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Lo sport aiuta il cuore a mantenersi in salute, ma attenti a certi segnali!

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Redazione 10 Agosto 2022
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L’attività sportiva, quando eseguita con la dovuta attenzione, migliora la circolazione del sangue e aiuta il cuore ad acquistare potenza migliorando la gittata cardiaca cioè la quantità di sangue che viene pompata ogni volta che il cuore si contrae: con il cardiologo di Humanitas Gavazzeni vediamo come praticare sport in modo corretto, rispettando il nostro cuore e la nostra salute.

Ne parliamo con il dottor Franco Santoro, del Centro Cardio di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Chi soffre di problemi al cuore può comunque praticare sport, rispettando la propria salute?

«Dipende ovviamente dalla gravità della sua condizione, ma in generale sì, lo può fare, purché lo pratichi come attività ludica e non a livello competitivo. Se fatto come momento di divertimento, serve anche come strumento per scaricare le tensioni ansiose e migliorare in genere la qualità della vita. Ci sono limiti ovviamente oltre cui non si deve andare, proprio per mantenere quest’aspetto di benefit che deve avere l’attività fisica».

Quale deve essere la nostra frequenza cardiaca quando pratichiamo uno sport?

«Per calcolare la frequenza cardiaca massima, oltre cui non dobbiamo andare, è sufficiente fare un semplice calcolo matematico: per gli uomini la frequenza massima – cioè il numero massimo di battiti al minuto – la si ottiene sottraendo al numero 220 l’età della persona interessata, mentre per le donne bisogna sottrarre l’età al numero 210. Quando si oltrepassa questo limite è come quando si manda il motore di una macchina fuori giri. L’ideale, durante uno sforzo, sarebbe quello di mantenersi non oltre l’80% della frequenza massima ricavabile da questa semplice formuletta».

Quanto aumenta la frequenza tra lo stare al riposo e il compiere uno sforzo per un’attività sportiva?

«Non esiste una percentuale fissa collegabile a tutte le persone, ognuno ha proprie e specifiche reazioni. Un soggetto geneticamente predisposto all’attività fisica, dotato di una frequenza cardiaca a riposo decisamente bassa, avrà a disposizione una capacità di progressione dei battiti più alta rispetto a quella di chi invece ha una frequenza cardiaca di base già elevata, che quindi è dotato di capacità nell’attività fisica ridotte. Resta comunque ferma la regola che non bisogna superare una certa frequenza per non sottoporre uno stress al nostro muscolo principale».

Che cosa bisogna fare quando ci si rende conto di avere superata la soglia?

«Bisogna rallentare l’attività, diminuire lo sforzo e cominciare una fase di recupero che consenta al battito di rientrare nel range di tranquillità».

Per quanto riguarda i sintomi, quali sono quelli che ci dicono che a livello di cuore qualcosa non sta andando per il meglio?

«Il primo “avvertimento” arriva dalla presenza di palpitazioni, di accelerazioni del battito del cuore – anche fino ai 90-100 battiti al minuto – che non sono giustificate o giustificabili con quello che stiamo facendo, perché magari siamo a riposo o quasi, e che vengono avvertite come fastidiose. Da non sottovalutare è inoltre la comparsa di sintomi un po’ più specifici come un senso di affanno non proporzionato all’attività fisica che si sta facendo oppure un senso di costrizione, di peso che viene avvertito al centro del torace e che tende a irradiarsi verso la gola, la mandibola o le braccia. Potrebbero essere, questi segnali che c’è il rischio di una cardiopatia ischemica, patologia che, quando c’è, deve essere diagnosticata il prima possibile per evitare conseguenze anche gravi».

Se avvertiamo questi sintomi come ci dobbiamo comportare?

«La presenza di questi sintomi deve essere riferita nel più breve tempo possibile al proprio medico di medicina generale, che provvederà a indicare l’esigenza di sottoporsi a una visita specialistica con un cardiologo. È fondamentale, in casi come questo, sottoporsi a esami diagnostici strumentali che siano in grado di far capire se dietro questi sintomi c’è il rischio di una patologia o se sono semplicemente segnali aspecifici, da non tenere in considerazione».

Fonte: www.gavazzeni.it
Articolo tratto dall’intervista andata in onda su Bergamo TV/agosto 2022

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