Addio a Luca Dello Strologo: creò il programma trapianto di rene del Bambino Gesù
Addio a Luca Dello Strologo, medico e responsabile dell’Unità operativa di Follow-Up del Trapianto di rene dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù: dal 1993 ad oggi ha accompagnato al trapianto 499 bambini e ragazzi.
Bambino Gesù, addio a Dello Strologo: con lui nacque il programma di trapianto di rene pediatrico
L’ospedale romano ricorda il suo grande medico: il programma di Trapianto di Rene Pediatrico, nato grazie e con lui, è uno dei più importanti a livello nazionale e internazionale.
Nato a Roma il 24 giugno del 1962, Dello Strologo era sposato e lascia tre figli. Specializzato in pediatria e poi in nefrologia, dal 1990 al 2006 ha prestato servizio come medico di primo livello presso la divisione di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Dal 2006 al 2020 è stato responsabile della UOS Clinica del Trapianto Renale presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dal 2020 responsabile UOC di follow del trapianto renale presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Consulente esperto del Centro Nazionale Trapianti, il suo contributo è stato centrale nella definizione dei regolamenti e dei protocolli nazionali di trapianto di rene pediatrico. Ha collaborato anche alla nascita di programmi di trapianto renale pediatrico in India e Vietnam.
L’addio della struttura e dei suoi pazienti
Il toccante comunicato della struttura:
“Luca Dello Strologo se n’è andato alla fine di una lunga battaglia.
Con lui è nato 30 anni fa nel nostro Ospedale il Programma di Trapianto di Rene, accompagnando al trapianto 499 bambini e ragazzi. Grazie per la tua umanità, competenza e dedizione, fino agli ultimi giorni”.
“Caro dottor Luca, oggi è un giorno triste. Pochi giorni fa ci hai scritto: ‘Io sono credente, sono arrivato alla fine della corsa, ma sono sicuro che ci rivedremo con Teodora in un altro luogo’. Sono anche io sicura che succederà, e allora Teodora stringerà forte quella mano che le avevi porto e che aveva paura di avvicinare prima del trapianto”, così lo ricorda la mamma di una paziente. “Sei stato una colonna portante delle nostre vite e di quelle di centinaia di altre famiglie, per anni e anni. Sei diventato il confidente di tanti adolescenti, che hai aiutato a superare la fase più difficile della vita prima e dopo il trapianto. Sei stato un fortissimo antagonista di tante discussioni con questa mamma molto esigente, che ti ha stimato sempre molto. Hai costruito l’alleanza con le famiglie su tre pilasti: competenza, trasparenza e fiducia. Non sei mai venuto meno a nessuno dei tre. Tutte le decisioni che ci hai proposto erano sempre fondate su ricerche e dati robusti, aggiornati, approfonditi. Non ci hai mai illuso, anzi, qualche volta ci hai detto la verità, anche quando sapevi che eravamo molto fragili per reggere le delusioni. Ci hai dato fiducia e l’hai richiesta. Lo hai fatto anche con Teodora, chiedendole quello che poteva dare, senza false promesse, sempre offrendole sincerità e supporto. E lei lo ha sentito. Sapeva che poteva contare su di te per trovare una soluzione vera, e se tu non la trovavi, voleva dire che non c’era. Non ti sei risparmiato fino all’ultimo, condividendo con tutti noi anche la tua fragilità, per me forse il gesto più rivoluzionario che possa fare un medico. Noi pazienti ci sentiamo spesso esclusi e frustrati, perchè non troviamo risonanza, empatia da parte di chi ci cura. Molti medici adesso hanno capito l’importanza di questa modalità di relazione e cercano di metterla in atto. Tu più che parlarne, l’hai messa in pratica con la vita. Hai mostrato in questi ultimi anni, continuando a lavorare nonostante la malattia, che essere fragili non significa perdere valore, dignità e capacità. Grazie di tutto, anche per quest’ultima grande lezione di vita. Non ti dimenticheremo.”
Fonte: www.ospedalebambinogesu.it