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Approfondimenti Medicina

Polisonnografia: l’esame per i disturbi della respirazione e del sonno

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Redazione 9 Novembre 2022
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Il sonno è fondamentale per il riposo fisiologico e per il recupero delle energie psico-cognitive e non dormire bene può causare sonnolenza e stanchezza durante il giorno, deficit di concentrazione e memoria, riduzione delle difese immunitarie, disturbi dell’umore: parliamo della polisonnografia, l’esame per i disturbi della respirazione e del sonno.

A lungo andare e nelle forme più gravi, i disturbi del sonno possono favorire l’insorgenza di patologie come ictus, infarto, malattie cardiovascolari come l’ipertensione e la fibrillazione.

Quali sono i disturbi del sonno più frequenti?

La qualità del sonno può essere condizionata da diverse tipologie di disturbi:

  • insonnie (carenza di sonno) e ipersonnie (eccessiva sonnolenza)
  • funzione respiratoria alterata ad esempio con il russamento
  • alterazione del ritmo circadiano
  • movimento nel sonno provocato ad esempio dalla sindrome delle gambe senza riposo
  • parasonnie e comportamenti anomali che si possono presentare nelle diverse fasi del sonno come il sonnambulismo e gli incubi notturni.

Come si svolge l’esame della polisonnografia per diagnosticare i disturbi del sonno e della respirazione

Spesso non sappiamo di russare o di essere soggetti ad apnee notturne, perché si manifestano quando non siamo coscienti. La polisonnografia è l’esame di riferimento per la diagnosi dei disturbi del sonno: è un esame indolore e non invasivo ed è fondamentale per valutare l’entità e la tipologia specifica dei disturbi del sonno.

In particolare può essere consigliata quando, nel corso della giornata, si accusano sonnolenza e stanchezza sin dal risveglio, se si riscontra una diminuzione della concentrazione e dell’attenzione, se si sospetta di soffrire di russamento o di apnee del sonno (OSAS) caratterizzate dall’interruzione della respirazione per una durata più o meno lunga.

Presso l’Ospedale Villa Serena di Genova l’esame si svolge a casa grazie allo strumento computerizzato – il polisonnigrafo – ma lo stesso esame viene effettuate in molte strutture su tutto il territorio nazionale.

Durante il riposo notturno il paziente deve indossare un dispositivo della grandezza di un telefono cellulare, in grado di rilevare parametri fisiologici specifici come:

  • livello di ossigeno nel sangue
  • frequenza cardiaca
  • respirazione e attività cerebrale
  • movimento del torace durante la respirazione.

Il dispositivo ha diversi elettrodi che vengono posizionati su torace, testa, addome del paziente e una serie di sensori che rilevano  il russamento e le posizioni del soggetto durante il sonno. E’ dotato, inoltre, di un saturimetro per monitorare i valori della saturazione di ossigeno nel sangue  e una piccola cannula flessibile nasale che misura il flusso respiratorio.

Come si valutano i risultati della polisonnografia?

Il dispositivo viene riconsegnato, il giorno successivo alla registrazione, e i parametri rilevati vengono valutati dal medico:sulla loro base si stabilisce se la patologia correlata al sonno è causata da un’ostruzione delle vie respiratorie o ad esempio da malattia neurologica oppure pneumologica.

La polisonnografia è l’esame di riferimento per confermare o escludere la presenza della sindrome delle apnee ostruttive (OSAS) nel sonno e valutarne l’entità, per poi indicare al paziente un percorso terapeutico personalizzato.

 L’entità della patologia è contraddistinta da diversi gradi di gravità:

  • stato di normalità quando il numero delle apnee è inferiore a 5 per ora
  • OSAS lieve con 5-14 apnee per ora
  • OSAS moderata con 15-30 apnee per ora
  • OSAS severa con 30 apnee per ora o superiori.

Fonte: www.gvmnet.it

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