mano con acqua calda e detergente per piatti.

Rifiuti

Il materiale di rifiuto generato da persone in quarantena (fazzoletti di carta già usati, mascherine chirurgiche usate, asciugamani usa e getta, eventuali guanti a perdere, ecc…) deve essere collocato in sacchetto dei rifiuti dedicato e posto nella stanza della persona in isolamento, chiuso prima dello smaltimento con gli altri rifiuti domestici (rifiuti indifferenziati).

Fonte: Governo

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