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Neurologia Desio: studio su Prosopamnesia, la difficoltà di ricordare i volti delle persone

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Redazione 22 Luglio 2022
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Fresco di stampa uno studio realizzato dal Servizio di Neuropsicologia dell’Ospedale di Desio, in ASST Brianza, afferente alla struttura di Neurologia, diretta da Ignazio Santilli: nell’articolo è descritto il caso di una paziente della Brianza in cui si era instaurato un deficit neuropsicologico a causa del quale la donna non “ricordava” i volti delle persone conosciute, la Prosopamnesia.

Neurologia di Desio, studio su un caso raro di una paziente che non ricordava i volti di persone conosciute

Prosopamnesia: a case report of amnesia for face”, questo il titolo della pubblicazione, apparsa sulla rivista scientifica “Neurocase”, tra le più autorevoli al mondo in campo medico.

Nell’articolo è descritto il caso di una paziente della Brianza in cui si era instaurato un deficit neuropsicologico a causa del quale la donna non “ricordava” i volti delle persone conosciute.

Questo disturbo identificato, appunto, come prosopamnesia, viene distinto da un altro deficit, anch’esso inerente alla percezione dei volti che consiste in una difficoltà di “percezione-riconoscimento” denominata “prosopagnosia”, conosciuta anche come “cecità facciale”. 

Oliver Sacks, neurologo e scrittore britannico, docente di neurologia e psichiatria alla New York University School of Medicine e alla Columbia University, scomparso nel 2015, descrivendo un caso particolarmente grave di questo disturbo, raccontava di un paziente che, letteralmente, scambiava sua moglie per un cappello.

La Prosopamnesia

L’identificazione di tali disturbi, frutto di una specifica valutazione neuropsicologica – spiega Maria Pia Grassi , che coordina l’attività neuropsicologica di Desio – è estremamente importante in quanto permette di formulare una diagnosi cognitiva corretta, consentendo con ciò, da una parte di sottoporre il paziente ad un iter diagnostico neurologico mirato e dall’altra di poter riconoscere un disturbo organico che altrimenti, come spesso accade per i disturbi in ambito neuropsicologico, potrebbe rischiare di essere ritenuto esclusivamente di natura psicologica”.

Un “testimonial” d’eccezione a questo riguardo è l’attore Brad Pitt (e prima di lui, per rimanere in Italia e in ambito televisivo, Enrica Bonaccorti); in una intervista rilasciata qualche giorno fa, l’attore americano ha avuto occasione di dichiarare: “Non riconosco più i volti delle persone, ma nessuno mi crede”.

 “Spesso infatti – aggiunge la specialista – i disturbi neuropsicologici, la cui identificazione richiede anche per i casi più semplici una competenza e una esperienza professionale consolidata poiché si avvale di strumenti sofisticati e percorsi di indagine complessi, vengono fraintesi con disturbi solo di natura emotiva/psicologica. E questo non solo per casi molto rari come quello da noi pubblicato (il nostro è il terzo segnalato in letteratura), ma anche per quelli più frequenti come la prosopagnosia”.

Il servizio di Neuropsicologia è attivo, ormai, da più di 10 anni: ha le competenze professionali e specialistiche per diagnosticare quei disturbi neuropsicologici. La sua attività è rivolta sia ai pazienti degenti presso il reparto di Neurologia o in altri reparti come Psichiatria, Medicina interna e Medicina del lavoro, sia a pazienti ambulatoriali. 

Viene così garantito – sottolinea Paria Pia Grassi – un servizio preziosissimo per la diagnosi e la cura di tutti i disturbi cognitivi, che possono essere determinati da patologie neurologiche, quali patologie degenerative, post traumatiche, vascolari, infiammatorie, post Neurochirurgiche”.

Fonte: www.asst-brianza.it

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