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Febbre del Nilo, 11 casi in Lombardia: monitoraggio costante

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Redazione 11 Agosto 2022
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La sorveglianza veterinaria di Regione Lombardia ha mostrato la circolazione del virus della febbre del Nilo occidentale in tutte le province della Lombardia ad esclusione di quelle di Monza, Lecco, Bergamo, Sondrio.

Febbre del Nilo, i casi in Lombardia

I casi confermati di West Nile (Febbre del Nilo occidentale) aggiornati a lunedì 8 agosto in Regione Lombardia sono 11. Tra questi 4 casi neuroinvasivi (casi gravi con paziente ricoverato con sintomatologia neurologica ad esempio meningoencefalite), 3 febbri (casi non gravi, il sintomo rilevante è la febbre) e 4 donatori (riscontrati casi in donatori asintomatici identificati tramite screening sulle sacche di sangue).

“In Regione Lombardia – dichiara la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti – è presente un sistema integrato umano-veterinario di sorveglianza sulla circolazione del virus del Nilo occidentale. Vengono infatti monitorate sia le infezioni nelle zanzare (sorveglianza entomologica), sia negli equidi, sia negli uccelli e ovviamente i contagi negli uomini”. “Un sistema efficace – conclude – che ci consente di monitorare costantemente e dettagliatamente la situazione”.

Febbre del Nilo, tipo di virus

Il virus del Nilo occidentale (conosciuto con la denominazione inglese di ‘West Nile Virus’) è un Arbovirus che può infettare l’uomo a seguito della puntura di zanzara infetta.

L’infezione umana è in oltre l’80% dei casi asintomatica; nel restante circa 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale. Nell’ 0,1% di tutti i casi, l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite.

I laboratori della febbre del Nilo in Lombardia

Le diagnosi nei casi umani sono state confermate dai due laboratori di riferimento, l’Irccs di Pavia e l’Asst FBF-Sacco di Milano. Non esiste una terapia specifica e, nei casi gravi, è esclusivamente di supporto.

Regione Lombardia raccomanda quindi di adottare tutte le misure di prevenzione per evitare le punture di zanzare: possono essere utilizzati repellenti quando si soggiorna all’aperto; insetticidi e zanzariere per gli ambienti chiusi.

Alcuni semplici interventi possono essere efficaci a ridurre la diffusione della zanzara: in orti e giardini, è utile coprire con coperchi ermetici, teli di plastica o zanzariere ben tese, tutti i contenitori utilizzati per la raccolta dell’acqua piovana da irrigazione (cisterne, secchi, annaffiatoi, bidoni e bacinelle).

In cortili e condomini è importante pulire un paio di volte all’anno tombini e pozzetti, applicare una zanzariera a maglia fine sopra il tombino per impedire alle zanzare di deporvi le uova, durante la stagione umida, trattare ogni 15 giorni circa i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi.

Ed ancora, nelle grondaie, verificare che siano pulite e non ostruite. Nei cimiteri introdurre il prodotto larvicida nei vasi di fiori freschi o sostituirli con fiori secchi o di plastica. Nei sottovasi è utile non far ristagnare acqua al loro interno e, se possibile, eliminarla. Infine negli abbeveratoi di animali è necessario cambiare quotidianamente l’acqua e lavarli con cura.

Raccomandazioni ai Comuni

Regione Lombardia raccomanda inoltre ai Comuni di mantenere alta l’attenzione alle misure di prevenzione. In particolare la comunicazione ai cittadini e agli amministratori di condominio sulle buone pratiche da utilizzare. E infine l’attività di manutenzione ordinaria (sfalcio d’erba e attività larvicida per tombini).

Ulteriori informazioni al seguente link: https://bit.ly/3paAgTw 

Fonte: www.lombardianotizie.online

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