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Telemedicina al Sant’Ambrogio: defibrillatore sostituito con l’uso degli Smart Glasses

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Redazione 3 Agosto 2022
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Presso l’Istituto Clinico Sant’Ambrogio è stata realizzata la sostituzione di defibrillatore sottocutaneo da remoto, con l’utilizzo della telemedicina e degli smart glasses, su un paziente cardiopatico.

Smart glasses, telemedicina, operazioni da remoto. Parliamo di futuro? No, stiamo parlando del presente all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano.

Presso la Struttura del Gruppo San donato è stata realizzata la prima procedura da remoto di sostituzione di defibrillatore sottocutaneo, con l’utilizzo degli smart glasses, gli Occhiali Intelligenti.       

A indossare le speciali lenti, che consentono la teleassistenza e tutoring da remoto, il dottor Luca Ottaviano, coadiuvato durante l’intervento dal dottor Valerio De Sanctis, cardiologi e aritmologi presso il Centro di Aritmologia ed Elettrofisiologia della struttura ospedaliera, guidato dal dottor Massimo Mantica e di cui fanno parte anche le dottoresse Stefania Panigada, Martina Morosato e Michela Tarascio.

Sant’Ambrogio, telemedicina con Smart Glasses: come funzionano

L’innovativa procedura di sostituzione di defibrillatore sottocutaneo è stata eseguita su un paziente di 53 anni affetto da una grave cardiopatia con rischio di morte improvvisa.

Tradizionalmente questo impianto necessita della presenza in sala operatoria di un ingegnere. Grazie agli smart glasses invece l’operatore ha assistito da remoto il chirurgo, inviandogli tutte le informazioni e i parametri necessari a settare il defibrillatore. 

Gli occhiali, tramite telecomunicazione a banda larga, permettono di: 

  • mostrare ‘live’ procedure chirurgiche; 
  • assistere e collaborare con i chirurghi e gli operatori sanitari. 

La sicurezza diventa priorità nell’innovazione 

La procedura teleguidata presenta gli stessi standard di sicurezza rispetto a quella tradizionale e la medesima percentuale di successo per il paziente, ma con un vantaggio in più: non si vincola l’intervento chirurgico alla presenza fisica dell’ingegnere dell’azienda produttrice del device, in sala operatoria.

“Anche in sala operatoria la telemedicina rappresenta il futuro e agevola il lavoro del chirurgo, sempre nell’ottica di offrire i migliori servizi e le migliori cure al paziente – ha dichiarato il dottor Luca Ottaviano, che prosegue – L’intervento effettuato è solo un primo passo, ma importante per il progresso scientifico unito a quello tecnologico”.

Fonte: www.grupposandonato.it

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